Discendenze

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La sera successiva, 23:59
Damon's Pov

"Stanno arrivando." Disse Elena in tono sicuro.

"Si sono qui." Affermai io scendendo dal grosso jeep nero di proprietà dello zio Zach.

Ci trovavamo con la macchina davanti al confine della città di Mystic Falls.
Io ero alla guida, mentre Elena era al mio fianco e mi teneva la mano, poiché si sentiva in ansia ed era molto angosciata.
Mason si trovava seduto sui sedili posteriori dell'auto ed era ben legato ed imbottito di strozzalupo; glielo ignettai per farlo stare calmo e buono e la cosa funzionava abbastanza; in fondo lo strozzalupo per i licantropi è esattamente come la verbena per noi vampiri, un vero e proprio veleno!
Dissi a Stefan, Caroline e Bonnie di rimanere a casa e di aspettarci lì, poiché sarebbe stato più sicuro per loro. Erano umani e non dovevano in alcun modo essere messi in mezzo a questa storia, anche se ci avevano sempre dato il loro aiuto fino a quel momento, persino senza che noi glielo chiedessimo.
Lo zio Zach era lì con loro e cercava in ogni modo di rassicurarli.
Sotto sotto mi sentivo in colpa... insomma, se non fosse stato per me tutto questo non sarebbe successo.
A volte penso *Se solo non fossi ritornato qui a Mystic Falls, mio fratello e lo zio Zach vivrebbero felicemente e senza alcun tipo di problema ed Elena sarebbe ancora umana e non un vampiro, per causa mia.* Ma allo stesso tempo ripensando ad Elena mi viene in mente il fatto che se io non fossi ritornato lei non avrebbe mai conosciuto questa nuova parte di me che è anche per merito suo che si è liberata ed è venuta fuori. È anche grazie a lei se sono cambiato, mi sento diverso quando sono con lei... mi sento una persona nuova. È come se il nuovo Damon avesse preso il posto del vecchio. Un Damon più gentile, più "umano" per così dire.

Una piccola cerchia di circa dieci persone avanzava verso di noi.
Elena scese dopo di me dalla macchina ed io indietreggiai fino alla portiera posteriore, evitando di distogliere lo sguardo dal gruppetto di lupi, che oramai erano a pochi passi da noi.
Cercavo a tutti i costi di mantenere alta la guardia.
Aprì lo sportello e presi il licantropo che avevamo rapito; lo trascinai violentemente fuori dalla macchina. A malapena si teneva in piedi, era troppo stordito dallo strozzalupo.
Mi avvicinai verso il branco trascinando Mason per il braccio. Affianco a me c'era Elena che barcollava a destra e sinistra.
Il piccolo branco si fermò a due passi davanti a noi.
Davanti a me, Niklaus Mikealson: biondo, occhi verdi, muscolatura possente, affascinante (ma c'è da specificare... mai quanto me.)

"E così, tu sei..."

"Niklaus. Niklaus Mikaelson."

"Oh già, il famigerato Klaus!" Esclamai ironizzando.

Lui mi guardò con un intenso sguardo di sfida, poi guardò Elena e successivamente posò gli occhi su Mason, ridotto in pessime condizioni.

"Mason, sta tranquillo... tutto questo tra poco finirà." Disse in tono sicuro.

"Si si, ora basta con le chiacchiere, passiamo ai fatti!" Ironizzai ancora una volta. Non riuscivo ad evitarlo, ironizzavo persino in qualsiasi situazione di pericolo.

"La pietra." Dissi poi facendo un cenno con la mano.

Klaus mi rispose con un ghigno sorridente stampato in volto e poi disse:

"Sai è sorprendente..."

"Cosa?" Chiesi infastidito dalla suo sorrisetto falso.

"Il fatto che non hai in alcun modo paura di me o del mio branco, eppure sai cosa potrebbe accaderti no? Insomma... un solo morso e dopo il nulla più totale... potresti morire stando qui."

"Cos'è una minaccia?"
Stavo incominciando ad arrabbiarmi; ancora qualche frasetta stupida da parte sua e avrei potuto perdere il controllo.

"Ma no, si tratta solo di un semplice avvertimento." Disse sorridendo nuovamente.

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