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Caro Stan, come stai?
Io male, ho preso una bella influenza, ma apparte questo mi sento giù di morale. Ieri ho confessato a Eds e Rich il mio amore per te ed entrambi mi hanno consolato abbracciandomi, sai, sono le persone più dolci che io abbia mai conosciuto anche se Tozier sembra un cazzuto. La tua relazione con Giulietta procede a gonfie vele... mentre con me va proprio malissimo eh Stanley? Sai, non ho più voglia di chiamarti ebreo, ma Stan the Man, perché nonostante tutto sei ancora il mio uomo. È angosciante vederti per i corridoi della scuola mentre slinguazzi con quella, ma ormai mi sono fatto l'abitudine. Sei sempre stato l'unico a capirmi, l'unico a consolarmi dopo la morte di Georgie, l'unico a spronarmi a dichiararmi a Bev quando ancora non eravamo altro che conoscenti. Insomma, sei sempre stato con me, ed ora? Cos'hai? Ho intenzione di parlarti e domani lo farò, a costo di dirti che ti amo. No ok magari non te lo dirò ma insomma, voglio risolvere, non puoi continuare ad ignorarmi o a trattarmi male.
f l a s h b a c k
Bill passó davanti ai due piccioncini, si stavano semplicemente tenendo per mano. Bill appoggió una mano sulla spalla di stan avvicinandosi a lui.
«Hey a-amico p-p-possiamo p-parlare?» chiese Bill con tono gentile.
Stan si spostó bruscamente e lo fulminó con gli occhi.
«prima cosa, non chiamarmi "amico" seconda cosa no, io non parlo con persone come te» rispose Stan con tono duro.
F i n e f l a s h b a c k
A bill scese una lacrima, stava ripensando a quello successo stamattina e per un attimo si bloccó, non riusciva a scrivere più.

Bene stanley, è questo l'effetto che mi fai, non sono in vena di continuarema domani parleremo, vuoi o non vuoi.
Ti amo.
Tuo, Bill.

Caro stan[COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora