Capitolo 05

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Prova di forza


John sapeva che non dovevo la mia forza ed il mio fisico solo al mio praticare arti marziali miste, ma anche al duro allenamento a cui mi ero sempre sottoposto, fin dal liceo.

Ero sempre uno dei migliori alle lezioni di ginnastica e, in qualsiasi attività sportiva, ero il migliore della mia scuola.

Che fosse il basket, le corse ad ostacoli, le parallele o l'arrampicata eccellevo sempre in tutto; amavo lo sport, mi dava un senso di potenza incredibile, mi sembrava sempre di poter fare qualsiasi cosa.

Per questo, quando mi propose quella sfida amichevole, mi voltai per incontrare il suo sguardo, nei suoi occhi vidi un misto tra sfida e divertimento e gli feci uno dei miei sorrisi storti, per fargli capire che la sua piccola sfida non mi spaventava, come invece lui sperava.

"Cosa proponi, John?" chiesi con sfacciataggine, sapendo che la sua sfida non sarebbe stata semplice, ma nemmeno impossibile per me.

Lui fissò prima l'attrezzo, con sguardo pensieroso, per poi passare nuovamente su di me, come se ne potesse trarre qualche ispirazione.

"Fai cinquanta trazioni verticali" mi ordinò, poco dopo.

"Sul serio? Cinquanta?" gli chiesi, divertito. Pensavo di peggio, anche se comunque non erano poche, ma certamente non ero preoccupato.

"Sì, ma solo le ultime dieci le voglio eseguite su un solo braccio, decidi con quale ti senti più forte" continuò lui, stabilendo le regole.

"Però, proprio una bella sfida. Molto interessante" commentai, sarcastico, fissando la sbarra.

"Bene, tieni usa questo" mi disse lui, passandomi un blocco di carbonato di magnesio.

Era un blocco usato molto nell'ambito della palestra in generale; tutti gli atleti lo usavano prima di utilizzare attrezzi, come la sbarra, per asciugare il sudore delle mani ma soprattutto per aumentare la presa sull'attrezzo che si utilizzava.

Spesso se ne applicava un po' anche sull'attrezzo stesso per renderlo meno scivoloso.

In palestra ne avevamo in grandi quantità sia come panetto che come polvere libera, che preferivo di gran lunga.

Mi cosparsi per bene le mani mentre John applicava un po' di polvere sulle maniglie della sbarra che avrei utilizzato per assicurarmi un'ottima presa su di essa.

Una volta terminato, mi avvicinai alla sbarra, mi voltai di modo che avessi John di fronte, che avrebbe contato le trazioni per assicurarsi che non barassi, anche se non ne avevo alcun bisogno.

Per aggiungere un po' di pepe alla sfida, siccome c'erano molti spettatori, John mi propose di eseguire il tutto senza maglietta, di modo che potessero vedere tutti i muscoli che lavoravano ma anche per dare qualcosa da guardare alle signore, come mi aveva detto con tono malizioso. Accettai, inizialmente, solo per farlo contento.

Nel mentre che esponeva il nuovo attrezzo ai clienti abituali della palestra, come se fosse una televendita a parer mio, mi preparai levandomi prima la maglietta e poi iniziando a fare un minimo di stretching alle braccia.

Mai provare a fare esercizi di questo genere senza scaldare bene i muscoli prima!

"Bene ora il mio collega, vi mostrerà come dev'essere usato e quali muscoli del corpo lavorano, grazie ad esso" finì di spiegare alla piccola folla che si era creata attorno a noi.

Gli feci un leggero cenno con capo, per assicurargli che fossi pronto per poi fare un piccolo salto per raggiungere la sbarra sopra di me, afferrandola con decisione con le mani.

Say "I Love You"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora