Erano seduti uno davanti all'altro accanto alla finestra, erano in un bar, tra loro scorreva un silenzio imbarazzante.
Nathan guarda fuori dalla finestra e poi si volta di nuovo verso Violet.
"Di che colore sono i tuoi veri occhi?""Arancioni. Arancioni al sole, marroni chiaro in queste giornate, e i tuoi?"
"Neri."
Violet lo guarda con un filo intrigante.
"Eppure non sei come tutti gli altri...di solito sono tutti così noiosi. Tutti uguali. Ma tu sei diverso.""In che senso?"
"Sei più interessante."
Lui si mette a ridere.
"Vorrei una caffè liscio per favore." Dice riferendosi alla cameriera."Una cioccolata calda per favore."
La cameriera va via."Seriamente hai preso un caffè a quest'ora?"
Le sue dita fanno un movimento strano per poi essere portate sotto il tavolo."Non mangio molto fin da bambino. Ma mi piace essere magro, non come voi femmine che volete avere un fisico perfetto." Dice sghignazzando.
Violet sorride.
"Vogliamo solo raggiungere i nostri obbiettivi."______arrivano il caffè e la cioccolata calda.
"Che ore si sono fatte?" Chiede Violet con una voce preoccupata.
"Le tre di pomeriggio. A che ora devi andare?"
"Mia padre mi viene a prendere tra mezz'ora, tu?"
"Devo chiedere"
Nathan abbassa lo sguardo, guarda la tazza e la graffia con le dita."Possiamo darti un passaggio se vuoi."
"Ma non voglio disturbare, e poi non si preoccuperà?" Dice balbettando.
"No" sorride, "non è un problema. Insisto."
"Dovrete fare più strada, vi farei sprecare solo benzina."
"Dove abiti?" replica Violet insistendo.
"Vicino al parco dove vanno tutti."
Violet inclina la testa e sorride a trentadue denti.
"Stai scherzando? Anche io! Ti diamo un passaggio noi."Nathan abbassa la testa, poi la rialza.
"Allora io pago per te."
Si alza e successivamente si avvicina alla cassa.
Poi ritorna al tavolo.
"Dei miei amici stanno venendo qua, non ti disturba vero?""No."
I minuti passano, e più passano, più un'amicizia nasce. Dal nulla.
Scommetto che se non si fossero incontrati su quella sedia non si sarebbero mai più rivisti prima, erano due sconosciuti legati da qualcosa.
Il filo rosso?*
*leggenda giapponese che racconta che ogni persona è legata tramite un filo rosso (il destino) con il proprio amore."Hey!" Dice Nathan facendo cenno ai propri amici.
"Loro si chiamano Valentina, -Valentina lei è Violet- Mattia e Chiara.""Piacere!" diciamo in coro.
"Da cosa sei travestita, Violet?" Chiede Valentina.
"Non sono travestita" dico balbettando "anzi forse sono travestita come mi raffiguro io.
Voi invece siete bellissimi!""Suo zio vende costumi. Vende ogni tipo di costumi. Tuo zio è un mito, non è vero Nathan?" Chiara si sistema i capelli.
"Certo che lo è, è identico a me!"
Il tempo rallenta, tutto si fa più lento e dolce, sembra un sogno.
"Dobbiamo andare..." sussurra Violet a Nathan. "Scusate, dobbiamo andare! Grazie mille!"
Entrambi escono dal locale a passo veloce, Violet supera Nathan e Nathan gli corre dietro.
"Eccoci. Ciao papà!"Nathan si ferma davanti all'auto.
"Entra!" Urla il padre dolcemente.Si siedono sui sedili dietro.
"Scusi signore se la disturbo.""Tranquillo, noi abitiamo esattamente lì. Non disturbi! Quanti anni hai, ragazzo?"
Nathan fa un sorrisetto.
"Sedici. Ho sedici anni.""Mia figlia vuole sempre frequentare i ragazzi più grandi di lei!" Dice sarcasticamente.
"Papà basta! Si chiama Nathan comunque."
"Nathan? Bel nome. Sei figlio unico?"
"Ho una sorella. Si chiama Nicole Ford."
Violet diventa pallida. Si gira scioccata e si rigira. Nicole è la ragazza che prendevano tutti in giro, si trovava alla fermata dell'autobus intorno alle 13.
"Nicole hai detto?"
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Colors-LGBT+ #Wattys 2018
FanficL'LGBT è ormai un'amore comune con sessi comuni. Raro. Unico. Spensierato. Ti svegli una mattina con una sensazione dentro che ti divora. Tutto d'un tratto sei innamorata della tua migliore amica o innamorato del tuo insegnante ventenne di fisica...