L'abisso.

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Rimase lì ferma e in silenzio per quello che ad entrambe parve un tempo infinito prima che Jane si rendesse davvero conto delle parole che erano uscite dalla bocca della sua amata. "Ti ho tradita". In pochi secondi si sentì scivolare in un abisso di disperazione, era come se fosse appena stata travolta da un tornado. Si sentiva stupida e debole: si era impegnata così tanto per prepararsi, si era vestita come piaceva a lei e si era messa anche il suo profumo e dopo tutto questo aveva comunque avuto il coraggio di dirle quelle parole che tanto la straziavano. Dopo tutto quello che aveva fatto per lei,, dopo tutte le volte che era stata sull'orlo di una crisi e l'aveva salvata, si sentiva così idiota ad averle dedicato due anni della sua vita, e per cosa? Niente. Con lo sguardo ancora perso nel vuoto, sempre in religioso silenzio, voltò le spalle a Rose e cominciò a camminare senza alcuna meta e senza alcun pensiero se non di quelle parole che ancora le risuonavano nella testa.  Dopo qualche minuto era abbastanza lontana da non sentire più la voce di Rose che la chiamava e la implorava di fermarsi e dopo qualche ora si ritrovò, non si sa come, alla stazione e con un biglietto del bus in mano. In tutto questo tempo, per la prima volta, non aveva notato niente intorno a sé, non aveva sentito la pioggia cadere come coltelli sulla sua pelle, non aveva notato che tutte le persone cercavano un riparo mentre lei vagava senza una meta precisa. Non stava prestando attenzione nemmeno quando, arrivata alla stazione, decise di fare un biglietto per partire. Non sentiva più niente e quando si rese conto del ticket che aveva in mano decise di andare a casa e preparare una borsa. Il viaggio verso casa le parve durare solo qualche secondo e non appena chiuse la porta alle sue spalle si tolse tutti i vestiti, si guardò allo specchio, prese le forbici e cominciò a tagliare.

Intanto, in montagna, i nostri amici stavano ancora aspettando impazienti una risposta di Wendy che aveva cercato di temporeggiare il più possibile per poter evitare quel bacio che tanto la spaventava. Nel suo vano tentativo di distrarre gli amici avevano intanto finito di bere i drink ed erano tutti alquanto allegri quando Julie, di scatto, si girò verso Wendy e le disse "Forza, adesso vieni qui e dammi un bacio, così la facciamo finita". Rimasero tutti scioccati da quelle parole ma più di tutti Wendy, sapeva di non poterlo fare ma era più forte di lei, doveva provare, doveva baciarla. "Forse è l'alcool che parla" pensò "però devo provare, in fondo voglio sapere che cosa provo nei confronti delle ragazze e questa potrebbe essere la mia unica possibilità" e subito dopo si avvicinò al volto di Julie finché non riuscì a sentire il suo caldo respiro sulle sue labbra. Molto lentamente le due si avvicinarono e, finalmente, le loro labbra si unirono per poi dischiudersi e riunirsi nuovamente in un bacio. Le sensazioni che provò la nostra piccola Wendy furono per lei indescrivibili: si sentiva come se potesse camminare ad un metro da terra e il suo cuore sarebbe potuto esplodere di gioia da un momento all'altro. Quando si staccarono si guardarono dritte negli occhi e dopo pochi secondi scoppiarono entrambe in una sonore ed imbarazzata risata, seguite a ruota da Mark e Tim. Appena ebbe ripreso fiato Julie se ne uscì con "Però baci bene eh", appena realizzarono che cosa aveva detto la guardarono tutti sbigottitie per tutta risposta lei disse " Che c'è? Non mi piacciono le ragazze ma se qualcuno bacia bene glielo dico". Si fissarono tutti e quattro per poi scoppiare di nuovo a ridere. 

La mattina dopo Wendy si svegliò nel suo letto senza ricordarsi assolutamente come ci fosse arrivata. Si svegliò e con tutta la calma del mondo si mise un maglione slargato e dei calzini e scese in cucina per fare colazione. Mentre stava prendendo i biscotti si immobilizzò pensando dapprima alla serata che avevano trascorso e poi a Peter, il suo ragazzo...Che cosa aveva fatto?

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