Nella foresta

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Quella trasformazione era così dolorosa quando avveniva e il pensiero che quella tortura mi avrebbe trovato a ogni plenilunio, mi fece trovare il coraggio di farmi avanti, di parlarle per chiederle aiuto.

Io e Katy ci conosciamo da qualche anno, studiamo insieme medicina, ed è l'unica a essere a conoscenza di ciò che sono, perché è l'unica di cui mi sono sempre fidato. Abbiamo studiato da poco la modificazione genetica, abbiamo approfondito la terapia del dolore e lei, usando tutte le sue conoscenze, sembra essere arrivata a una soluzione che spero di poter sperimentare positivamente stanotte.

Le ho dato appuntamento nel bosco, vicino all'albero in cui le ho rivelato la mia vera natura di lupo mannaro. Lancio uno sguardo alla luna e mi rendo conto che manca davvero poco.

Sento un fruscio lontano: Katy è quasi qui, giusto in tempo.

Mi ha spiegato che, per essere efficace, il farmaco che ha realizzato deve essere iniettato poco prima della trasformazione. Nessuno mi ha mai visto in questo momento, ma so che lei sarebbe in grado di sopportarne la vista. Non so nemmeno più quanto tempo abbiamo passato a parlarne in questi anni.

Tengo lo sguardo puntato nella direzione del rumore che ho sentito e la vedo spuntare dal cespuglio. Non trattengo una risata alla sua vista.

«L'hai indossata davvero?» domando con un sorriso sulle labbra.

La visione di lei con quella felpa rossa con cappuccio riporta l'adrenalina del mio organismo a livelli accettabili, perché ricordo ciò che mi ha detto questa mattina.

«Jake, quando mi ricapita di fingere di essere cappuccetto rosso nel bosco con un lupo vero?» Non posso fare altro che ringraziarla mentalmente per provare a ridimensionare ciò che sta per avvenire. «Mi dispiace solo di non essere riuscita a trovare un mantello. Ho dovuto accontentarmi.» Sorride, ed è bellissima.

«Mi dispiace averti fatto venire fin qui da sola» sussurro mortificato, ma non potevo correre il rischio che la metamorfosi avvenisse in anticipo.

«Tranquillo, non pensarci. Ora dimmi cosa devo fare.» Sto per spiegarle cosa sta per accadere, ma una fitta lancinante al petto mi blocca il respiro.

Katy si avvicina in fretta, mi pianta la siringa nel bicipite e inietta tutto il contenuto, poi si allontana restando a guardare.

La mutazione avviene sotto i suoi occhi curiosi, ma per niente spaventati.

I peli sul corpo, il cambiamento della mia forma da umana ad animale, la mia voce che scompare per diventare un ululato e lei è ancora lì, in attesa.

Mi avvicino camminando sulle quattro zampe. Continuo a non percepire alcuna paura da parte sua. Fa scorrere la mano lenta tra le mie orecchie e mi rendo conto che il dolore scompare, che quasi non l'ho neanche provato.

Alla fine penso che, forse, non è stato solo merito del farmaco.

Katy era qui, ho potuto condividerlo con lei. È stata la sua presenza ad aiutarmi a sopportare il dolore e ora non c'è più niente che mi impedisca di chiederle di essere mia per tutta la vita.

Thoughts - Raccolta di One shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora