Capitolo VII

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La ragazza, visibilmente scossa, evase da quella prigione di malvagità, e si rifugiò nella biblioteca. per quanto possa essere scontato, debbo dirlo, Hermione amava la lettura, amava i libri. Per lei non erano semplici conglomerati di fogli con su scritto delle frasi, per lei erano la salvezza, un rifugio in cui si perdeva, e trovare la via di ritorno non era così semplice. I libri, a volte, fanno quest'effetto. 

Incidono tutte le parole, le emozioni che scaturisce, le sensazioni  nella tua mente e nel tuo cuore. E in te, lettore, arde il desiderio di non dover mai lasciare quel mondo, il desiderio di poterne fare parte, di esserne risucchiato, e l'unico modo per assaporare quella felicità è continuare imperterrito a leggere. E anche quando la tua mente non è su quelle pagine sporche d'inchiostro, il tuo cuore, il tuo desiderio sono lì. 

E per Hermione era proprio così. Non importava il contenuto del libro, non importava la grandezza, la semplicità; l'importante è che la trasportasse in un mondo differente dal suo.

E in quel momento più che mai, aveva bisogno di evadere, grazie all'aiuto di uno dei suoi cari amici. Così, dopo aver preso un libro di favole e racconti d'avventura, si mise comodamente su una delle tante sedie, e si lasciò trasportare dalla narrazione.

Draco rimase lì, fermo, mentre la ragazza in lacrime scappava. Non poteva tralasciare quella flebile morsa al petto che quella vista gli procurò. D'altronde, non aveva mai visto la forte e valorosa grifondoro piegarsi così a una sua parola detta con leggerezza, a suo dire.

Ma d'altronde, quello che le aveva detto era la pura verità.

Si avvicinò al limite della torre e osservò il magnifico scenario che aveva dinnanzi gli occhi. 

Mentre era immerso in quella visione, si destò come da un improvviso sonno, e immediatamente ricordò di dover recarsi nella Stanza delle Necessità, Griffiths lo attendeva.

Hermione, dopo alcune ore passate a viaggiare in mondi che non aveva mai visitato, alzò ,per la prima volta da quando era in biblioteca, il naso dal libro.

Immediatamente si sentì meglio: per quelle ore, tutto era svanito e questo le aveva concesso un po' di tregua. Decise che sarebbe stato meglio tornare al dormitorio, ormai era tardi e aveva paura di aver fatto preoccupare gli amici.

Percorreva i lunghi corridoi della grande scuola, molto più serenamente di qualche ora prima, ma ad un tratto vide Tiger e Goyle.

In preda al panico, per scappare da eventuali insulti, si precipitò a destra, prendendo un corridoio secondario che portava al dormitorio. Passo dopo passo percorse la strada con timore, era la prima volta che passava di lì.

Avanzava a passo spedito, quando un fragore le fece sobbalzare il cuore. La sua mano automaticamente era finita sul petto, il respiro era irregolare e il cuore pulsava intensamente. 

Si voltò, ma non vi era nulla vicino quel muro, solo mattoncini e muffa.

I rumori si facevano sempre più nitidi, riuscì a capire che si trattava di due voci, e manteneva lo sguardo fisso su di esso.

Quando ormai le voci furono nitide, si nascose dietro una grande colonna, sperando che questa volta il rifugio potesse bastare.

Attese impazientemente di scoprire quelle voci, quando una porta di legno scuro  si materializzò su quella parete di mattoncini.
Con un movimento rapido e secco si aprì, rivelando le figure di Griffiths e Malfoy.

Hermione era sbalordita, ma la sorpresa fece subito spazio a sospetto e curiosità.




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