Passò qualche giorno e Theo non era mai andato via. Mamma e papà si alternavano e di Chris nemmeno l'ombra.
Iniziai le terapie e Theo mi stava dando una mano. Provai per l'ennesima volta ad alzarmi da sola, menomale che Theo era lì con me, stavo per cadere ma come sempre Theo era lì, pronto a prendermi. Ci fu silenzio, ci guardammo negli occhi e improvvisamente Theo mi baciò. Fu uno di quei baci che aspetti da una vita.Entrò il dottore e ci interruppe. Theo mi risistemò sul letto.
Dottore:<< Scusatemi l'interruzione, ero passato a vedere se ci fosse qualche progresso.>>
Io:<< Non si preoccupi.>>
Il dottore mi fece alzare e stavolta, stranamente, riuscivo a restare in piedi, da sola.
Dottore:<< Bene signorina, le cose vanno molto meglio. Ancora un po' di tempo e ritornerà tutto come prima.>>
Le cose andavano bene finalmente.Passò qualche mese: le cose erano cambiate decisamente. Riuscivo a camminare di nuovo, senza alcuna difficoltà e sì, fu il momento di tornare a scuola.
Primo giorno: era sempre brutto tornare a scuola e mi sembrava di essere di nuovo la nuova arrivata. Mi avvicinai all'armadietto e lo vidi passare: bello come sempre, i suoi occhi blu come l'oceano... mi mancava da morire... e poi vidi lei accanto a lui che gli teneva la mano e tutta la rabbia uscì fuori.Non vedevo Chris da quel giorno che mi svegliai, non c'era mai a casa sua e non rispondeva alle chiamate, né ai messaggi. Nonostante tutto era il mio migliore amico e mi mancava.
Entrai in classe, pensavo di sedermi al mio solito posto, accanto a lui e invece no, lui stava con Abby. Decisi di sedermi in fondo, da sola.
Finite le lezioni andai al mio armadietto pronta per tornare a casa. Intravidi Luke da lontano e non sapevo come comportarmi con lui. Si avvicinò verso di me:<< Alyson, come stai? Spero che ti sia ripresa dall'incidente.>>
Io:<< Si, sto bene. Tu piuttosto hai molto da raccontarmi. Che dici, ti va di nuovo di fare il matto con me?>>
Luke:<< Sono sempre pronto a fare il matto con te.>>
Mi riaccompagnò a casa e mi misi a sistemare la camera. Non avevo voglia di dormire, tanto meno di uscire...
Suonarono il campanello e scesi ad aprire. Era Chris, cosa ci faceva fuori casa mia?
Io:<< Ciao. Cosa ci fai qui?>>
Era nervoso e si vedeva:<< C...ciao Alyson. P...posso entrare?>>
Io:<< Certo, entra pure.>>
Entrò i casa ed andammo in camera mia, ci sedemmo sul letto e sembrava che non avesse nessuna intenzione di parlare e la cosa mi innervosiva:<< Allora... Cosa sei venuto a fare qui?>>
Non mi guardava nemmeno:<< Come stai?>>
Io:<< Sto bene, ma non sei qui per questo, vero?>>
Chris:<< Hai ragione. Mi dispiace non esserci stato nel momento in cui avevi bisogno di me... È che ho avuto paura... Avevamo litigato, e la colpa era tutta mia. Non era mia intenzione lasciarti affrontare tutto questo da sola...>>
Ero sbalordita:<< Ma stai dicendo sul serio? Tu pensi sul serio che io possa perdonarti? Non ora... non più... Hai sbagliato e alla grande. Non avresti dovuto lasciarmi nel momento del bisogno, perché si, avevo bisogno di te e tu non c'eri. Sai, il periodo che ho passato in coma nella mia testa la vita continuava e tu hai avuto il coraggio di suicidarti e di abbandonarmi, proprio come hai fatto nella realtà. Ed io mi sono svegliata nel momento in cui io stessa mi sono suicidata... Perfino Daniel mi è stato più vicino di te. Daniel: il ragazzo che mi ha quasi violentata, te lo ricordi? Lui è venuto a trovarmi, nonostante tutto e tu non ne hai avuto il coraggio? Sei patetico!>>
Chris:<< Lo so, ho sbagliato, ma tu lo sai che io sbaglio sempre. Lo sai che avanti alle difficoltà io scappo e sono scappato anche questa volta, come tutte le altre volte. Ognuno di noi ha qualcosa da farsi perdonare.>>
Io:<< Non avresti dovuto sbagliare questa volta. Sei tu che devi farti perdonare, non io. Ed ora ti chiedo gentilmente di andare via da casa mia e di non farti vedere più.>>
Chris andò via ed io rimasi sola, con tutti quei brutti pensieri nella testa così prima di fare una qualsiasi cazzata chiamai Luke:<< Ehi, ti va di venire da me?>>
Luke:<< Ehi piccola, al momento non posso, sto facendo una cosa importante, però appena mi libero sono da te va bene?>>
Io:<< Tranquillo, non preoccuparti, fai quello che devi fare.>>
Riagganciai e i pensieri brutti si moltiplicarono nella mia testa. Mi misi a leggere un libro, ma i pensieri erano ancora lì. Misi della musica ad un volume stratosferico, ma nulla, quei pensieri non ci pensavano proprio ad andarsene dalla mia testa. Presi la giacca e mi recai alla stazione, presi un treno ed andai da Jaick.
Mi sedetti avanti alla sua tomba:<< Ehi Jaick, come stai? Io non tanto bene a quanto vedi... -scoppiai a piangere.- Sai, quando sono stata in coma ho vissuto un'altra vita e in questa vita sono arrivata al punto di suicidarmi, e non voglio mollare, non adesso, non un'altra volta. Ho avuto una seconda possibilità per riscrivere la mia storia, ma non so proprio da dove iniziare... Ironico, no? Non ho imparato a vivere finché non sono morta. Però non riesco a non avere questi brutti pensieri nella testa e non so chi chiamare in questi casi...>>
Qualcuno mi interruppe:<< Puoi sempre chiamare me quando non riesci a toglierti questi brutti pensieri dalla testa.>>
Mi alzai e mi voltai, vidi Theo. Corsi ad abbracciarlo e ricominciai a piangere più forte:<< Ehi piccola, va tutto bene, ci sono io qui con te adesso. Ne usciremo insieme, okay?>>
Io:<< Okay.>>
Mi strinse nell'abbraccio più bello che io abbia mai ricevuto e ci sprofondai, quasi mi ci rifugiai.
Appena mi calmai mi riportò a casa e durante il viaggio mise quel cd che a me piaceva tanto ed iniziò a cantare. Era stonato, ma stava cercando di scacciare via i miei pensieri brutti e ci stava riuscendo alla grande.
Arrivammo a casa e il mio umore era cambiato totalmente. Lui aveva questo potere: riusciva sempre a mettermi di buon'umore, era per questo che l'amavo...
Io:<< Ti fermi qui a cena? I miei non ci sono, sono partiti per lavoro e staranno fuori fino a domani e non mi va di rimanere sola....>>
Theo mi sorrise:<< Certo che resto con te.>>
Cenammo e salimmo in camera mia. Ci sdraiammo sul letto l'uno accanto all'altra e ci guardammo, poi Theo ruppe il silenzio:<< Allora, ti va di raccontarmi cos'è successo oggi?>>
Io:<< È passato Chris... Voleva che lo perdonassi, ma non posso. Non adesso... Adesso ho solo bisogno di qualcuno che resti, che non si arrenda.>>
Theo:<< Io non mi arrendo!>>
C'era poco da dire, il suo sorriso mi fregava ancora.
Restammo lì in silenzio a guardarci per un po', finché non ci addormentammo con le nostre labbra a pochi centimetri le une dalle altre.
Il mattino seguente fummo svegliati dal campanello. Scesi ad aprire, era il papà di Jaick, Ben:<< Ciao Alyson, ho saputo dell'incidente e volevo vedere come stavi...>>
Ero sbalordita:<< Sto...sto bene grazie.>>
Ben:<< Tua madre è in casa?>>
Io:<< No, è fuori per lavoro.>>
Ben:<< E sei sola in casa?>>
Erano strane quelle domande:<< No, c'è Theo con me.>>
Sembrava agitato:<< Theo? Il migliore amico di Jaick?>>
Io:<< Si.>>
Andò via di corsa, e non capii il perché. Raggiunsi Theo in camera mia:<< Chi era?>>
Io:<< Era Ben, il papà di Jaick. Voleva prima sapere se la mamma era in casa, e poi se ero sola e quando ha saputo che tu eri qui è scappato via senza dire una parola... Mi è sembrato abbastanza turbato dalla tua presenza.>>
Theo alzò il sopracciglio:<< Non lo capisco. Non ci vediamo da quando Jaick non c'è più. Cosa ci fai ancora lì in piedi? Sbrigati vieni a sdraiarti accanto a me che inizia a fare freddo.>>
Era così dolce... Entrai nel letto e subito mi avvolse con un abbraccio nelle coperte:<< Ora va meglio?>>
Mi sorrise:<< Non avrei potuto chiedere di meglio.>>
Restammo lì in silenzio a guardarci per un po' poi Theo si decise a parlare:<< Posso farti una domanda?>>
Io:<< Certo, dimmi pure.>>
Theo:<< Mi hai detto di aver vissuto una vita parallela mentre eri in coma, com'era questa vita? Che ruolo avevo io nella tua vita?>>
Io:<< Tu? Tu sei sempre stato il ragazzo che io amavo, ma con la quale purtroppo non riuscivo a stare. Ero capace di rovinare sempre tutto, come ho sempre fatto... Ma nonostante tutto ci siamo amati così tanto. E tu sei stata l'ultima persona del mio mondo parallelo che ho visto.>>
Sembrava alquanto interessato, quasi come se fosse stato un bambino ed io la sua mamma che gli racconta una favola per la prima volta:<< Voglio sapere tutto. Dai su, racconta. Dall'inizio alla fine!>>
Io:<< La storia è un po' lunga.>>
Theo:<< Abbiamo tutto il tempo del mondo da poter passare insieme. >>
Mi sorrise ed io non potei dirgli di no:<< Allora, ero convinta di essermi svegliata quando ho ripreso coscienza. Per un po' sono stata convinta di amare Chris, ma poi lui ha deciso di suicidarsi perché amava Abby e non riusciva a dirmelo dato che me ne stavo ad Atalanta per passare del tempo con i miei genitori appena riuniti. Superata quasi la cosa del suicidio di Chris, mi sono avvicinata a Luke, che nel frattempo si è preso cura di me. Tu invece sei comparso nel momento in cui i miei genitori iniziarono a pensare che avessi potuto suicidarmi, e mi sei stato accanto tutto il tempo, ma nonostante io avessi te, i miei genitori avevano deciso che sarei dovuta andare dallo psicologo, e così feci. Ho quasi provato a suicidarmi una volta, sul tetto di un palazzo, e questo perché avevo perso tutti: Chris era morto e non gliene era mai fregato un cazzo di me, Luke ed io avevamo litigato, tu eri stanco dei miei comportamenti e sei andato via, e a me non rimase nulla. Mi fermarono in tempo ed io ripresi a vivere normalmente, ma non era proprio vivere, era più che altro sopravvivere... Ho capito di amarti nel momento in cui ti ho visto dopo l'incidente e tu te ne stavi lì come il coglione e mi sorridevi, con quel sorriso che io non potevo non amare. Ero finalmente riuscita ad aggiustare tutto. Ma poi è successo che Luke è finito in ospedale per colpa mia. Non poteva bere, e dato che avevamo litigato pesantemente e le cose tra noi non si sarebbero aggiustate mai più, decise di ubriacarsi e finì in coma etilico. Io stavo lottando. Poi ho pensato, solo per un secondo, ho pensato "A che scopo?" Ed ho mollato. Ho smesso di lottare. Così ho fatto quello che più mi è sembrato fosse giusto. Ho pensato che il mondo sarebbe stato migliore senza di me, così sono tornata a casa, ho preso carta e penna e ho scritto alle persone alla quale volevo bene. Poi ho preso una sedia ed una corda e l'ho fatto. Ed improvvisamente ho sentito una vocina nella mia testa che urlava: " SVEGLIATI! È SOLO UN INCUBO." E mi sono svegliata, ed ora sono qui, ma data la situazione avrei preferito l'inferno di prima, era più sopportabile...>>
Theo mi guardò stupito:<< Perché dici che era più sopportabile? Cosa c'è di diverso dalla realtà?>>
Io:<< Cosa c'è di diverso? Ad esempio il fatto che Chris sia vivo e che tutto questo tempo si sia preso gioco di me, il fatto che adesso chi mi aggiusterà? Chi mi solleverà? Chi mi salverà? Chi mi trascinerà fuori viva?>>
Theo:<< Io! Io ci sarò sempre per te.>>
Io:<< Tuffati quando sarà giù, non lasciarmi annegare come faccio io. Salvami da me stessa.>>
Theo:<< Finché ci sono io, tu non devi avere paura di annegare, o di qualsiasi altra cosa. Io mi prenderò cura di te e mi assicurerò che tu non faccia guai e che non sprechi la tua vita! Ti do la mia parola.>>
Mi abbracciò ed io non avevo bisogno più di nulla. Rimanemmo lì, nel letto, l'uno di fronte all'altra, a guardarci, fino al suono del campanello. Mi alzai e scesi ad aprire. Era Chris:<< Aly, ho bisogno di parlarti. Per favore non chiudere la porta.>>
Ero titubante, ma avevo Theo con me e se qualcosa sarebbe andato storto ci avrebbe pensato lui:<< Entra, fai presto!>>
Entrò e ci sedemmo sul divano nel salotto:<< Nell'istante stesso in cui ti ho conosciuta, ho sentito che in te c'era qualcosa di cui avevo bisogno. Ma non era qualcosa, eri tu. Tu sei la mia ancora, da sempre, nonostante tutto. E lo so che ho sbagliato, ma tutti noi sbagliamo. Non buttiamo mesi di amicizia così. Concedimi almeno una possibilità.>>
Io:<< Ci abbiamo messo mesi per conoscerci, e a te è bastato un solo istante per ignorarmi! Come posso darti una seconda opportunità? Come posso fidarmi di te adesso?>>
Chris:<< Puoi sempre fidarti di me, e tu lo sai. Non so se riuscirò mai a farmi perdonare per non esserci stato nel momento in cui avrei dovuto esserci più di ogni altro momento, ma posso almeno avere la possibilità di provarci?>>
Io:<< Perché adesso vuoi essere mio amico? Perché insisti così tanto?>>
Chris:<< Perché mi manchi tu, mi manca quando stavamo insieme, mi mancano i momenti con te... È che a me non sono mai piaciute le persone rumorose, quelle con cui non potrò mai sedermi sulla sabbia ad ascoltare il mare, quelle che riescono ad ascoltare solo la propria voce. Mi sono sempre piaciute le persone silenziose, che a differenza del mondo non fanno rumore, come se sapessero che alcuni nella testa hanno già troppi casini da sopportare. Ecco tu sei l'unica persona silenziosa che io conosco, per questo nel mio posto non ci sono andato altro che con te, perché se non ci sei tu mi sembra troppo vuoto e se dovessi portarci qualcun altro mi sembrerebbe troppo affollato. Con te è equilibrata. Quando ci sei tu riesco a restare in silenzio ad ascoltare il mare e a non pensare ad altro.>>
Theo vedendo che non tornavo scese e ci raggiunse nel salotto:<< Piccola va tutto bene?>>
Io:<< Si, Stavamo solo parlando, ma penso che Chris stesse per andare via.>>
Chris:<< Ti prego, pensaci. Non possiamo mandare a puttane la nostra amicizia così.>>
Io:<< Ricorda, non sono stata io a mandare a puttane la nostra amicizia, hai saputo fare tutto da solo stavolta. Ora vai.>>
Chris andò via e rimanemmo di nuovo io e Theo che decidemmo di andare a fare una passeggiata.
Andammo nel posto di Chris, perché era tranquillo. Ci sedemmo su uno scoglio e mi accorsi che Theo era assente:<< A cosa stai pensando?>>
Theo:<< Stavo pensando a come hai trattato oggi Chris. Non ti ho mai vista così nei confronti di qualcuno. Sei stata cattiva con lui.>>
Io:<< Preferisco sembrare cattiva che spiegare quanto sono ferita.>>
Theo:<< Ma io lo vedo che non sei felice. Lo vedo che sei triste e ferita. E hai paura, si vede, e la cosa mi fa stare male perché non so come fare a renderti felice, a farti sentire al sicuro...>>
Abbassò la testa e se la mantenne con le mani. Mi concentrai a guardare l'orizzonte e risposi:<< Mi fanno male le cicatrici che ho sul cuore. Bruciano sempre. Bruciano la mattina quando ti vesti. Bruciano a scuola quando qualcuno senza saperlo apre quel buco. Bruciano la sera, quando sei sola con i tuoi pensieri e le riapri. Una ad una le analizzi e cerchi di capire dov'è che hai sbagliato, dov'è l'errore. Ci sono momenti in cui vorrei affogare tutto e spegnermi.>>
Theo si voltò verso di me:<< La smetti di voler morire? Ma lo capisci che io ti amo e ne morirei? Ogni volta che dici che stai male, che hai voglia di morire, che non vuoi stare in questo mondo, io mi sento così inutile, perché penso: Cazzo allora non servo a nulla! La devi smettere, ora basta! Ti è stata data una seconda opportunità e hai la possibilità di ripartire da zero e ricominciare tutto, non sprecare anche questa vita, non lasciarmi qui da solo ad affrontare tutto questo senza di te. Ci penso io a te, mi prenderò cura di te e ti salverò da tutto questo. Ti prometto che ne usciremo insieme. Siamo io e te bimba, contro tutto e tutti se vuoi. Devi solo dirmi cosa devo fare.>>
Io:<< Non puoi capire... Apprezzo che tu non voglia vedermi soffrire e che tu voglia fare qualcosa, ma non puoi salvarmi, non così facilmente. -Si alzò e stava per andare via- Dove stai andando?>>
Non si voltò nemmeno per rispondere:<< Non servo a nulla, giusto? Me ne tornerò a casa e proverò ad essere utile per qualcosa o per qualcuno. Ormai non ha più senso stare qui.>>
Io:<< Ti prego non lasciarmi qui da sola di nuovo. Lo so, è difficile starmi accanto adesso, ma non andartene anche tu. Scusa se sono così, scusa se ti rendo tutto difficile, ma ho bisogno di capire chi resta e chi invece se ne va. Ho bisogno di capire cosa le persone vogliono da me, se mi stanno accanto per compassione o se realmente gli importa di me e lo so che a te importa di me, ma ho paura, ho paura di fidarmi di te e che poi tu vada via. Non voglio perderti. La sola idea di poterti perdere mi devasta. Ho una fottutissima paura di perderti e di restare sola... Ormai mi resti solo tu.>>
Theo si avvicinò a me, mi prese il viso tra le mani e ci guardammo negli occhi:<< Ehi, io non ti lascio, per nessuna ragione al mondo, a meno ché non sia tu a volere che io ti lasci, in quel caso sono pronto a mettermi da parte, per te.>>
Una lacrima scese lungo il mio viso e lui con il tocco delicato di un dito la asciugò:<< Non voglio che tu vada via, mai.>>
Mi diede un bacio sulla fronte e tornò a sedersi accanto a me:<< Allora non andrò via, resterò qui accanto a te, ma devi promettermi che la smetterai di pensare alla morte.>>
Io:<< Te lo prometto!>>
Restammo lì tutta la notte a guardare il mare e le stelle.
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Il mio angelo scolpito nella nebbia. (Sequel)
RandomEd eccoci ritrovati di nuovo all'inferno. Riuscirò stavolta a cavarmela? Riuscirò stavolta a sopravvivere? La battaglia ricomincia. Nuova vita, nuovi errori, nuove delusioni, nuovi dolori. Non si smette mai di soffrire. Non si rinasce dall'inferno p...