Vendette

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Dopo la pesante giornata che avevo passato, decisi di lasciar perdere il dramma del Kanima e di tornare a casa per farmi una doccia calda. Derek sembrava essere stato toccato sul vivo da quello che gli avevo detto, e un po' mi dispiaceva; ricordargli ciò che aveva fatto Kate, era stato un colpo bassa, ma sul momento non mi era venuto in mente un esempio migliore. Kate aveva ucciso dei bambini innocenti. Ciò che doveva capire Derek, era che Jackson non aveva controllo delle sue azioni, che non era lui a decidere. Ucciderlo non era un'opzione.

Scesi dalla macchina e mi avvicinai all'entrata del loft. Qualcosa in quel momento però non andava, sentivo come una presenza che mi stava osservando. L'idea che potesse essere il Kanima mi fece scendere dei brividi lungo la schiena. Ero sola, che cosa avrei potuto fare per difendermi? Raggiunto il portone esterno appoggiai la mia borsa a terra e feci finta di cercare le chiavi dalla tasca della giacca, poi sentii qualcuno alle mie spalle. Mi girai all'improvviso prendendo la prima cosa che trovai a portata e spinsi l'aggressore contro la parete dell'edificio. "Chi diavolo sei?" Ringhiai.

"Sophie sono io, sono Isaac!" Disse la persona da contro il muro con tono dolorante. Immediatamente mollai la presa e feci un passo indietro mentre lui si girò per guardarmi massaggiandoci il braccio. "Ricordami di non prenderti mai più di sorpresa."

"Che cosa ci fai qui?" Chiesi guardandolo meglio. Indossava un paio di Jeans e la solita giacca in pelle nera.

"Ci siamo sentiti questa mattina; avevi detto che mi avresti insegnato come controllarmi durante la luna piena. Dopo non mi hai più scritto così ho pensato di venire qui" mi ricordò.

Improvvisamente mi vennero in mente i messaggi che ci eravamo scambiati e mi sentii male. Mi era totalmente passato di mente. "Mi dispiace Isaac, me ne ero completamente dimenticata."

"Oh, non ti preoccupare" disse sembrando però un po' deluso. "Se vuoi ti lascio sola, non voglio disturbarti o-"

"No, no!" Lo fermai. "Non ti preoccupare, sono io che avevo la testa da un'altra parte. Oggi pomeriggio ho avuto uno scontro ravvicinato con il Kanima che mi ha tenuto parecchio impegnata."

"Con il Kanima? Ma tu stai bene?" Mi chiese facendo un passo in avanti per poi rendersi conto che forse poteva sembrare eccessivo. "Cioè, eri con Scott e Stiles? Non è successo niente di grave spero" si grattò la testa in imbarazzo.

Sorrisi. "Sì, io sto bene-" lo tranquillizzai "-e anche Scott e Stiles; Erica un po' meno, ma ora è tutto apposto. Comunque, perché non vieni su? Se vuoi possiamo mangiare qualcosa e poi magari ti dò una mano" mi offrii indicando la porta con un cenno.

Isaac guardò il palazzo e poi me, indeciso sul da farsi. "Sicura? Perché veramente io-"

"Non farti problemi" lo rassicurai. "Ti ho invitato io, poi, hai di meglio da fare in stazione con Derek?" Rimase in silenzio qualche istante, poi si decise e mi seguì dentro casa.

*

"Teoricamente non è difficile-" spiegai a Isaac mentre incrociavo le gambe seduta sul tavolo che avevo messo in salotto "-le cose si complicano quando ti trovi nella situazione di dover gestire la rabbia."

"Ma quindi cosa dovrei fare? Pensare a un ricordo felice e magicamente dovrei calmarmi?" Mi guardò e io roteai gli occhi; era come se non avesse ascoltato una parola di quello che gli avevo detto durante l'ultima ora.

"Non siamo mica in un film di Harry Potter; non è che ti basta trovare un ricordo felice e magicamente come dici tu, tutti i tuoi problemi si risolveranno. La cosa è leggermente più complessa."

Ci pensò qualche istante. "Ma Derek è riuscito a fermarmi semplicemente pronunciando il mio nome e tu-" mi guardò per poi spostare lo sguardo "-tu sei riuscita a calmarmi con un bacio."

Hidden - teen wolf [1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora