Capitolo 7

24K 130 9
                                    

La tendina rossa si chiude alle nostre spalle e mi ritrovo nella sex room con quell'uomo. Ha pagato e devo soddisfarlo ma non mi lascerò toccare da quell'essere.

Mi fissa con degli occhi pieni di follia e io un po' impaurita inizio a spogliarmi. Resto in mutande e reggiseno quando la pazzia ha la meglio su di lui e si slaccia la cintura con un gesto rapidissimo.

Si sfila i jeans logori ansimando come un cane, si cala i boxer che probabilmente non ha mai cambiato e  e afferra il suo cazzo con entrambe le mani, iniziando a segarsi emettendo strani gemiti per nulla simili ad orgasmi.

So che il peggio deve ancora arrivare e per questo cerco di rivestirmi e uscire da quella stanza ma senza che me ne renda conto mi afferra per i polsi e mi sbatte contro il muro tenendomi immobile.

Ho paura di quello che potrebbe accadere ma non posso oppormi a quello che sta succedendo.

Infila la sua mano pelosa ed umida nelle mutande e mi palpa il sedere, poi me le sfila di dosso quasi strappandole e inizia a ficcarmi in culo il suo cazzo viscido centrando il bersaglio solo dopo tre o quattro tentativi.

Non provo piacere ma solo schifo e vergogna verso me stessa e verso il lavoro che faccio.

Inizio ad urlare, non perchè sto godendo e nemmeno perchè il suo pene mi fa male ma urlo per la disperazione e per la paura, sperando che qualcuno posso venire ad aiutarmi. A "salvarmi" da una situazione nella quale mi sono cacciata da sola.

Poi la tenda si sposta e lo vedo entrare. Occhi freddi, espressione indecifrabile e passo deciso.

Il folle continua ad urlare in modo stravagante, come se non si fosse accorto di nulla. Lui è sempre più vicino e come se niente fosse sferra un pugno al pazzo che mi stava inculando che cade al suolo roteando gli occhi.

Lo trascina fuori dalla camera e mi abbraccia. Piango, piango sul suo petto. Piango per la gioia che sia tutto finito e per l'incredulità, piango perchè lui è qui con me.

«Come ti chiami?»
«Alex»

Ci guardammo per un istante.
Gli sfilai dolcemente i pantaloni ed iniziai a succhiare il suo cazzo giGante, chiudendo gli occhi e godendomi quella sensazione di piacere fantastica che solo lui mi era riuscito a far provare.



















Sex roomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora