Pioggia d'inverno- 5

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"Sì. È mia sorella. Grazie mille del passaggio, vi sono..."

Lei lo interruppe immediatamente.
"Nathan! Ci scambiamo i numeri di telefono?"

Lui si volse e la guardò entusiasta.
"Sì, ecco il mio."
Poi se ne andò ringraziando ancora.

"Carino quel ragazzo" disse suo padre facendole l'occhiolino.

"Sì, è vero."

Violet rientrò in casa e corse velocemente in camera. Prese il telefono e gli scrisse con un batticuore fuori dal normale.

V: hey, sono Violet
N: heyy, a ore 3/4

Violet si gira incuriosita a destra e con il telefono in mano intravede Nathan davanti alla finestra della sua casa che la saluta.
N: domani ti va di uscire con  me e i miei amici?
V: si, sono libera. Dove?
N: al parco. Intorno alle 3?
V: perfetto. Affare fatto!
N: benee, a domani occhi viola
V: ci vediamo domani Ken Kaneki.

Violet infila il cavo del caricabatterie dentro il telefono e scende in salotto.

Quel momento era stranamente particolare.
Si era seduta sul divano davanti al camino e osservava il fuoco ardere.

"Tutte quelle fiamme"
Pensò sbadatamente.
"tutte quelle fiamme possono ardere per l'eternità."

Quella notte lei non avrebbe dormito.
C'era un pensiero dentro di lei che non riuscirà a tirare fuori. Il suo cuore sentiva qualcosa, ma il suo cervello non sapeva rispondere.

___________

Si stava avvicinando.
Nathan la stava continuando a guardare, guardare com'era veramente.

Valentina e Mattia si scambiavamo messaggi segreti e continuavamo a guardare l'espressione di Nathan.

"Ciao!" Disse Violet sistemandosi la sciarpa nera che si era incastrata con i suoi capelli oro-boccolosi.

"Heyy!"
"Ciao!"
"Come va?"

"Bene, voi?"gli tremavano le mani, in quel momento tanto freddo e buio un filo di luce gli illuminò il volto.

"Ho dormito a casa di Mattia, dunque bene."
Nathan aveva la punta rossa del naso e quegli occhi neri erano veramente incantevoli.

"Tua madre" incominciò Violet "con tua madre va tutto bene?" Iniziò a balbettare per la domanda appena fatta.
Vedendo gli sguardi increduli degli altri continuò, "me l'ha detto ieri."

"Certo che no ha dormito a casa mia." Risponde Mattia irritato.
Ma non era irritato, si notava. Voleva solo non far soffrire il suo amico.

"Scusate." Replica balbettando.
Violet si siede su un'altalena e gli altri la circondano.
"Come vi siete conosciuti?"

Guardano tutti da una parte.
"Ci siamo conosciuti là. Sullo scivolo." Nathan si passa la mano fra i capelli. "Che piccoli bambini imbecilli che eravamo, a cinque anni non avevamo amici." Dice ridendo Chiara.

"Io mi sono avvicinata a Nathan e gli ho parlato, da quel giorno siamo diventati amici per la pelle" spiega Valentina con un tono malinconico.

"Io invece gli ho messo la sabbia negli occhi per sbaglio. Ero impedito, lo diceva pure mio nonno."

Violet sprofonda in una risata, una risata che però non era normale.
All'improvviso si trasformò in un crepitio triste, non felice
"come avrei voluto avere anch'io degli amici così"
Lei abbassa la testa e si copre il viso con i suoi capelli.

"E tu? Tu hai amici?" Chiede Chiara dispiaciuta.

"Ce li avevo. Poi li ho persi."
Violet si graffia l'indice con l'unghia del pollice, lo faceva sempre quando qualcosa non andava.
"Ma è una storia lunga e noiosa da raccontare, non badateci."

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