1- Progetto di gruppo
Marinette silenziò la sveglia prima ancora che suonasse; ormai per lei era diventata un'abitudine visto che passava le notti quasi in bianco. E come avrebbe potuto dormire proprio quella notte visto ciò che l'attendeva nel pomeriggio?
Si alzò mezza intontita dalla stanchezza e sorrise con sguardo perso nel vuoto.
Con gesti meccanici si lavò e si vestì alternando attimi di gioia assoluta ad altri di terrore paralizzante.
La verità era che non sapeva se essere grata ad Alya per la sua presenza di spirito o se strozzarla per averla messa in quella situazione.
Il giorno prima, durante la lezione di storia dell'arte, la professoressa aveva annunciato che avrebbero svolto una ricerca dividendosi in gruppi di quattro.
Immediatamente Alya le aveva chiesto se lei avesse voluto far parte del suo gruppo, ben sapendo di ottenere una risposta positiva.
Nel frattempo Nino aveva rivolto la stessa domanda ad Adrien, ricevendo la medesima risposta.
I due fidanzati si erano poi guardati negli occhi comprendendo al volo la reciproca muta domanda.
Il risultato era stato che Marinette si era ritrovata in gruppo con Adrien e, grazie alle manipolazioni di Alya, il gruppo avrebbe lavorato alla ricerca proprio a casa sua.
Cosa avrebbe potuto ribattere quando la sua amica aveva innocentemente sostenuto che la sua era la casa migliore dove lavorare visto che non c'erano sorelline o fratellini piccoli che potevano disturbarli e che, trovandosi a pochi passi dalla scuola, era di certo la più comoda nel caso avessero avuto bisogno di consultare qualche libro dalla biblioteca?
Così Marinette aveva passato il pomeriggio precedente a far sparire ogni traccia della sua passione per Adrien, a pulire la camera e a trovare un angolo in cui la piccola Tikki potesse trascorrere l'intero pomeriggio nascosta.
Nonostante la stanchezza, però, non le era riuscito di addormentarsi e così adesso si sentiva fiacca, stordita e per nulla desiderosa di affrontare una giornata di scuola. Solo l'eccitazione per l'evento del pomeriggio le dava la forza di sopportare il resto della giornata.
Guardandosi allo specchio mentre finiva di pettinarsi sospirò rassegnata, anche oggi sarebbe dovuta ricorrere ad un po' di trucco per mimetizzare le occhiaie che facevano bella mostra di se sotto i suoi occhi.
Sorridendo mestamente mentre applicava il correttore cercò di consolarsi pensando che almeno stavolta erano dovute a qualcosa di più piacevole dell'incubo che ormai la tormentava ogni notte da un paio di mesi a questa parte.
Il solo pensarci le fece sentire un peso gravarle sul cuore ed un singulto le sfuggì dalle labbra.
Stringendo forte gli occhi per impedirsi di piangere, respirò lentamente e s'impose di calmarsi.
Finito di applicare il trucco prese il giubbotto, lo zaino e la borsetta, aprendola affinché Tikki potesse entrarvi.
Dopo aver dato un'ultima occhiata alla stanza per essere certa di aver nascosto tutte le foto di Adrien, scese alla pasticceria per salutare i suoi genitori.
«Buongiorno tesoro!» la salutò la madre, baciandola dolcemente sulla guancia. «Sbaglio o sei in orario, chissà come mai!?» ridacchiò la donna, ben consapevole del motivo che aveva buttato sua figlia giù dal letto.
«Mamma!» protestò Marinette, arrossendo.
«Ti avevo lasciato la colazione in cucina, hai mangiato?» domandò la madre, cambiando discorso.
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L'incubo
FanfictionPuò un incubo permetterti di realizzare il tuo più grande sogno? E' ciò che scoprirà Marinette... ***** Dal testo: Marinette silenziò la sveglia prima ancora che suonasse; ormai per lei era diventata un'abitudine visto che passava le notti quasi in...