5.

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Arrivati in albergo Diego mi svegliò, eravamo solo noi due davanti alla porta della mia stanza, Clarissa è già entrata, lo guardo dispiaciuta.
«Scusami per prima...» dico abbassando lo sguardo sulle sue scarpe ancora con qualche macchia di vomito.
«Permettimi che non berrai più così, non voglio che stai male» mi dice afferrandomi il mento.
«Te lo prometto, ora vado, buonanotte» dico roteando gli occhi, ricambia ed entro dentro, Clary si è addormentata, mi spoglio rimanendo in reggiseno e mutande e mi butto sul letto, pochi istanti dopo mi squilla il telefono, è un messaggio da un numero anonimo, dice "non riesco ad aspettare domani per vederti con quel costume" sorrido capendo di chi si tratta, gli rispondo scrivendo "come fai ad avere il mio numero?", la sua risposta è "non è importante, ho voglia di vederti", quella frase mi fa provoca un brivido sul basso ventre, mi sento ancora un po' brilla ma sono cosciente del fatto che voglio vederlo anche io, mi alzo piano dal letto per non svegliare Clarissa, indosso una camicia lunga ed esco dalla stanza, "sono fuori, esci" rispondo col cuore che batte forte, poco dopo la porta si apre e un Diego bellissimo, con solo un pantaloncino addosso mi viene incontro sorridendomi.
«Eccomi qui, cosa volevi?» gli dico facendo finta di niente.
«Ehm...ecco...io» mi alzo in punta di piedi e lo attiro a me facendo scontrare le nostre labbra, un bacio caldo e dolce, poco dopo ci stacchiamo.
«Vieni con me» mi prende la mano e mi fa scendere nella hall, usciamo dall'albergo e in quel momento mi blocco.
«Se Clary o tua moglie dovessero svegliarsi e insospettirsi della nostra assenza?» dico intimorita.
«Non preoccuparti, entrambe hanno il sonno pesante, torneremo prima dell'alba» dice baciandomi di nuovo, annuisco e lo seguo, non so se sto facendo bene o male, ma non voglio pensarci.
Arriviamo in spiaggia, non c'è nessuno e l'acqua è illuminata dalla luna, la sabbia è fredda, non pensavo fosse così bello il mare di notte.
«Sei bellissima» mi sfiora una guancia facendo spostare un ciuffo davanti al viso, sorrido, e nell'arco di pochi secondi mi ritrovo sulla sua spalla e peso morto, faccio un urletto di gioia e rido a crepapelle, mentre lui mi da un piccolo schiaffetto su una natica, e poco dopo mi ritrovo sott'acqua, di notte l'acqua è incredibilmente più calda.
Le sue labbra combaciano perfettamente con le mie e la sua lingua si fa spazio dentro la mia bocca e crea un gioco con la mia, è strano baciare un uomo molto più grande di me, ma mi fa impazzire, le sue mani mi stringono i glutei e io mi aggrappo con le gambe al suo corpo, mentre tiro i suoi capelli con le dita, mi sento eccitata e il bacio si fa sempre più passionale, mi manca quasi il fiato. Continuando a baciarmi sento che piano piano l'acqua si abbassa, segno che sta uscendo, una leggera brezza mi fa rabbrividire, e lui accorgendosene mi stringe più forte.
Mi fa stendere su un lettino e baciandomi con più dolcezza farnetica con i bottoni della camicia, ormai bagnata fradicia per togliermela, gli sfioro i pettorali scolpiti e bagnati e scendo fino ad arrivare al pantaloncino, lo sfilo piano sfiorando il suo membro gonfio e duro, lo sento gemere, si alza e si toglie tutto rimanendo completamente nudo, come sua madre l'ha fatto. Sembra un dio greco, una statua perfetta, solo che è reale, e lo sto vivendo in prima persona. Ritorna su di me e mi bacia il collo succhiando ogni tanto, respiro profondamente, le sue mani mi toccano il reggiseno, basta non ce la faccio più, voglio sentirlo dentro di me, lo allontano e mi slaccio velocemente il reggiseno, gli afferro la testa e l'abbasso sul mio seno, bacia entrambi i seni, e quando morde un capezzolo gemo abbastanza forte.
«Ti prego, ti voglio, adesso» dico tra un bacio e l'altro, la sua mano si fa strada verso la pancia finché non arriva agli slip, infila la mano dentro e comincia a stuzzicarmi il clitoride, a quel contatto urlo di piacere.
«Credi di averla vinta così? Meriti una bella punizione per tutte le provocazioni che mi hai fatto» spalanco gli occhi sia per quello che ha detto, che per il continuo stuzzicare con la mia parte intima.
«Che cosa vuoi dire?» dico senza fiato.
«Cosa voglio fare forse» e un dito mi entra dentro, inarco la schiena e chiudo gli occhi.
«Sei un maniaco? Vorresti torturarmi?» dico graffiandogli la schiena con le unghie.
«Voglio solo farti godere fino al massimo» dice estraendo il dito e infilandomelo nella bocca mentre mi bacia il seno, lo succhio e per dispetto gli afferrò il suo membro e lo stritolo, un urlo esce dalla sua bocca.
«Ti avverto, è meglio se stai ferma o sarà peggio».
«Peggio come?» lo provoco, mi guarda un secondo e mi fa girare a pancia in giù, poi mi alza il sedere e sento il suo membro entrare e spingere forte, fa male ma mi eccita troppo, sento quasi l'orgasmo arrivare, e giusto un secondo prima che venissi mi rimette nella posizione di prima e finalmente lo sento dentro di me. Movimenti lenti e continui, mi sento come se fossi in paradiso, il suo corpo a contatto con il mio mi fa impazzire e vorrei che questo momento non finisse mai, sto sudando, e mi manca l'ossigeno, una spinta più veloce mi fa gemere rumorosamente e facendo cadere le braccia per terra afferro la sabbia fredda e la stringo sempre più forte mentre mi contorto dal piacere.
Dopo un quarto d'ora abbondante ci stacchiamo affaticati, Diego si distende affianco a me e mi abbraccia, mentre io appoggio la testa sul suo petto che profuma di me, di noi.
«È stato...fantastico» dico sorridendo.
«Tu sei fantastica» mi lascia un bacio sulla testa e felice e spensierata chiudo gli occhi rilassandomi col rumore del mare.

Il rumore degli uccellini mi fa svegliare dal sonno profondo, sbadiglio e mi stiracchio, e solo in quel momento mi accorgo di essere nella stanza dell'albergo, ma sono sola, chiamo Clary ma non ricevo nessuna risposta, poi vedo un biglietto sul comodino affianco al letto, dice "buongiorno dormigliona, noi siamo in spiaggia, non ti abbiamo voluto svegliare, sembravi un angioletto, appena ti svegli raggiungici, ti aspettiamo. Clary".
Guardo l'ora nel telefono, sono già le 10:30, mi alzo e corro in bagno a prepararmi, come promesso indosso il costume che mi ha regalato Diego, lo farò impazzire e credo che riuscirà a stento a mantenere la sua voglia di farmi sua di nuovo.
Finito di cambiarmi scendo nella hall e raggiungo la spiaggia, e l'immagine di noi su quel lettino mi attraversa la mente e mi sale un brivido su tutto il corpo, lui è seduto proprio lì, mi stava aspettando perché è girato nella mia direzione e mi sta sorridendo, un sorriso a trentadue denti si fa largo sul mio viso e come una bambina al settimo cielo gli corro incontro e appena arrivata mi fermo con l'affanno.
«Buongiorno a tutti!» esulto a voce alta.
«Buongiorno a te, quella dormita ti ha ridato un'energia incredibile, cosa ti è successo?» dice ridendo Clary, subito arrossisco e cerco di calmare la mia euforia.
«Nulla è per via della corsa» dico guardando Diego che mi sorride sghembo. La mia amica sembra crederci così se ne va con sua madre in riva al mare, lasciando me e Diego da soli, vorrei poterlo abbracciare e baciare ma davanti alla sua famiglia devo ritornare ad essere una sconosciuta per lui.
«Dovresti tenere a bada le tue voglie sessuali» mi sussurra spalmandosi la crema sui pettorali, la cosa mi fa eccitare ancora di più, ma respirando profondamente cerco di nascondere le mie emozioni, non voglio sembrargli una ragazza facile che alla prima occasione se lo scopa in qualunque posto immaginabile, anche se l'idea non mi dispiace, deve conquistarmi per potermi riavere.
«Io non ho nessuna voglia, forse sei tu quello che sta sbavando davanti al bikini che mi hai regalato, e vedo con piacere che anche il tuo amico è entusiasta del risultato» affermo riferendomi al suo membro gonfio che fa rialzare la stoffa del costume.
«Sta zitta, o giuro che ti scopo qui, in questo momento» si passa una mano sulla fronte, sta sudando, non avrei immaginato che potessi provocargli questa reazione, quella frase mi manda ancora più in stato di eccitazione, ma non demordo.
Raggiungo la mia amica in spiaggia, sotto il suo sguardo, mi tuffo e dopo essere risalita noto che è rimasto lì, pensavo mi avrebbe seguita, forse sta cercando di mostrarmi che riesce a stare tranquillo, ma io lo farò impazzire finché non mi prendere con forza per scoparmi.
Dopo un bel po', vedo che è impegnato col cellulare, così esco dall'acqua e stando attenta che non mi vedano Clary e Serena, mi avvicino a lui, quando se ne accorge posiziono le mani sul mio seno e me lo strizzo facendo cadere l'acqua in eccesso, facendo irrigidire Diego, chissà fino a quanto resisterà. Mi siedo sul lettino affianco al suo e comincio a spalmarmi la crema sul petto, e sulle cosce, lanciandogli ogni tanto uno sguardo provocante, lui stringe i pugni e la mascella e si gira dall'altra parte evitandomi.
Afferrò l'olio per i capelli e inizio a spruzzarlo vicino alla sua schiena, così che gli arrivino addosso delle gocce.
«Non ho bisogno dell'acqua spruzzata, se voglio bagnarmi mi butto in mare» dice mantenendo la stessa posizione.
«Ops, non volevo, peccato che è olio per i capelli» dico ridendo sotto ai baffi, si gira di scatto e guarda la bottiglietta che ho in mano.
«Ma che schifo, così mi ungi tutta la schiena!» ringhia cercando di pulirsi, poi con le mani appiccicose prende la sabbia e me la strofina sulle braccia, questa non ci voleva.
«Non è giusto, ora devo andare a sciacquarmi» mi lamento alzandomi e dirigendomi verso il mare, poi mi giro e lo vedo ancora seduto.
«Non mi segui neanche stavolta?» domando stranita.
«No, oggi non ho proprio voglia di farmi il bagno» dice distendendosi sul lettino.
«Sei un anzianotto» dico lamentandomi e correndo verso l'acqua.
Dopo essermi sciacquata per bene, ritorno all'ombrellone e mi accorgo che Diego è sparito, forse ha cambiato idea e ha raggiunto sua moglie che in acqua.
Afferro l'asciugamano e mi asciugo, dopo di che prendo il cellulare e vedo un suo messaggio che dice "ti aspetto allo spogliatoio n°67 vicino le docce, sbrigati", sorrido al pensiero che finalmente ha ceduto, sapevo che non avrebbe resistito molto, lascio il telefono e l'asciugamano e mi dirigo verso le docce, passo tutti gli spogliatoi blu a forma di casetta di legno, fino ad arrivare al 67, mi fermo davanti alla porta e mi avvicino col viso.
«Non pensavo fossi così impaziente e insaziabile» dico con voce sexy, ad un tratto la porta si spalanca e vengo attirata dentro, le sue labbra si impossessano delle mie, mi sbatte contro il legno e mi alza una gamba accarezzandola, dopo di che abbassa il suo costume e il mio e mi penetra ferocemente spingendo forte e veloce, dalla mia bocca mi esce un grido, ma subito me la tappa con la mano, per non farmi sentire dai passanti.
Continuiamo così per altri 10 minuti poi ci fermiamo e dopo esserci rivestiti usciamo, prima uno, poi l'altro, come se niente fosse, questa cosa mi piace troppo anche se ho una gran paura che la sua famiglia ci possa scoprire, sarebbe la fine, perderei la mia migliore amica e anche lui.

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