DOPPIO AGGIORNAMENTO. AMATEMIII
-Cosa è successo?- mi chiese Chris sotto voce, avvicinandosi a me, mentre la lezione andava avanti.
-Mi sono incazzata con William, nulla di nuovo- dissi continuando a scarabocchiare il foglio davanti a me con forza.
Finalmente la lezione è finita e io e Chris usciamo dalla classe, uno affianco all'altro, quando vedo Chris andare dritto verso Will, e lì mi preoccupo.
Lo seguo come un'ombra dietro di lui. Appena è vicino al suo gruppo, Will si gira e gli sorride, ma quando va per salutarlo come il loro solito Chris rimane fermo a osservare con sguardo torvo Will, che lo guarda con un sopracciglio alzato.
-Hai litigato ancora con lei?- gli chiede, alludendo a me che sono dietro di lui e che li osservo preoccupata: dalla mia prospettiva sono due giganti che si scontrano.
-Qual è il tuo problema?- chiese Will, a braccia conserte.
-Sta male per uno come te...te la sei anche scopata quella con il rossetto rosso sulle labbra...quella Noora?- sputa rabbioso Chris, vedendolo stringere i pugni con forza. William ride amaramente, guardando i suoi amici per poi ritornare con lo sguardo verso Chris.
-E anche se fosse che cazzo te ne fotte?- sputa William contro Chris che in un nanosecondo scaglia un pugno contro il volto di Will, mentre io a quelle parole spalanco gli occhi e sento gli stessi pizzicare, iniziando a vedere ombrato e sentire le lacrime scendere sulle mie guance, silenziosamente.
Di colpo Chris si volta verso di me, prende il mio viso tra le sue mani, si abbassa con il volto per guardarmi meglio.
-Ce ne andiamo da qui- prendendomi per mano mi trascina via da lì, diretto nella sua Mercedes parcheggiata fuori.
Ce ne andiamo a metà giornata scolastica, mentre io guardo fuori dal finestrino aperto e il vento si scontra senza chiedere il permesso contro il mio volto, rigato da leggere lacrime ancora impresse sulla pelle.
Sento il rombo della macchina che poco a poco rallenta, vedendo Chris fermarsi davanti ad una casa, probabilmente la sua.
Spegne il motore e stringe con forza il volante con entrambe le mani, facendomi notare le nocche della mano destra arrossate.
-Andiamo dentro. Quella mano va sistemata- dissi velocemente, pulendomi dalle lacrime con il dorso della mano e sentendolo sospirare pesantemente, uscii dalla macchina, aspettando che uscisse anche lui per dirigerci verso casa sua.
Appena entrammo conoscevo bene la casa: la festa finita male ne era una prova, così salii le scale e andai nel bagno a prendere lo stesso kit medico che mi era servito quella sera, solo che adesso era mattina ed eravamo solo io e Chris.
È seduto sulla stessa sedia sulla quale gli medicai il volto spaccato solo che adesso mi sta tendendo la mano destra e con un po' di ovatta e acqua ossigenata lo disinfetto.
Non noto smorfie di dolori o urletti e lo guardo stranita.
Alza lo sguardo, forse notando il mio fisso su di lui e mi guarda curioso.-Cosa c'è?- mi chiede quasi divertito.
-Nessuna smorfia o gridolino poco virile?- chiedo divertita, finendo di medicarlo. Sorride e scuote la testa.
-Ci sono così abituato a fare a botte che ormai ho una soglia del dolore altissima- il suo tono è ironico ma nel suo sguardo vedo tristezza.
Lo osservo, vedendolo evitare il mio sguardo.
-Cosa c'è realmente Chris?- gli chiedo, con dolcezza, vedendolo alzare lo sguardo e guardarmi.
-Non mi va che quel coglione di William ti faccia soffrire. Non te lo meriti da uno come lui- sputa rabbioso quelle parole, guardandomi fisso negli occhi.
E sono pochi secondi, millesimi, e le sue labbra sono dolcemente premute sulle mie, mentre i miei occhi si chiudono senza pensarci, e poso le mie mani sul suo volto, sentendolo posare le sue sui miei fianchi.