La casa dei frantumi.

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Cosa succede quando perfino i più giovani perdono la speranza?

Cosa succede quando si sentono vuoti così grandi dentro da sembrare buchi neri pronti a risucchiare tutto?

E invece quando si ha paura del futuro?

O ci si accorge troppo tardi di cosa è veramente successo in passato?

Da piccoli siamo abituati a guardare la vita pieni di speranze. Gioia. Amore. Alcune delle cose più belle esistenti al mondo.

Ma quando si cresce? Nulla dura in eterno. Nemmeno un sentimento puro come l'amore a volte può resistere.

E cosa accade quando vengono loro strappati via i sogni come carta, stoffa, carne?

Sogni grondanti sangue, tra le unghie di persone che dicono di volerti bene. Li vedi lì, appesi, squarciati.

E ti aggrappi agli unici che non possono scindere da te.

Ci sono cose come la musica, un tratto di matita, un paio di righe, che scorrono nelle tue vene da quando ne hai memoria. E sono sempre stati lì.

Non una presenza imponente, ma un suono persistente nella tua vita, a cui ormai ti sei abituato.

E cosa succede se tentano di strappati anche quello?

L'amore è forte, ma non sarà mai più forte di ciò che è insito e radicato dentro di te. E non sarà mai amore se non lo accetta.

Però, nonostante la passione sia così forte, chi la ha è troppo debole.

Inesperti, desiderosi di amore, bisognosi di aiuto. Si arranca lentamente verso la prossima caduta.

Spasmi stillanti terrore, sofferenza, morte.

BASTA BASTA! ORA... ORA LA FACCIO FINITA!

Lo hai mai detto? O peggio ancora, pensato senza che nessuno fosse lì ad ascoltare?

Cosa succede quando tenti di farlo per davvero?

Cosa succede quando dopo mesi ti accorgi che sul tuo braccio ci sono ancora piccole e pallide cicatrici sul dorso?

Eppure, credevi di non aver premuto poi così forte. Erano solo un po' arrossate dopotutto.

Quando provi a prendere quel paio di forbici, o il coltello?

E la bottiglia di acido?

O ancora, quando sali, in silenzio, sul cornicione del balcone?

Quando a tua madre urli "IO NON MI SONO SUICIDATA SOLO PER QUELLA PERSONA" e lei ti risponde imperiosa tremando "E noi cosa siamo per te eh? Non pensi al male che ci avresti fatto?".

E tu? Tu non pensi al male per cui volevo farla finita?

Perché dopo quell'episodio non hai mai cercato di capire il motivo per cui volessi buttarmi?

Perché fisso il vuoto in silenzio? Perché non rispondo? Perché mi chiudo sempre di più?

Ridondanti discorsi giornalieri si susseguono come elegie.

Non me lo hai mai chiesto. Non me lo hai mai fatto chiedere da nessuno.

Tutti voi in famiglia lo sapete! Tutti! Ma nessuno ha mai chiesto "perché?".

Si può davvero dire di voler ben ad una persona se non viene naturale porsi la domanda "Perché sta male? Chi può avvicinarsi a lei senza farle del male? Cosa posso fare per non farla contorcere ogni notte agonizzante nel silenzio?"

Si può?

Si può lasciare che essa muoia dentro?

Eppure...

La ragazza che voleva volareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora