Capitolo 2

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Sono le 8:00 del mattino apro gli occhi e la prima cosa che faccio è guardare fuori dalla finestra. In un momento di pazzia penso a come sarebbe buttarsi da quella adorata finestra che ha sopportato i miei sbalzi d'umore per quasi tre anni, ma poi mia madre fa irruzione in camera mia dandomi una notizia che non avrei mai voluto sentire: alzarmi dal letto.

"Ally, alza quel grazioso culetto che ti ritrovi e vieni a fare colazione per l'amor del cielo. Devo parlarti"

Quando mia madre deve parlarmi c'è da preoccuparsi. Con tutta la voglia che ho di andare a nutrirmi alle 8 del mattino, scendo dal letto che mi supplica di rimanere. Metto le mie pantofole con degli orsetti rosa e mi dirigo verso la cucina dove ad aspettarmi c'è mia madre con una tazza di caffè fumante tra le mani.

"Siediti"

mi ordina mia madre più seria che mai.

"Dimmi mamma non ho voglia di ascoltare i tuoi soliti giri di parole"

mia mamma mi guarda, sospira e nel frattempo stavo ripensando alla mia frase di prima -dandomi una notizia che mai avrei voluto sentire-

"dobbiamo trasferirci"

sento all'improvviso. La guardo come se fosse un alieno e senza un briciolo di emozioni le rispondo

"Dove? Perché?"

Lei mi guarda quasi con le lacrime agli occhi

"Ho conosciuto un uomo. Ci frequentiamo da quasi un anno e abbiamo deciso di provare a convivere"

alzo la testa di scatto

"perché non me l'hai mai detto di questa relazione? Io non ti basto più ? Eh mamma?"

Lei in tutta risposta si alza e ignorando le mie domande risponde semplicemente

"prepara le valige, Carlo verrà verso l'una a prenderci. Comunque non preoccuparti lui ha un figlio e vedrai, sono tutti e due molto simpatici"

con tutta la rabbia che ho dentro di me urlo

"quindi tu sapevi che questo Carlo avesse un figlio, e l'hai anche conosciuto. Mentre io solo adesso vengo a sapere dell'esistenza di queste due persone con cui dovrò abitare da oggi in poi? Grazie mamma per rovinarmi la vita come sempre!"

Corro in camera mia e inizio a piangere prendendo una valigia che ho usato due anni fa per andare a Roma. Abito a Orlando (ancora per poco) e mia madre non mi ha detto dove ci dovremo trasferire.

Prendo le poche cose personali che ho e le metto in valigia, fino a quando non mi capita di prendere una foto, uno dei più bei ricordi della mia insignificante vita: una foto scattata con la mia ex migliore amica, con il mio telefono e prontamente andata a stampare.

Martina, la mia ex migliore amica, mi ha abbandonata, dopo aver conosciuto altre persone e io sono rimasta da sola. Metto anche quella in valigia e in quello stesso momento entra mia madre

"Ally sei pronta? Carlo è giù"

la guardo con una faccia per dire *non rivolgermi la parola fino alla fine dei miei giorni*. A mal in cuore prendo la mia valigia e noto che non è ancora l'una, chiamo mia mamma e viene correndo in camera mia spaventata con il fiatone, nemmeno avesse fatto la maratona di Boston, a quella frase pensata scoppio a ridere vedendo la sua faccia e immaginandola facendo realmente quella maratona. Lei mi guarda

"Mi spieghi cosa hai da urlare Allison Parker?
Se volevi farmi morire d'infarto ci stavi riuscendo perfettamente"

dopo che disse quella frase inizio a ridere più forte di prima, al tanto che mi stavo tenendo la pancia. Quando mi calmai

"Spiegami perché Carlo è qui se non sono nemmeno le undici"

le dissi sedendomi sul letto aspettando una sua spiegazione

"Perché voleva conoscere la figlia della sua donna quindi prima di andare ad abitare nella nuova casa, che tranquilla si trova sempre qui ad Orlando -perfetto -pensai-sempre il solito posto di merda- vuole uscire tutti insieme, ci sarà anche suo figlio, vedila come una riunione di famiglia"

sbuffando le chiesi

" devo già prendere le mie cose?"

Lei in tutta risposta mi sorrise e uscì dalla mia camera

"Lo dovrei prendere come un sì?!"

Le urlai per farmi sentire dopo che uscì, sentì solo la sua risata

"Lo prendo per un si"

confermo a me stessa sorridendo.

Baby,con te ho fatto centro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora