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Una mattina, circa una settimana dopo il fidanzamento di Furlan con Isabel, mentre erano seduti in sala da pranzo, l'improvviso rumore di una carrozza li spinse alla finestra. Era troppo presto per dei visitatori, ma poiché era comunque certo che qualcuno stesse arrivando, Furlan convinse immediatamente Isabel a evitare di restare rinchiusi per quell'intrusione, e a fare una passeggiata con lui in giardino. Uscirono entrambi, e le ipotesi proseguirono, anche se con pochi risultati, finché non si spalancò la porta ed entrò la visitatrice.

Era Lady Ymir.

Erano naturalmente pronti a una sorpresa, ma il loro sbalordimento fu al di là di ogni aspettativa, soprattutto a Carla e a Marco, per loro era una perfetta sconosciuta.

Lady Ymir entrò nella stanza con un'aria più sgarbata del solito, non rispose al saluto di Eren se non con un lieve cenno del capo, e si mise a sedere senza dire una parola.

Eren aveva fatto il suo nome alla madre, all'ingresso di sua signoria, anche se non era stata fatta nessuna richiesta di presentazione.

La signora Jaeger, totalmente sbigottita, anche se lusingata di avere un'ospite di tale importanza, la accolse con la massima cortesia.

Dopo essere rimasta seduta in silenzio per un istante, lei disse con molta freddezza a Eren,

- Spero che stiate bene. La signora immagino sia vostra madre.

Eren rispose molto concisamente di sì.

- E quello immagino sia uno dei vostri fratelli.

- Sì, signora - disse la signora Jeager deliziata di poter parlare con Lady Ymir - È il penultimo dei miei ragazzi. L'ultimo si è sposato di recente, e il maggiore è da qualche parte in giardino, a passeggio con una ragazza che credo farà presto parte della famiglia.

- Avete un parco molto piccolo qui - affermò Lady Ymir dopo un breve silenzio.

- Certo, non è nulla in confronto a Rosings, milady.

- Questo salotto dev'essere molto scomodo nei pomeriggi d'estate; le finestre danno tutte a ponente.

Carla le assicurò che non lo usavano mai dopo il pranzo, e poi aggiunse,

- Posso prendermi la libertà di chiedere a vostra signoria se ha lasciato il signore e la signora Hoover in buona salute?

- Sì, stavano benissimo. Li ho visti l'altro ieri sera.

Eren ora si aspettava che esibisse una lettera per lui da parte di Berthold, dato che sembrava l'unico motivo probabile per quella visita. Ma non apparve nessuna lettera, e lui era molto perplesso.

La madre, con molta gentilezza, pregò sua signoria di prendere qualche rinfresco, ma Lady Ymir, con molta decisione, e non molta educazione, si rifiutò di prendere alcunché e poi, alzandosi, disse a Eren,

- Signorino Jeager, sembra che ci sia una specie di grazioso boschetto su un lato del vostro prato. Sarei lieta di farci un giro, se mi farete l'onore della vostra compagnia.

- Va, mio caro - esclamò la madre - e mostra a sua signoria i vari viottoli. Credo che il tempietto le piacerà.

Eren obbedì. Mentre passavano per l'atrio, Lady Ymir aprì le porte della sala da pranzo e del salotto, diede un'occhiata e entrambe, e dopo averle definite di aspetto discreto, andò oltre.

La carrozza rimase alla porta, ed Eren vide che dentro c'era la sua cameriera. Procedettero in silenzio lungo il sentiero di ghiaia che conduceva al boschetto; il ragazzo aveva deciso di non fare nessun tentativo di conversazione, con una donna che in quel momento appariva insolente e antipatica più del solito.

Orgoglio e pregiudizio (Ereri fanfic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora