Cap. 4 - Allenamento con Yurio

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“Bruno, siamo in Canada già da un giorno” sentenziai “ma non ho ancora visto il mio regalo”.

“Ci stiamo dirigendo proprio lì” mi disse, guardando fuori dal taxi.

Era mattina, avevamo preso un taxi appena finita la colazione in hotel per andare non si sa dove.

“Non mi vuoi dare nessun indizio?” chiesi, ghignando.

“No” disse, freddo, facendo morire la conversazione.

Io ero tutta pimpante, non riuscivo a stare ferma, continuavo a muovermi sul sedile.

‘Chissà che regalo mi avrà fatto…’ pensai.

‘Magari stiamo andando al centro commerciale a fare shopping con un budget di centinaia di soldi…’ iniziai a fantasticare ‘oppure un bel giro alla Spa! Sarebbe perfetto per rilassarmi prima della gara!’.

“Ecco, siamo arrivati” mi riportò alla realtà mio fratello.

Io guardai fuori dal finestrino con un sorriso di un bambino, sorriso che si spense alla vista di dove eravamo.

“Che è sta roba?” chiesi, sorpresa e delusa.

“È la pista di pattinaggio dove ci sarà il Skate Canada” mi rispose.

“Interessante…” dissi, per niente interessata “ma che ci facciamo qui”.

“Ti allenerai con Yuri Plisetsky” disse, un po’ irritato “ho fissato un appuntamento con lui dato che è una stella nascente, ti sarà utile”.

“MA TU NON MI VUOI UN MINIMO DI BENE?!” gli urlai in faccia.

“Eh? Perché?” chiese confuso “pensavo ti sarebbe piaciuto”.

“NON COME REGALO DI COMPLEANNO!” continuai ad urlare.

“Beh” rispose, dirigendosi all'entrata “ti attacchi e lo accetti”.

‘Come lo odio’ dissi con sta faccia:

Alla fine mi limitai a sospirare e a seguirlo all'interno della struttura

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Alla fine mi limitai a sospirare e a seguirlo all'interno della struttura.

‘Beh, però devo dire che non sembra male allenarsi con Yuri…’ pensai, mentre camminavo ‘in effetti credo sarà utile...e divertente”.

Bruno si fermò di colpo davanti ad una porta.

“E ci sarà anche una insegnante d'eccezione” disse, serio “Lilia Baranovskaya, la prima ballerina del Bolshoi Ballet”.

“Lilia Branaskoya?” chiesi, confusa dal nome chilometrico “Boscio Ballet?”.

“Chiamala solo signora” disse lui, irritato “e non dire una delle tue solite cazzate”.

Stavo per urlargli addosso quando entrammo entrammo in una enorme sala con al centro.

“Bellissima!” pensai, con la luce negli occhi.

Tigre bianca [Yuri Plisetsky x reader] {SOSPESA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora