CAP. 3 - Un viaggio in taxi...particolare

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“T/n, sei tu?” mi chiese il biondino sbalordito, mi stava squadrando da testa a piedi.

“Ehm...sì” risposi, sorpresa a mia volta “come fai a saperlo?”.

Stava per rispondere quando si avvicinò a noi un vecchio che sbraitava come un pazzo.

In un primo momento ero sul ‘che cazzo succede?!’ ma poi notai che stava urlando un nome.

“Yurio, si può sapere perché te ne sei andato senza il mio permesso?!” urlò in faccia al ragazzo “devi darmi retta, sono il tuo coach!”

Il ragazzo pareva scazzato. In effetti non lo cagava più di tanto.

‘Aspetta ma...Yuri?’ pensai, poi mi si accese la lampadina.

“Yuri, tu sei il ragazzo della scommessa!” urlai, puntando il dito contro di lui “si, Yuri Plisetsky!”.

“Allora ti sei ricordata alla fine, idiota” disse, ghignando.

‘Idiota...?’ pensai sbalordita ‘è proprio cambiato in 3 anni! Però devo dire che è proprio figo...’.

“Non mi dire che ti sei trasformato in un tamarro e ora sputi insulti e parolacce a macchinetta?!” ri-urlai, sempre più sbalordita e confusa dalla situazione.

“COSA?! Come ti permetti?!” mi urlò, furioso.

“Oddio, e io che pensavo che saresti rimasto tenerello come eri a 12 anni…” dissi, teatralmente affranta. (Che linguaggio da lord😂)

“Mh? E tu chi saresti?” mi chiese il vecchio, minacciosamente vicino.

‘Emana come un’aura di cattiveria…’ pensai, a disagio.

“Che succede? C’è qualche problema?” chiese mio fratello, dietro di me, mettendomi una mano sulla spalla.

Mio fratello stava guardando in cagnesco il vecchio, sembrava essere sul chi va la.

“No, nessun problema, ho solo chiesto a questa ragazza il suo nome?” disse serio il tizio.

“E perché vorresti sapere il suo nome?” chiese, quasi irritato.

“Oh, Bruno, non è come pensi” dissi, voltandomi verso di lui “lui è il coach di Yuri...sai, il ragazzo con cui ho fatto quella scommessa su Victor”.

“Mph, non mi sembra un buon motivo per darti così minacciosamente e obbligarti a dirgli il tuo nome” rispose, guardandolo male.

“Ehi, le ha solo chiesto il nome” intervenne irritato Yuri “vedi di darti una calmata”.

“Cosa hai detto, bastardo?” rispose, arrabbiato.

‘Qui scoppia la terza guerra mondiale’ pensai, impaurita.

“Oi, oi, calmati Bruno!” urlai al fratellone per poi tornare a Yuri e al vecchio “scusatelo, ma è molto protettivo e a volte esagera”.

“No, scusami te, ho esagerato anche io” disse, gentilmente ma con freddezza il vecchio “non mi sono ancora presentato, io sono Yakov Feltsman”.

“Piacere, io sono t/n t/c e lui è Bruno t/c, mio fratello e coach” dissi gentilmente.

Yuri e mio fratello si stavano fulminando con lo sguardo.

‘Ma come?’ chiesi, alternando il mio sguardo da un all'altro ‘si conoscono da un minuto e già si odiano?’.

Poi Bruno ritornò in sé e rimise Scilla dentro la sua gabbietta.

“T/n, dobbiamo andare a prendere un taxi per andare all’hotel Maxim” (a caso proprio😂) mi spiegò.

“Ah, già” dissi, mentre prendevo il mio trolley “beh, allora noi andiamo, ci vediamo al Skate Canada”.

Tigre bianca [Yuri Plisetsky x reader] {SOSPESA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora