Violet è seduta sull'erba del giardino e annusa i narcisi, le margherite e le viole dipinte e variopinte con un profumo decisamente intenso.
Il sole abbaglia i suoi occhi facendoli sembrare arancioni e i suoi capelli risplendono biondi. Inutile dirlo, Nathan la sta guardando. È il primo giorno di primavera, gli uccellini cantano una canzone soave, mentre si sente un' aroma, una fragranza circolare nell'aria. Nathan solleva la testa e osserva il cielo azzurro e sereno.
Sono entrambi in maniche corte.
«Vuoi andare a mangiare un gelato?» chiede Nathan impigrito.
«Prendo i soldi.» risponde aprendo il cancello.
«Domani facciamo due mesi, dove vuoi andare?» chiede Nathan varcando l'uscita.
«Facciamo una grigliata? Saltiamo scuola!» risponde Violet uscendo anche lei.
«Invitiamo anche gli altri, e i nostri genitori?»
«Certo» risponde baciandolo. «come sta tua sorella?»
«Lotta contro il suicidio. È difficile parlarne, scusami» Nathan abbassa la testa.
«Voglio fare amicizia con lei. Fammela conoscere. Gli farà bene. Diventeremo amiche, ti prego!» gli implora Violet facendo gli occhi dolci.
Nathan si ferma e la prende in braccio. «Come faccio a resisterti? Canaglia!»Da lontano intanto si udiscono delle voci piuttosto scoraggianti. Qualcuno stava prendendo di mira un ragazzo o una ragazza e stava per finire male, Violet impensierita corre immediatamente a vedere che succede.
Ma è la sorella di Nathan...
Sua sorella sedeva su una panca vestita di nero, portava una felpa molto grande e aveva lo sguardo basso mentre tratteneva le lacrime.
«Che cazzo fate? Allontanatevi!!» Strilla ai ragazzi che stavano per menare la sorella.
«Violet indietro!» urla Nathan angosciato.
«Che cazzo fate?» dice ai ragazzi tirando un pugno su uno di quelli.
L'amico del "malcapitato" interviene contrattaccandolo tirando un altro pugno, poi un altro e un altro ancora. Nathan cade a terra spiazzato.
«Fermi! Minchia ho detto fermi!» replica Violet guardando Nathan, successivamente rotea i suoi occhi rossi e va davanti a quei ragazzi, colpendoli con un pugno tutti e tre.
«Vaffanculo, morite tutti.»
Dopo questa frase e questo atto, l'ultima cosa che sente è il «No! Fermati!» provenire dalla bocca di Nathan.Successivamente si risveglia in una camera bianca deprimente, era coricata su un lettino e vedeva Nathan e i suoi genitori dormire su delle sedie alla sua sinistra.
È notte? È per questo che dormono? Che mi è successo?
Si chiede guardandosi le mani piene di lividi.
Accanto a lei c'era un bigliettino con un orsetto sopra e un cuore rosso, c'era scritto riprenditi, grazie. Mette meglio a fuoco la pagina e vede il nome Nicole.
Me l'ha mandato lei. Che carina.
«Violet, Sei sveglia?!» chiede sua madre strizzandosi gli occhi. «Oh cielo, eravamo così preoccupati per te. Lo sai cosa ti hanno fatto, vero?» domanda rattristita.
«Mi hanno picchiato.»
Sua madre tira fuori il cellulare e inserisce la fotocamera interna, poi si avvicina e scatta una foto del volto della figlia.. «Ti hanno ridotto così quei brutti prepotenti. Abbiamo una sentenza domani in tribunale. Ho tutti i loro nomi.»
Violet guarda la foto e osserva il suo volto stravolto: era tutto rosso, con qualche bernoccolo e aveva dei lividi ovunque.
Abbassa il telefono e rimane scioccata.
«Non si sono proprio risparmiati, eh.» dice in tono sarcastico. «Mamma, se non lo avessi fatto sua sorella sarebbe finita come me in questo momento, se non peggio.»
«Lo so, ma adesso sei tu in questa situazione. È stata Nicole a chiamare l'ambulanza e la polizia, lei sta bene, ma prima devi pensare a te stessa. Tu e Nathan oggi fate due mesi.» la rimprovera e successivamente la informa.Riaffiorano i ricordi della prima volta che si sono conosciuti in un piccolo Comix, per caso. Come se si stessero aspettando a vicenda.
Quei due mesi sembravano giorni, il tempo passava più in fretta e ogni singolo momento con Nathan era gioioso e allegro.
«Lo so, gli avevo promesso una grigliata.» gli risponde guardando fuori dalla finestra.
«C'è ancora bel tempo, hanno messo sole.»
Violet guarda sua madre smarrita.
«Cosa intendi dire con questo? Stai dicendo quello che voglio io?»
Sua madre gli sorride dolcemente. «Verrai dimessa oggi, c'è ancora tempo. Tuo padre sarà felice.»***
La carne sulla griglia stava iniziando a essere pronta, il tavolo era ormai quasi del tutto apparecchiato e Violet per la prima volta sedeva struccata.
Non che fosse bella, non che fosse brutta, ma non si piaceva. Era una via di mezzo.
Le sue mani tremavano, pareva soffrire dal dolore.
«Tesoro, mettiti la crema.» ordina suo padre indicando il tavolo. «I tuoi lividi devono passare, il dolore lo devi dimenticare.»
Nell'istante suona il campanello e Violet apre la porta e trova Nathan, Nicole e i loro genitori.
«Questo è un nostro ringraziamento.» saluta sorridendo la madre di Nathan con del vino bianco in mano.
«Rose, che piacere vederti!» esclama Barb^ baciandola sulla guancia.
«Ooooi, come va?» chiede Jack^ dando una pacca ad Andrew^.
«Non si ci può lamentare.»
Intanto, Violet abbraccia istintivamente Nicole.
«Sei stata tu a mandarmi quel biglietto?»
Nicole annuisce e il volto di Violet diventa radioso. «Grazie.» gli risponde cortesemente.
Il pomeriggio passa spensieratamente con l'arrivo anche di Chiara, Mattia e Valentina, che infine tornano tutti a casa rallegrati come se il passato non fosse mai accaduto, eppure nel bel letto comodo di Violet, quella notte
si scatena un incubo agghiacciante e raccapricciante.Sono seduta su un letto, sto forse dormendo? No, mi sono appena svegliata. Vedo una stanza buia e tetra con il suono di qualche goccia di fogna che continua a cadere sul pavimento. È un ticchettio così fastidioso da non poterne fare più a meno. Le pareti sono umide e piene di muffa, dove diavolo sono finita?! Mi alzo completamente rilassata e poi mi dirigo in una stanza ben precisa di quella casa come se conoscessi la piantina.
Che sto facendo qua? Ora sento un altro rumore, un rumore sottile ma ben definito, una tv. La trovo, Era nascosta dietro a un mobile e davanti a essa si trova una cassetta con scritto 'listen me'. La prendo in mano e affannosamente la infilo nella tv.
La stanza si fa completamente buia e incomincio a sentire un suono. Un suono di urla soffocanti che chiedono aiuto, ma nessuno le soccorre.Violet apre gli occhi atterrita, si sentiva impotente per aver ascoltato e non aver fatto niente. Per una semplice paura era in qualche modo, anche lei una complice di tutto ciò.
Avrebbe potuto distruggere la cassetta, non inserirla mai o direttamente fuggire da quella casa, ma non l'ha fatto per il terrore che si è manifestato nel suo cuore.
Sembrava così reale da dovere accadere prima o poi.
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Personaggi:
Protagonista: Violet
Fidanzato della protagonista, pt.2: Nathan
Sorella del suo fidanzato: Nicole
Madre di Nathan: Rose
Madre di Violet: Barb
Padre di Nathan: Jack
Padre di Violet: Andrew
Amici dei protagonisti: Chiara, Mattia e Valentina.Ciao! Come state? Spero bene! Quando finirò il libro metterò solo un tempo verbale e lo revisionerò tutto!
Insta: violettdpr
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Colors-LGBT+ #Wattys 2018
FanfictionL'LGBT è ormai un'amore comune con sessi comuni. Raro. Unico. Spensierato. Ti svegli una mattina con una sensazione dentro che ti divora. Tutto d'un tratto sei innamorata della tua migliore amica o innamorato del tuo insegnante ventenne di fisica...