You are my life>> ( prima parte )

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Corindonini & Corindonine <3 questo nuovo capitolo dei nostri Tric & Lina svelerà qualcosina che nessuno di voi si aspettava, ne sono sicura :D perdonatemi se non riesco ad essere precisa con gli aggiornamenti :/

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Corindonini & Corindonine <3 questo nuovo capitolo dei nostri Tric & Lina svelerà qualcosina che nessuno di voi si aspettava, ne sono sicura :D perdonatemi se non riesco ad essere precisa con gli aggiornamenti :/

Buona lettura


Aurora

Non appena i suoi occhi verdi incrociarono i miei non capii più nulla, e nemmeno lui. Scese agilmente dalla sua Ducati grigio e nero, spinto verso la mia direzione. Come se io fossi diventata improvvisamente la sua forza di gravità, il suo baricentro.

Suo padre, notando ciò, smise di ripetere il suo nome. Certo, sicuro, che questa volta Jonathan non avrebbe mai potuto rispondere ai suoi richiami.

Mio padre spense il motore dell'auto, rimanendo in silenzio, mentre Sebastian e la mamma avevano aperto le portiere pronti a scendere dall'auto, io rimasi incollata sui sedili posteriori.

Il cuore a mille, come se stessi correndo da ore e ore, come se qualcosa di paralizzante mi stesse impedendo di muovere un muscolo. 

" Tu cosa ci fai qui? " esordì il Tricheco oltre i vetri del mio finestrino. E finalmente, mi decisi ad affrontarlo. In pochi secondi, mi ritrovai in piedi, davanti a lui, nel vialetto ghiaioso di casa sua.

" Mio padre è stato invitato a cena..." e non aggiunsi altro, avevo la bocca completamente asciutta. Priva di saliva!

Lui sembrava tremendamente confuso, sorpreso, stordito dalla mia presenza. Non s'aspettava niente del genere: " In che senso? " farfugliò, spostando il peso del corpo su una gamba, ben fasciata da jeans chiari ben stretti, strappati leggermente sulle ginocchia.

E prima che potessi rispondere...

" Buonasera Jonathan, come stai? Da quanto tempo che non ti vedo! Tu e mia figlia già vi conoscete? " trillò mio padre, con una strana luce negli occhi. Uno scintillio di speranza, che non sapevo a cosa associare o da dove partisse.  

Guardai mio padre accigliata. Cosa? Lui conosceva Jonathan? E Jonathan conosceva lui? Non riuscivo a crederci. Tutto questo non poteva essere reale. 

" Tua...tua figlia? " quasi balbettò il Tricheco a mio padre, era agitato. Esattamente quanto me! Sapevo a cosa stava pensando. A quella sera, sul divano di casa sua. Proprio a pochi passi da qui. Avevamo fatto l'amore. Lui aveva fatto l'amore con la figlia di uno dei soci di suo padre, senza saperlo. 

" Sì, Aurora è la mia dolce ragazza. Vieni tesoro, raccontatemi un po'. " 

Osservai mio padre come se non lo conoscessi, ero troppo stordita per assecondare la sua richiesta, e tornai a fissare John, che non faceva altro che squadrarmi a sua volta e a torturarsi le labbra.

Quelle stesse labbra che avevo baciato con così tanta passione da renderle quasi gonfie e insensibili.

C'era traccia di profonda e amara delusione nel suo sguardo color foglie a primavera. Era come se mi stesse accusando di qualcosa.

Io ero innocente. 

Innocente

Non avrei mai immaginato che lui potesse essere il figlio del capo di mio padre, mai!
Che facesse Corindone di cognome, io neanche lo sapevo. Doveva credermi. 

Lui conosceva il mio cognome, però. Pensava che fossi una parente alla lontana di quel Marco Valtelli che conosceva? 

Scese il gelo tra noi, che si spezzò soltanto quando intervenne suo padre. Marco Corindone.
Un uomo di classe, di altri tempi, a cui il figlio non assomigliava quasi per niente nel fisico, Jonathan era la versione maschile di Eva Corindone, sua madre. 

" Buonasera Marco, e a te Sofia. " esordì il padre di John, con poderose strette di mano. " Sebastian ci sei anche tu! " disse a mio fratello, rimasto fino a questo momento in disparte, come a voler tenere d'occhio tutta la situazione. E infine, Corindone posò gli occhi su di me: " Ciao Aurora, speravo che venissi questa sera. " 

Annuii cautamente, non riuscivo ancora ad associare il fatto che quell'uomo, che conoscevo, fosse proprio il padre di John, del ragazzo di cui mi ero innamorata e che...oddio mio. Non sapevo cosa dire, come comportarmi. 

" Cosa c'è? Siete rimasti entrambi impietriti non appena vi siete visti. " sottolineò mia madre, mentre mio fratello mi lanciava strane occhiate incuriosite. 

" N...noi, sì. " confessai. " Ci siamo..."

M'interruppe, prendendo parola al posto mio: " Ci siamo scontrati in Università qualche volta. "

Gli occhi di mio padre s'illuminarono: " Davvero? Che coincidenza! E pensare che da piccoli giocavate sempre insieme durante i gala e le feste in azienda, poi siete cresciuti e vi siete allontanati, ognuno ha preso la sua strada, e dopo diversi anni dove vi siete incontrati? In Università. " 

" Noi...cosa? " mormorai sconvolta.

Jonathan indietreggiò come se fosse stato colpito da un pugno nello stomaco. 

No, non riuscivo a crederci. Non poteva essere così cambiato.

Era lui. Proprio lui quel bambino con cui giocavo da bambina, quel ragazzo di cui mi ero innamorata a tutti gli effetti a quattordici anni? L'amavo già da allora? Quanto poteva essere piccolo il mondo.Quanto poteva essere cambiato lui nel corso degli anni?

" Jonathan..."


Angolo autrice

Ciaoooo, sì...Sbrorolina e Tricheco si conoscono da sempre a quanto pare, lo sapevamo già ma in questo modo? <3 Sbrodolina è rimasta sbigottita XD non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate ;)

Ringrazio come sempre chi legge, lascia una stellina e commenta <3 siete meravigliosi <3 niente sarebbe lo stesso senza di voi <3 

A presto, 

Un bacione ;)

Quando sono con Te - Prequel - Trilogy of forgivenessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora