day two- amici
Hey There Delilah- Plain White T's☹☹☹☹☹☹☹☹☹
Cierra,
non ti ho ancora inviato la prima lettera. Ho paura di portarla alla reception per chiedere un francobollo ed una busta. Prima di tutto perché potrebbero leggerla e potrebbero criticare il fatto di aver scritto "cazzo" tipo dieci volte. Seconda cosa, sono in un istituto mentale. Mandare email non sarebbe una "cosa normale" qui. Bene, suppongo che dovrò provarci dal momento che non voglio farti sclerare quando non mi vedrai a scuola e quando cercherai di venire a casa mia e non mi troverai. Merda, potrebbe essere brutto. Cercherò di inviarla appena finita di scrivere. Attualmente, sono nella mia camera con la mia compagna Steph. Non è male. C, mi dispiace molto, non me la sento di scrivere,onestamente. Dammi una pausa, sono in un istituto mentale per l'amor di Dio. Ma ti terrò aggiornata se succedesse qualcosa di interessante. Ti voglio bene, tornerò presto.
-Vicky
p.s. Ascolta un po' di musica per me. Non possiamo ascoltarla qui. Quindi, metti qualcosa di carino, balla nella stanza e pensa a me quando lo fai.
Fissai quel brutto soffitto color pastello, stesa sul letto che era poco confortevole. Non volevo fare nulla se non addormentarmi di nuovo - ma dovevo alzarmi.
Questo posto era praticamente come scuola - c'era un programma da seguire tutti i giorni. Stephanie mi riempì la testa dopo cena, la prima notte che ero lì. Devi alzarti precisamente alle sette e mezzo e devi prepararti. Poi, ti fai strada verso la sessione di gruppo mattutina - non so come possa essere differente dalla terapia di gruppo serale il sabato, ma suppongo che l'avrei scoperto. Poi, la classe mattutina di scuola. Si, avevano la scuola, in un istituto mentale. Apparentemente, avevo bisogno ancora dei miei "studi necessari". Poi, pranzo. Poi, la classe pomeridiana. Poi ancora , un'altra sessione di gruppo, ma parli di come ti sia andata la giornata. Poi, la cena. L'ultima cosa del giorno era il rilassamento. Steph non aveva tempo di spiegarmelo, ma vedrò poi cosa sia.
Rapidamente mi preparai, guardandomi allo specchio. Sembravo oramai un fantasma pallido e non stavo qui neanche da ventiquattro ore. Se sembravo cosi in quel momento, non volevo sapere neanche a cosa avrei assomigliato quando sarei andata via ?! Se sarei andata via da questo posto...
Uscì dal bagno per rientrare nella camera, che era stata da poco decorata. Mio padre aveva intrufolato alcune foto di bands e altre cose, nel fondo della mia borsa ed ero molto felice di questo. Temevo quelle brutte mura rosa della mia camera - avevo bisogno di coprirle. Gentilmente avevo chiesto alla signora della reception, dello scotch e lei con gentilezza aveva negato. In un certo senso, mi aveva disgustato - potrebbe una teenager che era appena entrata in un istituto mentale ed era severamente depressa, avere un po' di nastro adesivo per appendere cose che la fanno felice, nel muro ? Apparentemente no. Ma Steph aveva un piano di riserva. Aveva trovato qualche vecchia gomma masticata che era ancora leggermente appiccicosa. Dovrebbe essere disgustoso, ma hey, quando si è disperati, devi fare quello che devi fare.
Quindi adesso la camera pareva un poco la mia a casa e mi fece sentire un po' meglio. Ciononostante, dovevo resistere all' impulso di abbatterla molto spesso.
Un dottore condusse me e Stephanie ad un ascensore, dove ci eravamo riuniti insieme ad altre tre ragazze del nostro piano. Non rammendavo la maggior parte dei loro nomi ma ricordavo Anne; aveva quattordici anni e soffriva di attacchi di panico.
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Misfits
Fanfictionin cui un ragazzo e una ragazza si incontrano in ospedale,dove si sentono lontani da casa ma troveranno presto casa nell'altro • questa fanfiction non è mia,ma è di @paramuke che mi ha permesso la traduzione• sono presenti contenuti forti,di depress...