4- Grazie Sabine!

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4- Grazie Sabine!

«Ciao.» mormorò Adrien, infilando il giubbotto e mettendo la tracolla in spalla.

«A lunedì.» rispose Alya.

«Ciao.» mormorò semplicemente Marinette.

«Ciao fratello.» lo salutò Nino, dandogli un pugno sulla spalla.

Dopo un ultimo sguardo dispiaciuto, Adrien aprì la botola e iniziò a scendere trovandosi davanti la signora Cheng che lo fissò con sguardo serio.

«Grazie di tutto Sabine. Spero che mio padre non sia stato troppo sgarbato con lei.» disse, scendendo alcuni gradini affinché non lo vedesse in volto mentre lacrime di rabbia e frustrazione gli oscuravano la vista.

«Dove credi di andare, giovanotto?» chiese Sabine, aprendo il viso ad un sorriso e seguendolo giù per alcuni gradini.

«Cosa?» chiese Adrien, sorpreso, fermandosi e girandosi verso di lei. «Ho sentito l'auto fermarsi davanti al negozio. Sono venuti a prendermi.»

«Ne dubito, visto che non devi andare da nessuna parte.» lo rassicurò la donna.

«Davvero?» chiese Adrien, incerto.

«Davvero.» confermò lei. « Sulle prime ha protestato ma poi gli ho fatto capire che saresti stato più al sicuro qui, al caldo e all'asciutto che per strada con questo temporale e i black-out che mettono fuori uso i semafori.»

«Grazie!» esclamò Adrien, incredulo, abbracciandola d'impulso e nascondendogli il viso sulla spalla.

Resosi conto di ciò che aveva fatto cercò di ritrarsi ma le braccia di Sabine lo trattennero.

Vedere quel ragazzone più alto di lei reagire in quel modo e ricordare ciò che sapeva della sua vita; la perdita della madre e il crescere con un padre autoritario e distaccato, le fecero provare una grande tenerezza nei suoi confronti.

«Non c'è di che, caro.» gli sussurrò dolcemente, accarezzandogli i capelli e depositandogli un lieve bacio sul capo. «Andiamo a dare la buona notizia agli altri.» aggiunse poi, stringendolo appena un po' prima di lasciarlo andare definitivamente.

Adrien si asciugò furtivamente gli occhi e seguì la donna, ancora incapace di credere che ciò che gli aveva detto fosse vero.

«Via quei musi lunghi.» esortò Sabine, entrando in camera. «Adrien può rimanere.» annunciò.

Tre paia di occhi si fissarono sulla botola finché non comparve il loro compagno che li fissava sorridente e incredulo.

«Nino mi sono presa la libertà di chiamare anche i tuoi genitori. Ho paura che stanotte in casa DuPain-Cheng ci sarà un pigiama party.» annunciò con voce fintamente preoccupata.

Gli sguardi confusi dei quattro la fecero scoppiare a ridere.

«C'è troppo maltempo, nessuno di voi andrà via di qui prima di domani mattina. Stanotte oltre ad Alya anche Nino e Adrien dormiranno a casa nostra ma sul divano-letto al piano di sotto, non vorrete mica che al mio povero Tom venga un infarto!» esclamò, ridendo delle facce sconvolte dei quattro.

«Sabine sei grande!» esclamò Alya.

«Mamma sei fantastica!»

«Un urrà per Sabine!» gridò Nino lanciando in aria il suo berretto e riprendendolo al volo.

«Urrà!!!» urlarono Marinette e Alya insieme.

Subito dopo i tre corsero ad abbracciarla rischiando di farla finire a terra.

L'incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora