"Da quando mio padre se n'era andato, mia madre era diventata la mia unica casa, la mia famiglia."
Per il pomeriggio avevo programmato un'uscita con Chan, non sapevo bene dove, ma ero certa che sarebbe stata divertente.
Guardai mia madre che stava di fronte a me, mentre guardava con attenzione il menù e ridacchiai, vedendo tutte le facce strane che faceva.
Non le avevo ancora chiesto il permesso di uscire e ciò mi metteva ansia; non potevo mica disdire tutto poche ore prima dell'incontro.
Avevo anche paura della sua reazione, del modo in cui avrebbe giudicato il fatto che uscissi con un ragazzo.Ma io e Chan eravamo solamente amici. Dopo Achasan ci eravamo tenuti in contatto e avevamo cominciato a parlare al telefono.
Dopotutto non era affatto diverso da me:
ad entrambi piacevano i videogiochi, i libri, facevamo delle battute di merda, forse era per questo che non mi ero chiusa come con chiunque: in lui avevo trovato me stessa.Ordinammo entrambe il Budae Jjigae❷. Dato che c'era, volevo assaggiarlo cucinato da un'altra persona. Volevo valutarlo, cercare di capire quale Budae Jjigae fosse quello più buono tra quello del ristorante e quello di mia madre.
Per chi non lo sapesse, il Budae Jjigae è uno stufato a base di carne, brodo piccante, frutti di mare e tanti altri ingredienti. Era davvero buono. D'altronde non ero mai stata una ragazza schizzinosa col cibo. Mangiavo praticamente tutto ciò che mi offrivano, tolte alcune eccezioni.
Morale della favola, per quanto potesse essere buono il cibo che mi ritrovavo nel piatto, nient'e nessuno poteva battere i piatti di mia madre.
Assaggiai il brodo, scottandomi la lingua. Giusto, stava ancora bollendo, che stupida.
«Mhh... che buono.»
Sentii mia madre che mi fece scappare una risata.«Mamma, senti.»
Cominciai a parlare con la bocca mezza piena e il cibo messo su una guancia per poter parlare.
«Dimmi tesoro.»
«Beh, volevo solo chiederti se potevo uscire questo pomeriggio.»
«Con chi?»
«Un amico.»
«Come si chiama?»
«Chan.»
«Quanti anni ha?»
«Mamma, ma che è? Un interrogatorio?»
Le chiesi, guardandola leggermente male.
«No, tesoro. È solo che non mi avevi mai parlato di questo Chan.»
«L'ho conosciuto da poco.»
«Dove andrete?»
«Non lo so, ma'. Penso che andremo a fare un giro.»
«Certo tesoro. Ma sta attenta quando ti offre qualcosa da mangiare o da bere, mag-»
«Ma davvero fai?», sbuffai, alzando gli occhi al cielo.
«Sí mamma, lo so. Magari potrebbe esserci della droga. Mamma, me lo ripeti ogni volta. Pensi che non abbia capito?»
«Va bene, tesoro. Ma non fare troppo tardi.»E finalmente mi ero tolta quel peso. Avevo avuto la benedizione di mia madre per poter uscire.
«Grazie, mamma ed ora: buon appetito!»
Mangiammo entrambe il cibo che avevamo ordinato e una volta aver finito, uscimmo dal locale, andando a fare un giro tra i negozi.Entrammo da Zara, più o meno era da lì che compravo i miei vestiti. Non mi servivano tutti quei vestiti di marca.
Mi bastavano quelli di Zara che comunque avevano una buonissima qualità.Tornammo a casa verso le due di pomeriggio ed io sfruttai le ore che avevo per prepararmi per fare un pisolino. Non giudicate il mio amore per il dormire.
Dopo aver sognato di essere finito a Daegu con Chan, mi svegliai all'improvviso, sentendo di aver perso la cognizione del tempo.
Ma che giorno era? Dov'ero? Quanto tempo era passato?Mi misi a cercare il cellulare che voló per terra appena tirai su le coperte.
Merda.
Mi stiracchiai e mi allungai per prendere il cellulare da terra, non avevo voglia di alzarmi.Guardai l'ora e sospirai, cercando di riprendere sonno. Erano solamente le 15:09.
Ma non riuscii più a prendere sonno, così presi dei vestiti dal mio armadio ed andai in bagno, facendomi una bella doccia calda.Dentro la doccia io non mi permettevo mai di chiudere gli occhi, nemmeno per un secondo.
Sin da piccola avevo la paura che sbucasse un mostro dal nulla o che sbucasse Samara di The Ring per portarmi con lei.Amavo le docce. Mi facevano rilassare.
L'acqua calda che mi riscaldava, ma che allo stesso tempo mi rinfrescava la pelle. L'odore dello shampoo e del sapone che adoravo tanto.Solo che a volte mi faceva venire in mente mio padre.
Pallido e freddo, con il cuore che non batteva più. Fradicio e morto, davanti ad una bambina di nove anni che non aspettava altro che suo padre tornasse a casa con la torta che le aveva promesso.
Lo odiavo così tanto. Era stato così stupido. Ma che cosa voleva fare? Se soffriva, perché non ne aveva parlato a nessuno? Dove l'aveva portato il suicidio? L'aveva reso più felice? L'aveva reso libero? E poi da cosa? Ma che cosa aveva in testa quell'uomo? Cosa l'aveva spinto a farlo?Uscii immediatamente dalla doccia, cercando di scacciare quei pensieri. Mia madre mi aveva portata a Seoul per un unico motivo: lasciarmi il passato alle spalle.
Piangere un morto per l'eternità, tanto, non l'avrebbe riportato in vita.
Mia madre non voleva che lo odiassi, ma io lo facevo lo stesso perché mi aveva abbandonata; ci aveva abbandonate.Presi due asciugamani di cui una usai per i capelli e l'altra per asciugarmi il corpo.
Controllai l'ora: 15:57.L'incontro era alle 16:30 sotto casa mia.
Quindi avevo mezz'ora per prepararmi.
Per prima cosa mi asciugai i capelli.
Avevo i capelli corti, quindi non ci avevo messo tanto.Uscii dal bagno già pronta. Andai in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e salutare mia madre.
«Mamma, torno dopo.»
Le diedi un bacio sulla testa ed uscii di casa, lasciando il bicchiere sul tavolo.Mi chiusi la giacca prima di uscire dal portone.
Casa nostra aveva due porte. Il portone e la porta principale.
Fuori c'era Chan e subito mi spuntó un sorriso a 32 denti in faccia.«Pronta, bassa?»
«Pronta. E non sono bassa.»
Aggrottai la fronte, dandogli una spallata.«Andiamo, ho trovato un posto in cui possiamo stare da soli.»

STAI LEGGENDO
❝ THE BOY YOU WERE TALKING ABOUT ❞ • » Bang Chan «
FanficSapere che tutto ció era solo frutto della mia immaginazione, mi fa venire i brividi. La solitudine porta davvero alla pazzia. ATTUALMENTE IN REVISIONE.