"Well I don't know how, and I don't know why,
but when something's living well you can't say die;
you feel like laughing but you start to cry;
I don't know how, and I don't know why.
Well, I don't have many and I don't have much:
in fact, I don't have any, but I've got enough;
'cause I know those eyes, and I know that touch;
I don't have many and I don't have much.
But oh, darling my heart's on fire
for you.
Well, I don't know where and I don't know when,
but I know we'll be lovers again;
I'll see you some day before the end,
I don't know where and I don't know when.
Oh, darling, my heart's on fire,
for you."
(Heart's on fire - Passenger)
Harry è rannicchiato sul cornicione della sua finestra, una sigaretta tra le labbra, la brezza estiva sul suo viso, e osserva la notte dal suo posto sicuro, in alto, come un guardiano.
Louis è sul suo letto, con la schiena illuminata dalla luce argentea della Luna piena, i capelli sparsi sul cuscino, il viso premuto nel cotone. Harry non riesce a distinguere i suoi lineamenti.
È che è tutto troppo strano.
Harry sente la familiarità, sente che ogni suo gesto è stato ripetuto un milione di volte prima, in un punto nascosto dentro di sé, difficile da raggiungere – Harry lo sente, ma è difficile crederci, perché Louis sembra non conoscerlo – almeno, non questa versione di sé stesso.
Harry è terribilmente sensibile, incredibilmente inadeguato, Harry a volte odia tutto quello che è, ogni sua fibra del suo essere. Harry non canta, non balla, Harry non è lo stesso Harry che ama Louis. Harry non è lo stesso. E ha paura che Louis se ne accorga.
Perché Louis è troppo bello per essere vero. Louis è tutto quello che Harry non è, in tutti i sensi possibili ed immaginabili; lo yin del suo yang, il Sole della sua Luna, un accecante mezzogiorno della sua notte più nera. Louis è gioia, anche se sembra così stanco – a volte guardarlo negli occhi è come una pugnalata nello stomaco, per tutto quello che ci legge dentro – Louis è bellezza e spensieratezza e purezza, un diamante trasparente che illumina tutto quello che lo circonda di un brillante arcobaleno – Louis è perfetto, perfetto.
E Harry non lo è.
Harry è costantemente in movimento, con le dita o con la testa o con i piedi – Harry non riesce a stare completamente fermo, mai, perché ha bisogno di sentire qualcosa, in continuazione, sotto le sue dita o nei muscoli o sulla pelle – quando è nervoso tende a farsi male, senza volere, perché questo bisogno di sentire di esistere, di occupare spazio fisico, diventa sempre più forte. Forse vuole ricordarsi che è quello che vuole: Harry vuole esistere, anche se ogni tanto non sembrerebbe – anche se ogni tanto non lo sa neanche lui. Questo è un modo per essere lì, presente, in quel momento – ho il diritto di esistere.
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The risk of absence
FanfictionÈ sotto un salice che lo incontra per la prima volta. Capelli di un castano così caldo, così chiaro sotto quel Sole di giugno, da sembrare miele; un viso spigoloso, pieno di ombre, così sature in quel giorno limpido; gli occhi più azzurri del cielo...