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La settimina seguente passò troppo lentamente per i gusti di Jaebum, non poteva più aspettare di vedere Youngjae. Non aveva alcuna ragione di sentirsi così se non che sentiva la mancanza dell'altro ragazzo. Non poteva più negarlo, si erano avvicinati l'uno all'altro, ma questo era tutto. Probabilmente avrebbe potuto definire Youngjae amico adesso ed era strano far passare una settimana senza vedere un amico, si scrivevano per messaggio e facevano videochiamate ma non era la stessa cosa, Jaebum voleva vederlo, voleva toccarlo.

Jaebum decise di mandargli un messaggio, di mercoledì. Non aveva mai incontrato Youngjae di mercoledì ma voleva solo sapere l'altro ragazzo che stesse facendo.

io – 02:32 PM

Che combini?

yj <3 – 2:44 PM

Sono bloccato in biblioteca con i miei stupidi compagni di corso

Da ore, non riesco nemmeno più a guardarli in faccia

Youngjae aveva scritto ore, Jaebum si chiese se aveva pranzato, era abbastanza tardi e non avrebbe dovuto passare tanto tempo digiuno come invece stava facendo. Jaebum non avrebbe dovuto né chiedere, né interessarsene, ma non poteva farci nulla, l'idea che Youngjae fosse affamato e arrabbiato lo turbava.

io – 2:46 PM

a che piano siete?

state usando una delle aule studio?

yj <3 – 2:51 Pm

3° piano

sì, è così affollato qui dentro che mi sembra di non poter nemmeno respirare

perché?

Jaebum non si preoccupò di rispondere, erano quasi le tre del pomeriggio e Youngjae era bloccato in biblioteca per lavorare ad un progetto che odiava con persone che odiava, Jaebum lo sapeva perché se ne lamentava continuamente.

Non era molto lontano dalla biblioteca ed era proprio accanto al bar migliore del campus. Così Jaebum decise di occuparsi di Youngjae. Non era chissà che, lui si preoccupava di tutti i suoi amici, lo avrebbe fatto per chiunque e dato che Youngjae era un suo amico adesso, lo avrebbe fatto anche per lui.

Bussò alla porta di due aule studio prima di trovare quella giusta. «Youngjae è qui?» chiese ad una ragazza alta con i capelli viola, Jaebum pensava fosse una tipa apposto ma dalla sua faccia poteva anche dire che voleva che se ne andasse.

«È qui, ma è occupato, stiamo lavorando qui.» La ragazza provò a chiudergli la porta in faccia ma lui fu più veloce, aveva le mani occupate ma riuscì ad infilarsi dentro prima che lei riuscisse a chiudere la porta completamente.

«Farò in fretta, non preoccuparti.» Le sorrise, capiva che non fosse di buon umore, se erano chiusi lì dentro da ore, Youngjae non era certo l'unico stanco e affamato. La stanza era davvero affollata, Jaebum pensava ci fossero almeno dieci persone quando lo spazio era stretto e pensato, probabilmente, per cinque o sei.

Individuò Youngjae in un angolo, girato di spalle, che parlava con un ragazzo biondo, entrambi sembravano stressati e alcuni dei suoi compagni di corso guardavano Jaebum accigliati.

Avrebbe dovuto fare davvero in fretta, quindi si avvicinò a Youngjae. Il ragazzo si girò verso di lui, il viso prima sorpreso, poi felice, poi di nuovo sorpreso. «Jaebum, che ci fai qui?»

«Non mi piace quando lavori troppo e non mangi nulla», Jaebum gli passò un caffè ghiacciato e un contenitore con delle paste, sapeva che era un po' rude da parte sua sfamare solo Youngjae ma non li conosceva quei ragazzi e non è che poteva pagare per dieci sconosciuti. «Così ti ho portato queste, mangiane qualcuna, per favore.»

Wednesday - 2jaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora