Capitolo 4

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La lezione, come sospettavo, non fu molto interessante. Stavo quasi per addormentarmi. Isaac era seduto accanto a me, con la matita in mano intento a scrivere. Pensai che stesse prendendo appunti, il ciò era una buona cosa per il nostro studio.

Quando mi avvicinai meglio, però, mi accorsi che non stava affatto prendendo appunti: disegnava. Era veramente molto bravo.

Stava disegnando quella che sembrava una città di cristallo.

Al centro aveva un palazzo così alto che si disperdeva nelle nuvole alla fine del foglio. Davanti a questo vi era un immenso giardino con alberi sparsi al suo interno. all'ombra di quello che sembra un melo, era seduta una figura; i capelli erano leggermente scompigliati, come da una folata di vento; dietro le spalle gli si ergevano due splendide ali, leggermente schiacciate tra il tronco e le spalle. Era un angelo.

Tutti iniziarono ad alzarsi in seguito alla fine della lezione annunciata dal professore. Me ne accorsi a malapena.
Continuai ad osservare quel bellissimo disegno.
Aveva qualcosa di strano...

<<Dianaa>> sentii. Mi voltai e vidi Loila tra la folla di alunni che uscivano dall'aula.
Si avvicinò. <<Immaginavo fossi qui.>> disse con un gran sorriso, che si amplió quando vide Isaac.
Ecco, un'altra figuraccia. Ora sicuro inizia a parlare dell'utilizzo di precauzioni, pensai.
Invece semplicemente <<Volevo solo chiederti se per te va bene guardare Bridget Jones stasera. Comunque io sono Loila, piacere.>> disse porgendo la mano a Isaac che si presentò e ricambiò la stretta.

Ah sì, lo avevo dimenticato. Una volta al mese organizzavamo la visione di un film. Ovviamente partecipava tutto il nostro gruppo di pranzo.

Le dissi che andava bene con lo sguardo incuriosito di Isaac puntato addosso.
<<Una volta al mese ci organizziamo per vedere un film>> spiegai. <<Il genere viene estratto e il film messo ai voti>>.
<<Vuoi partecipare?>> gli chiese gentilmente Loila.
Isaac mi guardò, come per osservare la mia reazione. Poi si voltò verso Loila e sorrise <<Con molto piacere>>
<<Bene, allora a stasera>> concluse Loila andandosene. Ad un certo punto si voltò e mimò con le labbra Niente male e uscì dall'aula.
Sempre la solita... pensai Menomale che Isaac non ha visto nulla.

Erano le quattro del pomeriggio. Stavamo studiando da circa un ora, ma sembrava passata un'eternità.
<<Sei credente?>> disse Isaac. Fu l'unica frase che ascoltai di tutto quello che aveva detto, così risposi.
<<Si, credo che esista qualcosa che non possiamo spiegare. Ma assolutamente non credo al paradiso o all'inferno. Non ho idea di dove andremo noi, dopo la morte, ma ho molte ipotesi.>>
<<Beh, ti ringrazio per il tuo intervento ma stavo leggendo ancora il libro. Non mi stavi ascoltando eh?>> replicó lui.

Volevo morire! Che figuraccia!

<<Ad ogni modo pensavo che tu non credessi a nulla, sai, per la tua materia di studi>> disse guardandomi dall'alto in basso dal divanetto di fronte a me, su cui era seduto. Capii a cosa si riferiva con quella guardata e mi fece sorridere: avevamo la nomina di snob, noi di astronomia; forse solo gli studenti di matematica ci superavano.
<<Questo non è affatto vero! Molti scienziati sono credenti! Dovresti avere fede anche in noi.>> dissi ridendo.
<<Continuiamo dai, stellina.>>
<<Certo Padre Isaac, come desidera.>>

<<Ascoltami ora. La religione e la scienza non sono due rette parallele. Esse cercano di dare entrambe spiegazioni alle domande che ci poniamo.>> disse impugnando una penna.

Sembrava davvero un professore universitario.

<<Si ma la scienza da risposte esatte e razionali mentre la religione racconta solo una serie di favole>> dissi fissandolo.

LUCI ED OMBREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora