0 - prologue

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L'adolescenza è spesso descritta come il periodo più bello della vita.

La giovinezza, la forza, le feste, l'amore, la voglia di vivere e di essere liberi.

Sin dalla più tenera età sogniamo di crescere, di fare tutte quelle cose che si vedono nei film adolescenziali; sogniamo di fumare, di ubriacarci, di uscire, di festeggiare, di conoscere gente nuova, di innamorarci.

Eppure nessuno parla mai della sofferenza, del dolore.

Nessuno ci avverte dei lati negativi. Sentiamo sempre parlare di quel meraviglioso periodo chiamato adolescenza, ma mai di ciò che significa realmente guadagnarci la felicità che ci descrivono gli adulti.

Da piccolo pensavo che a diciassette anni sarei stato libero, felice, spensierato, la scuola come unica preoccupazione.

Non avevo mai pensato che, invece, mi sarei trovato a combattere per la mia stessa vita.

Da piccolo credevo nelle creature soprannaturali, ma crescendo avevo smesso di pensarci. Forse qualche volta mi ero trovato a desiderare di diventare un vampiro, un supereroe, un lupo mannaro, ma con il tempo ciò si era trasformato in una semplice fantasia.

Eppure ora mi ritrovavo a far parte di quelle creature soprannaturali in cui non credevo più da tempo, a combattere contro un gruppo di esseri umani che volevano sterminare me e i miei simili.

L'adolescenza viene descritta come un periodo di libertà, ribellione, spensieratezza, non come una lotta per la sopravvivenza.

Eppure così era, e l'unico modo per essere davvero libero era vincere una guerra spaventosa e sanguinosa, accettando i termini che essa implicava, e ciò significava anche accettare la possibilità di una sconfitta.

Ma non mi sarei arreso senza combattere. Se avessi perso l'avrei fatto lottando, non scappando, perché questo mi aveva insegnato l'adolescenza: bisogna affrontare le proprie paure, non nascondersi da esse.

a flower among the weeds ❁ thiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora