Il Risveglio

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La mattina seguente la giovane aprì gli occhi, anzi li spalancò:
Guy! brutto figlio di puttana...

10 anni dopo Hether aveva fatto la sua scelta,  piuttosto ovvia (lavorare per l'Obankaduk). Ora ricordava ogni cosa, e sapeva chi le aveva fatto del male,  pensò di essere stata un ingenua e stupida, avrebbe dovuto affrontare il problema.
Guy Piterbal a quei tempi aveva circa 7 anni in più di lei,  non vivevano molto distanti e quando lui non era strafatto avevano anche scambiato qualche parola,  anzi avevano passato interi pomeriggi a parlare,  ma poi Guy iniziò a farsi di cose più pesanti e quella sera... Beh...  Lo sapete già. Il giorno dopo era stato investito davanti la porta della loro casa, c'era di sicuro lo zampino del Dio, pensò Hether. Si sentiva uno schifo, ricordare quei momenti e non poter più fare nulla era straziante, ma forse vivere quel dolore a 15 anni sarebbe stato molto peggio.

La giovane donna guardò fuori dalla finestra e salutò Ricky, era ancora il suo fidanzato,  ma lo era da qualche anno solamente, il matrimonio dell'insegnante li separò piuttosto che unirli, non si parlarono per un anno intero, per poi tornare amici e infine eccoli qui.
Cosa devo fare?  Pensò
Come posso raccontare tutto a Ricky?  mi prenderebbe per matta.
Chiuse le tendine e pianse sul suo letto,  dopo essersi liberata,  con la sua solita forza, asciugò le lacrime e segnò su un bigliettino il luogo che l'Obankaduk le aveva riferito, li le avrebbe dato il suo primo incarico.
Pensò tutta la mattina a cosa poteva volere quell'essere da lei,  cioè come poteva servirgli?  Era una ragazza comune. Certamente non le avrebbe proposto di lavorare in un bar o guardare i suoi piccoli demonietti. Le sfuggì una risata all'idea che quel Dio le chiedesse di guardare i suoi figli, rabbrividì. Non c'era nulla da ridere. 

Chi l'ombra pagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora