Capitolo 5

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Nei giorni seguenti, la bruciatura che aveva sul braccio era divenuta per Connor un promemoria. Ogni volta che gli ci cadeva l'occhio non faceva che ricordare involontariamente quanto accaduto.

Estelle restava ancora una ragazza ricca, ma forse si curava più del prossimo di quanto volesse ammettere. Se gli avessero detto quanto era successo qualche giorno prima, mai avrebbe ipotizzato che sarebbe stata lei in prima persona ad occuparsi della sua bruciatura, senza relegare tale compito a qualcun altro.

Quel che più gli dava comunque da pensare, erano i dodici mesi che Estelle aveva detto di dover scontare alle Sunny & Rise. Probabilmente le avrebbero accorciato la pena per buona condotta, magari anche sotto l'influenza dei genitori, ma era comunque un tempo davvero lungo per dei lavori socialmente utili. Chissà poi a quanto era ammontata la multa stipolata dal tribunale...

Aveva dato per scontato che si trattasse di qualcosa di banale, qualcosa come "guida in stato d'ebrezza", ma non aveva molto senso adesso. Sia per via della lunghezza della pena, sia per via della faccenda dell'autista privato.

Non gli sembrava poi che Estelle fosse quel tipo di ragazza che faceva uso di stupefacenti, ma poteva anche essersi ripulita prima di arrivare alla casa di riposo.

Ma Estelle è ricca, si ritrovò a pensare in quello che pareva essere un circolo vizioso, e i ricchi si annoiano. Poteva benissimo aver infranto la legge solo per svagarsi.

"Caro, va tutto bene?" gli domandò la signora Oleson.

"Certo" le rispose il ragazzo con un sorriso. "Di cosa vuole parlare stasera?"

La signora Oleson era una dei pochi anziani ancora del tutto auto sufficienti. I suoi figli l'avevano però supplicata di lasciare la casa in cui viveva per venderla, in quanto la situazione finanziaria della famiglia non era delle migliori. Appena avessero avuto abbastanza soldi, le avevano promesso di ricomprarle un piccolo appartamento tutto suo.

"Ho sentito che c'è una nuova criminale a lavorare qui" disse l'anziana.

A quelle parole Connor si ritrovò involontariamente a sorridere. Seppur la sua mente avesse, infatti, elaborato i peggior complotti, non riusciva ad identificare Estelle in quel modo.

"Si tratta solo di una ragazza, non si preoccupi"

"Oh, ma le ragazze sono le peggiori" affermò la signora. "Soprattutto se sono belle" aggiunse con un sorriso birichino.

Ed ecco che la mente di Connor prendeva ad associare ad Estelle un nuovo aspetto. La trovava bella? si ritrovò a chiedersi. Prima che potesse trovare una risposta sincera a tale domanda, vi rispose un altro pensiero, che prese voce nel cercare di chiudere la questione.

"E' più difficile trovare una ragazza davvero brutta che una carina oggi" ribadì. "Con tutte le invenzioni delle fabbriche di cosmetici, non deve essere poi così difficile apparire come si vuole se si ci prende un minimo cura di se stessi. "

La signora Oleson gli scoccò un'occhiataccia.

"Connor, non ti conviene dire simili cose a una ragazza della tua età, che si ipotizza essere quasi all'apice della sua bellezza" lo rimproverò. "Senza contare che a me hanno detto che è bella"

La signora Oleson pareva aspettare un suo commento. Connor sapeva che attendeva la sera per discutere con lui del più e del meno, ma in quel momento intuì che in realtà stava solo che riordinando le idee.

"E poi guarda che lenzuola ho adesso" si ritrovò di fatti a sentirle dire il ragazzo, osservandola passare la mano rugosa su di queste. "Prima la stanza era così bianca, invece adesso c'è un po' di rosa"

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