Swetty Kiss (1)

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Pov's Levi
Mi ritrovo qui. Seduto, con una tazza piena di caffè amaro. Sono stanco morto. E chi poteva biasimarmi sono solo le 5 del mattino.
Non c'è niente di che da dire. Isabel ha bussato alla mia porta qualche minuto fà, con tante borse in mano ed è entrata come se nulla fosse. Non so bene cosa voglia fare, in realtà non so nemmeno  se il caffè è caldo oppure freddo.

-LEVI MI STAI ASCOLTANDO!?!- sento richiamarmi da Isabel.
-Senti. Io ho sonno. Per giunta sei venuta senza preavviso, con tutte quelle borse. Non so nemmeno per quale motivo. E per ultima cosa tu mi hai svegliato, quindi dovrei essere io ad urlarti e farti uscire a calci in culo, da casa mia- specifico quest'ultima cosa essendo veritiera.

-Su. Su. Non fare sempre il guasta feste. E poi io ho il diritto di vedere un amico, che per giunta mi ha promesso che mi avrebbe aiutata- dice poggiandosi entrambe le mani sotto al mento.
-Lo ricordo bene. Ma non ti ho detto di venirmi a rompere le 5 del mattino!?-

Silenzio ma solo per un tratto di tempo. Un miagolio di Ivel, si fa largo nel silenzio e lo ritrovo ai piedi della tavola.
Mi salta addosso. Lo accarezzo.

-Allora mi spieghi cosa ci fai con tutte quelle borse?- alzo gli occhi su di lei.
-Tu mi hai promesso che mi avresti aiutata a lavoro. Sono qui per questo. Ho già avvisato al mio capo che avrei mandato una mia amica, e così- la zittisco.
-Una amica? Io sono un uomo?!-specifico.
La vedo abbassare la testa.
-Nel mio lavoro non sono beni accettati i maschi. E io se ben ricordo me l'hai promesso- rialza la testa, ma poi la riabbassa immediatamente.

"Si può essere così imbecilli?! Con ciò vorresti dire che dovrei travestirmi da donna, e per giunta anche per dei giorni!?".
Mi metto una mano sulla fronte e mi alzo bruscamente, così facendo faccio cadere anche Ivel che fa un miagolio di disaccordo. Mi avvicino al salotto, dove c'erano tutte quelle borse e mi chino. Apro un grande borsone al cui, al suo interno ci trovo trucchi di vario genere, smalto, piastra e tanta altra roba.
Nel frattempo Isabel mi aveva seguita a ruota ed era dietro di me.
-Ho pensato a tutto, non preoccuparti. Non ti scopriranno. Sarai così perfetto che nessuno lo penserà. Ma tu devi fare la tua parte però. Sai camminare sui tacchi?-
Mi giro di scatto e la vedo con un paio di tacchi in mano.
-Ti sembro uno che porta i tacchi?!-

-Ehehe...no, allora dovrai fare pratica. Però tutto entrò oggi pomeriggio. Il mio turno sarebbe dovuto cominciare verso le 10, quindi ringraziami.-
-Mi stai per trasformare in una donna?! Per qualche cazzo di motivo ti dovrei ringraziare?!-
-Questo è solo un dettaglio. Non preoccuparti- cerca di farmi un massaggio mettendo le mani sulle mie spalle.
-Andrà tutto bene. Per la scuola, ovviamente, dovrai pensarci tu-

Mi alzo e sospiro, mi incammino verso il bagno e prima di sorpassare la soglia mi giro.
-Tu prepara tutto io vado a farmi una doccia e ricorda, quando tornerai dovrai farmi un piacere-

La sento annuire, anche se spero l'abbia fatto; perché era palese che mi doveva un favore.
Comincio a spogliarmi e lentamente tolgo i boxer.
"Essere al contatto con le mattonelle gelide del bagno di prima mattina è il sogno di tutti"

Accendo il getto è mi lavo. Dopo una quindicina di minuti, ritorno in cucina con un paio di boxer e una mano impegnata ad asciugarmi i capelli con un asciugamano.

Vedo Isabel concentrata a svuotare tutte quelle borse e vedo ai suoi piedi il borsone, che prima era pieno fino all'orlo. Mi avvicino sempre di più e vedo la mia tavola piena zeppa. Neanche a Natale era cosi piena.

-Seriamente ti serviranno tutte queste cose?- la guardo preoccupata. Ma non tanto per lei, ma inazzitutto per me e per la mia casa.
-Ma mettiamo in questione una cosa, guarda che pulirai tu tutto questo- dico gesticolando e fargli capire bene che non sto scherzando per niente.

☆Hate Brings to Love☆ {♡Ereri♡}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora