Prologo

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23   Settembre 2006

Un urlo ruppe la quiete della notte, nella casa dei Moon

Una piccola bambina, dai capelli castani e occhi dorati, stava dormendo nella sua cameretta

la piccola Azura si svegliò spaventa, le era parso di sentire qualcuno urlare, ma era sicura che papà avrebbe risolto tutto, lo faceva sempre

Senti un trambusto dentro casa sua, qualcuno stava correndo

<<Cosa stai facendo Den metti giù subito quel coltello>> senti il padre urlare, al fratello e questo la spaventó

Papà non urlava mai ne a me ne a Den, penso Azura alzandosi lentamente dal letto e poggiando le orecchie alla porta

Poi un altro urlo, la mamma di Azura, Isabella

Azura iniziò a tremare, aveva paura

Senti uno strano rumore come quando sua mamma tagliava la carne per lo spezzatino

Poi dei passi, che salivano velocemente le scale

La manopola della sua porta giro, e Azura riuscì a spostarsi giusto in tempo in modo da non prendere una porta in faccia

Sua madre era terrorizzata, glielo leggeva negli occhi

Entrò nella stanza di Azura e chiuse la porta a chiave

Azura non capiva

Un odore di ruggine veniva da sua madre

Sua madre piangeva e respirava affannosamente, Azura tremo capii che qualcosa stava succedendo

Isabella crollò accanto alla figlia e con mani tremanti afferì un cellulare dalla tasca e lo apri

Gli cadde il telefono dalle mani un paio di volte, prima di riuscire a digitare qualcosa

Azura le si avvicinò impaurita

Sua madre tra le lacrime aveva qualcos'altro, qualcosa di rosso,

Isabella provo a sorridere alla figlia, ma le uscì solo un ghigno

Entrambe, nella piccola cameretta della bambina erano scosse da brividi e singhiozzi

La luna illuminava leggermente i visi di due persone che in una sola notte gli fu travolta la vita

<<911 qual'è la sua emergenza?>>

Nel silenzio che c'era Azura riuscì a sentire queste parole, sua madre tremo

<<Aiutateci,  mio marito è s-stat-to u-ucci-ISO da mio f-figlio...>> non riuscì a finire di parlare che qualcuno iniziò a bussare ferocemente sulla porta chiusa a chiave

<<vi prego ora vuole noi>> continuò Isabella

<<Mi indichi l'indirizzo>> dissero dal altro capo del telefono

Isabella singhiozzando riuscì a fare capire l'indirizzo

Intanto i colpi alla porta si erano fermati e Azura era ricoperta delle sue lacrime

Non capiva cosa succedeva ma era qualcosa di brutto

Isabella prese la figlia tra le braccia e con l'uso dei fianchi spostò un armadietto davanti alla porta per più sicurezza e poi si affacciò alla finestra

Cullando la bambina, provo a prendere il controllo delle sue emozioni, sapeva che più lei era spaventata più lo sarebbe stata Azura

Continuò a guardare fuori, i vicini stavano guardando dalle finestre cosa succedesse

Isabella e Azura come attratte entrambe dal via letto della loro casa puntarono gli occhi li

È proprio lì il giovane 15 enne che aveva appena ucciso il proprio padre di fronte alla madre, coperto ancora dal sangue di quel peccato alzo il viso, gli occhi dorati tanto simili a quelli della madre e della sorella erano maligni

Alzo il coltello sporco di peccato e fece con esso un segno sotto la gola, minacciando silenziosamente le due femmine

La madre si irrigidì Azura pianse,

Le sirene della polizia e Ambulanza si sentirono in lontananza,

Den scappò

Fu ritrovato solo 5 giorni dopo fuori di se, puro odio si leggeva nei suoi occhi e quel odio aveva appena distrutto la vita della povera Azura

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