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Due giorni dopo il ritorno di Mr. Jeager, mentre Furlan ed Eren stavano passeggiando tra le siepi dietro la casa, videro la governante venire verso di loro e, pensando che venisse a chiamarli per andare dalla madre, le andarono incontro; ma, al posto dell'invito che si aspettavano, una volta avvicinatisi lei disse

- vi prego di scusarmi, per avervi interrotti, ma speravo che aveste ricevuto qualche buona notizia da Londra, così mi sono presa la libertà di venire a chiedervelo.

- Che intendete dire? Non abbiamo saputo nulla da Londra.

- Caro signorino - esclamò lei molto stupita - non sapete che è arrivato un corriere per il padrone mandato da Mr. Springer? È qui da mezzora, e il padrone ha avuto una lettera.

I ragazzi corsero via, troppo impazienti per avere tempo di parlare. Attraverso l'atrio corsero nella sala della colazione, da lì nella biblioteca; il padre non era in nessuna delle due stanze, ed erano sul punto di cercarlo di sopra dalla madre, quando incontrarono il maggiordomo, che disse

- Se state cercando il mio padrone, signorini, si è incamminato verso il boschetto.

Avuta questa informazione, ripassarono all'istante per l'atrio e corsero attraverso il prato inseguendo il padre, che stava volutamente proseguendo la sua strada verso un boschetto su un lato della zona recintata.

Furlan, che non era così agile, né così avvezzo a correre come Eren, rimase presto indietro, mentre il fratello, col fiato corto per l'affanno, lo raggiunse e gridò ansioso

- Papà, che novità ci sono? che novità? avete saputo qualcosa dallo zio?

- Sì, ho ricevuto una lettera tramite un corriere.

- E allora, che notizie ci sono? buone o cattive?

- leggi tu stesso

Eren gliela strappò quasi dalle mani. Era arrivato anche Furlan.

- Leggi ad alta voce - disse il padre

     Mio caro cognato,

Finalmente sono in grado di fornirti notizie di mio nipote, e, tutto sommato, spero che siano soddisfacenti. Subito dopo la tua partenza sabato scorso, ho avuto la fortuna di scoprire in quale zona di Londra fossero. I particolari li rimando a quando ci vedremo. Ti basti sapere che sono stati ritrovati, li ho visti entrambi...

- Allora è come ho sempre sperato -  esclamò Furlan - si sono sposati!

Eren proseguì:

li ho visti entrambi. Non si sono sposati, né ritengo che ci fosse intenzione di farlo; ma spero che lo saranno tra non molto. Tutto quello che ti è richiesto è di assicurare a tuo figlio, immediatamente cinquemila sterline e cento sterline l'anno. Sono condizioni che, tutto considerato, non ho avuto esitazioni ad accettare per conto tuo. Sono inoltre felice di dire che ho anche saldato tutti i suoi debiti. Non c'è nessun bisogno che tu venga di nuovo a Londra, quindi restatene tranquillo a Longbourn, e conta sulla mia diligenza e sulla mia premura. Mandami la tua riposta il più rapidamente possibile, e cerca di formularla in modo esplicito. Abbiamo ritenuto sia meglio che nostro nipote si sposi in questa casa, e speriamo nella tua approvazione. Oggi verrà a stare da noi. Ti scriverò di nuovo se ci saranno altre decisioni da prendere. Tuo ecc.

Connie Springer

- Possibile! - esclamò Eren, una volta finito. - Può essere possibile che lo sposi? E avete risposto alla lettera?

- No; ma dev'essere fatto al più presto.

- Lasciate che scriva io per voi - disse Furlan, - se non volete prendervi il disturbo di farlo voi stesso.

- Mi disturba moltissimo - replicò lui, -ma dev'essere fatto.

E così dicendo, tornò indietro con loro, e si avviarono verso casa.

- E posso chiedere...- disse Eren, - ma le condizioni, suppongo, devono essere accettate.

- Accettate! Mi vergogno solo per il fatto che abbia chiesto così poco.
Ci sono due cose che vorrei tanto sapere: una, quanti soldi vostro zio ha messo sul piatto per farli sposare; l'altra, come potrò mai ripagarlo.

- Soldi! lo zio! - esclamò Furlan - che intendete dire, signore?

- Intendo dire, che nessun uomo ragionevole sposerebbe Jean con una tentazione così esigua come cento sterline l'anno finché sarò vivo, e cinquanta quando me ne sarò andato.

-Dev'essere opera dello zio! - esclamò Eren - Che uomo buono e generoso, ma temo che abbia fatto troppo. Una piccola somma non sarebbe bastata per tutto questo.

- Di certo - continuò Grisha - Erwin sarebbe uno sciocco ad accontentarsi di un soldo di meno di diecimila sterline.

- Diecimila sterline! -esclamarono i figli - Come potrebbe essere ripagata solo la metà di una somma del genere?

Mr. Jeager non rispose, e tutti e tre, assorti nei loro pensieri, proseguirono in silenzio fino a casa. Poi il padre andò in biblioteca a scrivere.

- Se solo fossimo in grado di sapere a quanto ammontano i debiti di Erwin- disse Eren al fratello, una volta che il padre se ne era andato - e quanto gli è stato accordato per Jean sapremmo esattamente che cosa ha fatto Mr. Springer per loro, poiché Erwin non ha un penny del suo. La generosità degli zii non potrà mai essere ripagata, non basterebbero anni di gratitudine a compensarli.

- Spero e credo che saranno comunque felici. -disse il maggiore - L'affetto reciproco li rafforzerà, e mi lusingo di credere che metteranno la testa a posto.

- La loro condotta è stata tale - replicò Eren - che né te, né io, né nessuno potrà mai dimenticare. È inutile parlarne.

Orgoglio e pregiudizio (Ereri fanfic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora