Quella notte non riuscii a dormire, avevo i suoi occhi impressi nella mente, appena provavo a chiudere gli occhi sentivo i suoi respiri caldi e affannati di quando facevamo l'amore, e per lo spavento mi svegliavo sempre credendo di trovarlo di fianco a me, nudo in tutto il suo splendore, ma invece trovavo solo il vuoto e un cuscino bagnato di lacrime e sudore.
Ora sono le 6 del mattino e il sole ormai illumina già le vie di Milano, decido di alzarmi una volta per tutte.
Oggi Diego partirà per la Germania, precisamente tra due ore, e io sono in completa confusione e ansia.
Entro dentro la doccia e faccio scorrere l'acqua fredda sul mio corpo, cercando di scacciare via tutti i pensieri che non mi lasciano respirare.
Una volta finito anche di asciugarmi e vestirmi, scendo in cucina e preparo del caffè, ovviamente i pensieri non sono spariti per niente, mi distruggono sempre di più, e comincio a sentire il dolore alla testa, respiro profondamente e cammino avanti e indietro, devo fare qualcosa, o impazzirò, ho bisogno di vederlo, di dirgli quello che provo e infine voglio dirgli un addio che spero cambierà in un arrivederci.
Mentre pensavo a cosa fare non mi ero accorta che il caffè stava fuoriuscendo dalla moka, e immediatamente spensi il gas e lo versai nella tazza da latte, per oggi me ne servirà molto.Sono le 7 e mezza e decido di chiamare Clarissa, ho bisogno del suo aiuto.
"Ehi Lara dimmi."
"Clary devi aiutarmi, si tratta di Diego."
"Oh dio, non me ne parlare, stamattina si è comportato come una bambino, non voleva alzarsi dal letto, credo che questa partenza per la Germania gli stia pesando troppo. Ora è in cucina che gioca con l'omelette che gli ho preparato, non vuole mangiare e tiene gli occhi fissi sul piatto. Mia madre non c'è nemmeno sennò gliene avrebbe dette quattro...uff non so che fare!" si lamenta dall'altra parte del telefono, questa cosa mi fa intenerire, così mi viene un'idea.
"Chiama il suo migliore amico e digli di chiamare Diego dicendogli che lo aspetta al bar dell'aeroporto per bere una bella birra fresca, vedrai come cambia idea" dico sorridendo.
"Hai ragione, ottima idea Lara...ma non capisco...tu cosa c'entri? Non dirmi che stai tramando qualcosa."
"So che farei meglio a lasciar perdere, ma vorrei poter salutare per l'ultima volta Diego, così posso stare tranquilla...credo."
"Sei sicura? Se poi ti deprimi ancora di più, che faccio io?" dice con tono un po' spiritoso.
"Tranquilla, starò bene. Avevo pensato che tu lo trascini verso i bagni dell'aeroporto e io lo aspetto di nascosto dietro e quando lo sento arrivare lo afferro e poi gli parlerò, che ne dici?"
"E il suo migliore amico?"
"Devi dirgli che è uno scherzo, capito? Così si decide a venire"
"D'accordo...tutto questo mi sembra una follia, ma se per te è la cosa giusta, lo farò."
"Grazie mille Clary, vedrai non succederà nulla"
"Mmmh...ora devo andare, ci vediamo dopo." La saluto e spengo il telefono, dopo di che corro in camera a cambiarmi, voglio indossare qualcosa che potrebbe piacergli.
Opto per un tubino nero che mi risalta le forme, e dei tacchi a spillo aperti in vernice nera, infine completo il tutto con un trucco abbastanza marcato e arricciando leggermente i capelli, tenendoli sciolti.
Mi guardo allo specchio, spero mi trovi bella come la prima volta che mi ha vista, afferro la pochette argento ed esco di casa.Una volta arrivata all'aeroporto mi dirigo verso i bagni ed entro dentro per darmi un'ultima occhiata.
Mentre mi sistemo i capelli e ripasso il rossetto sulle labbra, sento una vocina alle mie spalle dire: «Sembrerebbe che stai aspettando un ragazzo, è il tuo primo appuntamento? Ti vedo agitata» mi volto e vedo una signora sulla 60ina, bassa e robusta, con i capelli rossi.
«Oh...è un po' più complicato di quel che pensa» dico imbarazzata.
«Aah questi uomini, non esistono più quelli della mia epoca che facevano di tutto per conquistarti...ricordo mio marito...quante ne ha fatte per farmi cambiare idea su di lui, ma alla fine ho ceduto e me ne sono innamorata..." dice guardando in cielo con espressione malinconica.
«Devi essere molto fortunata» dico compiaciuta.
«Lo sono stata, ora mi rimane solamente un bel ricordo di lui, purtroppo mi ha lasciato troppo presto» dice facendo il segno della croce.
«Mi dispiace tanto, sono sicura che da lassù non smette neanche un secondo di amarti» dico appoggiandole una mano sulla spalla, ripensando a Diego, forse anche lui mentre sarà in Germania mi penserà sempre.
«Certo, ne sono convinta. Ora devo andare, c'è mio figlio che mi aspetta, ti auguro buona fortuna e tanto amore» dice dandomi un bacio sulla guancia.
«Buon viaggio, arrivederci e grazie» la saluto, e col sorriso sul viso e tanta speranza esco dalla toilette e a quel punto lo vedo girato di spalle che farfuglia qualcosa sottovoce agitato, vado a nascondermi e quando lo vedo di fianco a me col cellulare in mano a predicare, gli afferro il braccio e lo tiro verso di me, il suo viso è a pochi centimetri dal mio, è spaventato e respira con l'affanno.
«Lara!» dice prendendomi il viso tra le mani e sorridendo, appoggio la fronte alla sua e sorrido.
«Ciao, come stai?» dico staccandomi un po'.
«Io bene e tu? Che ci fai qui?» mi guarda dalla testa ai piedi «sei...bellissima» dice imbarazzato.
«Volevo salutarti, ho saputo che stai partendo per la Germania.»
«Sì, ho chiesto se mi trasferivano più vicino all'Italia...sai, per Clarissa...»
«Sì, è giusto così» dico guardandolo in quegli occhi più luminosi del giorno precedente, ci guardiamo per qualche minuto ma la voce del megafono interrompe questo meraviglioso momento dicendo che l'aereo diretto a Berlino delle 8:10 sta per atterrare in aeroporto.
«Devo andare...mi ha fatto piacere vederti sai» dice guardandomi con malinconia. Non posso lasciarlo andare senza dirgli ciò che provo, è arrivato il momento.
«Diego, devo dirti una cosa...anzi tante cose, ma non c'è tempo!» dico con espressione disperata.
«Non serve parlare» mi sussurra e un attimo dopo mi ritrovo le sue labbra sulle mie, un bacio lento e passionale, mi mancava così tanto, vorrei si fermasse il tempo per non staccarmi più dalle sue labbra.
Dopo qualche minuto ci stacchiamo e finalmente glielo dico.
«Mi sono innamorata di te», mi guarda e mi accarezza una guancia.
«Sei la donna più dolce e fantastica che abbia mai incontrato, non cambiare mai» afferra la sua valigia e si allontana di qualche passo.
«Ci rivedremo? Non è un addio vero?» dico riavvicinandomi.
«Non si può sapere, diciamoci solo "ciao" va bene?"
«Ciao Diego».
«Ciao Lara, e ricordati, vivi il presente» e se ne va, una piccola lacrima mi scende sul viso, ma l'asciugo subito e sorrido, contenta di come è andata e con la certezza che tiene molto a me, come io tengo molto a lui.Fine.
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Love Daddy
Short StoryUn viaggio, una vacanza tra le spiagge meravigliose di Cattolica, in compagnia della sua migliore amica e dei suoi genitori. Lara non ha mai conosciuto il padre di Clarissa, ma quando incontrerà per la prima volta quegli occhi magnetici, tutto cambi...