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Eliza



Metto piede in casa e finalmente mi lascio andare alle lacrime. Mi sento una sciocca. Per qualche ora la mia vita si è colorata e adesso è ancora più triste ripiombare nel bianco e nero.

Speravo fosse l'inizio di tempi migliori, di un avvenire meno cupo, e invece mi sbagliavo.

Forse non lo merito. Forse non è ancora arrivato il momento di voltare pagina.

Mi manca tantissimo la mia famiglia, vorrei il conforto della mia mamma, il buonumore che mi trasmetteva il mio papà e la spensieratezza del mio fratellino Gabriel. Ma sono sola.

Piango tutte le lacrime che ho, per il destino che mi ha lasciata senza le persone a me più care e per la malinconia che mi accompagna.

Mi sembra di essere in questa condizione da sempre anziché da pochi mesi. Sono così stanca, ma una volta non ero così.

Devo ricordarmi chi sono, farmi forza.

Non posso mollare, ho lottato tanto per ritrovare me stessa e ho giurato di farcela.

Lo devo a coloro che non ci sono più e a chi mi vuole bene e crede in me. Non voglio deluderli.

Domani sarà un nuovo giorno e devo impormi che sarà diverso.

Sì, ho deciso. Basta lacrime e basta piangersi addosso. Avevo stabilito che qui avrei ricominciato e non ho cambiato idea, quello di stasera è stato e resterà un episodio isolato. Sarò l'artefice della mia serenità e nessuno me la porterà via.



E' con questa convinzione che mi sveglio all'alba e mi vesto sportiva per fare una corsetta.

Esco e sto già meglio.

E' fantastica questa sensazione di libertà. Non ho un percorso prestabilito, così assaporo il piacere della scoperta di nuovi percorsi addentrandomi nel bosco, e ben presto mi ritrovo in una radura stupenda.

Non credo ai miei occhi!

E' un posto talmente speciale che mi viene voglia di non tornare più indietro. Che pace e che sensazione di benessere!

Mi dedico all'esplorazione del luogo, dimenticandomi della corsa, e vedo cose magnifiche: una distesa verde e soffice, con qualche anemone bianco qua e là, decine di conifere che ne delimitano il perimetro e i raggi del sole che , filtrando dagli alberi, creano una luce unica, magica.

I suoni sono altrettanto stupefacenti. Posso sentire il cinguettare degli uccelli, il debole soffio del vento che fa muovere qualche fogliolina caduta e, in lontananza, il gorgoglio di acqua che scorre.

Chiudo gli occhi e mi godo questo paradiso in terra, mettendomi distesa con le mani sotto la testa. Fruisco a pieno dell'atmosfera che si respira.  E' pace, è quiete, è appagamento.

Dopo qualche minuto, vengo riportata bruscamente alla realtà dalla sensazione di non essere sola. Faccio in tempo solo ad aprire gli occhi e mi ritrovo un grosso muso a pochi centimetri dal mio viso.

E' un cane veramente gigantesco ed ho una paura immane. Non posso gridare perchè peggiorerei la situazione e non servirebbe a niente, chi mai dovrebbe sentirmi in mezzo al nulla!

Pensa, Eliza, pensa e non farti prendere dal panico.

Mi sta annusando. Oddio, penso di stare per svenire. Oso guardarlo negli occhi e mi accorgo che mi sta fissando, ha uno sguardo vivo, intelligente, e mi intimorisce ancora di più.

Amore Mio Unico (Full Moon Series 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora