2.

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Arrivata a casa della mia amica, vengo subito accolta con un abbraccio da Serena, sua madre, è una donna fantastica, buona come il pane.
«Entra, che Clary ti aspetta in cucina, ho preparato gli hamburger con le patatine che tanto ti piacciono» dice facendomi entrare.
«Oh, ti adoro, grazie» dico sorridendo come una bambina, quando raggiungo la cucina abbraccio da dietro la mia amica che sta mangiando una patatina, facendola spaventare.
«Oddio, mi hai fatto prendere un colpo» dice con la bocca piena, facendomi ridere.
«Dai siediti che ho una gran fame» dice sedendosi al tavolo e guardando gli hamburger con occhi sognanti.
«Si era capito, vado prima a lavarmi le mani, e guai a te se rubi una patatina dal mio piatto» la rimprovero salendo le scale che conducono alle camere e al bagno.
Prima di arrivare davanti alla porta del bagno, sento dei strani rumori dalla camera da letto dei suoi, mi avvicino e vedo che la porta è socchiusa, la apro lentamente e la scena che vedo mi spiazza, c'è un uomo, che credo sia suo padre, dato che non l'ho mai conosciuto, e una donna, si stanno baciando appassionatamente, loro si accorgono della mia presenza, lui mi fulmina con lo sguardo, mentre lei è tranquilla, come se non gli importasse nulla, divento subito rossa come un peperone.
«Scusate, io...» non so cosa dire e mi precipito in bagno.
Rifletto bene su quello che ho visto e posso supporre soltanto una cosa, il marito di Serena la tradisce, ma cavoli, dentro la sua casa e con sua moglie in cucina? E Clarissa? Oddio, credo di essere letteralmente coinvolta in questo segreto che so solo io, almeno credo.
Ritorno in me e mi lavo le mani, lasciando perdere a quello che è successo, dopo di che mi aggiusto i capelli ed esco dal bagno, ma qualcosa o meglio qualcuno mi blocca la strada, alzo lo sguardo e vedo suo padre.
«Tu devi essere Lara, giusto?» dice con tono serio.
«Sì, sono io...mi dispiace per prima...avevo sbagliato stanza...dovevo andare al bagno...» cerco di farfugliare qualcosa, ma mi blocca.
«Non credo che tu abbia sbagliato stanza dato che conosci mia figlia da 5 anni e suppongo sia già venuta in questa casa» dice alzando un sopracciglio. Merda, che figura, ho inventato la peggior scusa del mondo.
«Hai...ragione...scusami davvero» dico abbassando la testa.
«Non mi interessa il motivo per il quale tu abbia spiato, ma la prossima volta, fatti gli affari tuoi, mi hai capita? E un'altra cosa, non ti azzardare a dire una sola parola, non voglio mettermi nei casini per colpa tua» dice guardandomi dalla testa ai piedi.
«Non è un mio problema se tradisci tua moglie, e ora scusami, ma Clarissa mi aspetta» dico fulminandolo con lo sguardo come ha fatto lui con me e scendo in cucina.

La donna di prima è seduta affianco a Serena e stanno ridendo e scherzando, come se niente fosse, mi auguro che non sia sua sorella, o sua cugina, o qui va veramente a finire male.
Non mi accorgo che la sto fissando in piedi da ormai 5 minuti che Clarissa mi chiama.
«Oh, finalmente sei arrivata, dai siediti o giuro che mi mangio anche il tuo piatto» ritorno in me e sento i passi di suo padre raggiungermi, tremo per la paura, le sorrido debolmente e mi siedo cercando di mangiare.
Tengo la lo sguardo fisso sul piatto, non riesco a guardare in faccia nessuno, mi sento di troppo, e imbarazzata come se fosse il primo giorno che entro in questa casa.
«Allora Lara, non ti ho presentato mio marito Diego, purtroppo è sempre via per lavoro, ma per fortuna l'estate trova sempre il modo per passarla con noi, e lei invece è la mia migliore amica e vicina di casa Giorgia» dice presentandoli. Alzo lo sguardo davanti a me, dov'è seduto Diego, e lo guardo intimorita, mi fa un sorriso compiaciuto.
«Il piacere è mio Lara» sembra essersi addolcito da un momento all'altro, sposto lo sguardo sulla donna, non ci credo che la tradisce con la sua migliore amica, Serena non merita tutto ciò, è una brava persona.
«Piacere» dice semplicemente ritornando a mangiare, non capisco questo suo modo di non esternare nessun tipo di emozione, sembra che non gliene importi niente della sua amica, assurdo.

Finimmo di cenare alle 23:00, tra chiacchiere e organizzazioni per il viaggio a Cattolica, non vedo l'ora di partire e godermi il mare in tutta tranquillità, ma ho come la sensazione che di tranquillità ce ne sarà ben poca.

Giorgia ormai se n'è andata da un pezzo, per fortuna non verrà con noi, almeno non vedrò altre scene sconvolgenti, ora siamo seduti sul divano a vedere una stupida partita di calcio, Diego è tifoso della Inter e ora sono seduta in mezzo a lui e a Clary, mentre Serena è in cucina a lavare i piatti. Diego è attento alla partita, mentre io e Clary ci giriamo i pollici.
«Clary, vai a preparare il letto della stanza degli ospiti per Lara» dice in lontananza Serena, purtroppo la camera di Clarissa è piccola e non posso dormire con lei, ma quando saremo a Cattolica sicuramente avremo una stanza tutta nostra.
«Sì, ora vado, aspettami qui» dice prima a sua madre e poi a me, e se ne va lasciandomi sola con Diego. In quel momento la partita finisce, menomale, non ne potevo più di sentire le sue urla quando facevano goal, ma allo stesso tempo sono intimorita se nel caso dovesse di nuovo rimproverarmi.
«Io amo mia moglie» dice a un certo punto, mi volto verso di lui non capendo.
«Come?»
«Ho detto che amo mia moglie, nessuna donna è come lei, e sono fortunato ad averla» dice con tono malinconico.
«Allora perché le fai questo?»
«È solo un passatempo, Giorgia mi piace, ma non la amo come amo Serena...» si blocca, poi si alza in un lampo.
«Ora basta, non sei tenuta a sapere i problemi con mia moglie» dice incazzato e andandosene, rimango sbalordita, è stato lui ad aprire bocca, credo che dovrei abituarmi ai suoi sbalzi d'umore.
In quel momento arriva Clary e la raggiungo andando in camera sua.
Restammo sveglie a chiacchierare fino a mezzanotte, dopo di che andai nella mia stanza stanca e assonnata.
Mentre mi stavo per mettere a letto bussano alla porta, mi alzo controvoglia, sicuramente è Clary che ha scoperto qualche scoop e non può aspettare domani per dirmelo, apro la porta e mi trovo davanti Diego, sbianco e mi copro immediatamente la parte inferiore del corpo dato che ero solamente in mutande e con una canotta sopra.
«Oddio scusami» dice non staccando gli occhi dal mio corpo.
«Cosa vuoi?» dico tirando più che posso la canotta.
«Io...volevo solo assicurarmi che era tutto apposto» dice ritornando ai miei occhi.
«Sì, mi ero appena messa a letto» dico stranita, ma anche sorpresa.
«Oh, ok...allora buonanotte» i suoi occhi sono illuminati da un fascio di luce e in mezzo al buio sono di un blu acceso, sembra come se brillano. Mi blocco su quegli occhi per qualche minuto, poi tornando a me rispondo dandogli la buonanotte e chiudendogli la porta in faccia.
Mi accorgo che sto sudando, ma sarà per via del caldo, mi volto lentamente e mi butto sul letto sospirando rumorosamente, cominciamo bene queste vacanze, e mi addormento pensando a tutto quello che è successo in una sola serata.

Love DaddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora