Heisel 5

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Il resto della giornata prosegue esattamente come prima: i prof si presentano, corsi diversi, corridoi uguali, gente strana e la voglia di fare un bel niente. Adesso mi trovo sul divano a guardare la TV , dopo una cena in famiglia volevo stare un po' da sola. cioè non proprio, con me c'erano il cellulare, la TV, il divano e una merendina al cioccolato. Io amo il cioccolato e penso che non me ne stuferó mai. Ormai si era fatta mezzanotte e le palpebre mi si chiudono da sole, lo so che è presto ma sono stanca e quindi nella pubblicità le chiudo un attimo promettendomi di non addormentarmi perché voglio vedere la continuazione di "Harry Potter". Manca solo la fine!
Quando riapro gli occhi, però, non sono sul comodo divano della bisnonna ( così mi ha detto papà ) ma sono in una stanza bianca. Anzi non so se è una stanza, è tutto bianco, non so nemmeno dove appoggio i piedi. Non lo capisco. Però una cosa è certa: sono intrappolata. Ma non da un mostro o roba simile, ma da due ragazze a cui sono avvinghiate le mie braccia con le loro. Perché cazzo si sono avvinghiate a me? Cerco di liberarmi e dopo un po' capisco che una ragazza la conosco. È quella svampita che si era fatta la bua nell'intervallo. Mi metto a ridere. Ma non una risatina, proprio a ridere. Loro parlano ma non mi chiedono il perché rido. Dopo aver smesso di ridere, ancora con il fiatone, riprovo a staccarmi da loro. Ma perché nn mi possono lasciare? Cosa c'entro io con loro? Mi guardo in giro per vedere se in quel bianco è spuntato qualcuno che potesse aiutarmi ma nessuno. Però qualcosa c'era. Guardai meglio ed era acqua. Non mi sarei spaventata tanto se non fossi impigliata a loro. Come faccio a nuotare impigliata a loro? Riprovai di nuovo a liberarmi ma niente, lo feci ancora e ancora ma niente di niente. A quale punto mi incazzai -liberatemi stronze- gli urlai. Loro continuavano a parlare ma la risposta non la sentivo
-liberatemi!!!-
Mi stavo agitando ero piena di rabbia in corpo. Chiusi gli occhi dalla frustrazione e quando le riapro vedo tre ragazzi. Uno di quelli era Tommaso. Santo divino. Menomale che era venuto lui. Lui poteva di sicuro togliermi da qui
- tommy- gli urlai
-sono quiiii-
Ma lui non si muoveva.
Poi sentii freddo e a quel punto mi pietrificai. Avevo l'acqua che mi ricopriva i piedi. A quel punto mi misi ad urlare e a strittonare le ragazze. Poi mi resi conto di una cosa, questo era un sogno non avevo motivo di preoccuparmi. Ripensando a quelle parole mi rilassai e immaginai di essere in una piscina o magari in una spa. E molto meglio pensare alle cose belle a volte.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 24, 2018 ⏰

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