Una Vita Senza Di Te Non È Una Vita (SOSPESA)

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Jorge ed io, non ci parlammo più dopo quella volta a casa mia...io ero troppo imbarazzata per parlargli..
E poi per me quel bacio non è significato  nulla.
Ok no...sto mentendo a me stessa....
Per me è significato molto, moltissimo..delle scariche elettriche mi attraversavano la schiena, e nello stomaco sentivo un scuola di danza.
Sicuramente per lui non contava nulla, ne ha avute tante ragazze.

Mary stava molto male, che ieri è svenuta.
L'abbiamo portata all'ospedale, ed... è in coma.
Ieri era bianchissima, e stava parlando con me quando è svenuta.
Non so cosa le era preso, ma sembrava stare molto, molto male.
Sono stata con lei tutta la notte, e stamattina sono andata a casa per fare una doccia e riposare un pò.
Mi svegliai alle 12:30, mi vestii e mi diressi verso l'ospedale.
Appena entrai, c'era solo jen e... jorge. Quanto avevo voglia di vederlo.

"Ehi" disse jen
"Ehi, come sta mary?"
"Ancora non sappiamo niente" rispose lui.
"Ow, ok"

Il dottore uscì e noi ci alzammo per farci notare.
"Salve ragazzi, le condizioni di mary stanno migliorando" disse e se ne andò.
Mah, ma io dico, le persone, neanche un poco di educazione hanno. Bah

****
Io e jorge continuammo a non parlarci, non sapevo cosa le prendesse, ma non ho provato neanche io a parlargli.

Andai a casa e trovai mia zia.
"Ziaaaaaaa"
"Ehi piccolaa"
La abbracciai
"Come staii? Mi sei mancata"
"Be...." la blocco mio cugino piccolo dicendo " e io ti sono mancato?"
"Certo amore, tantissimo"
Lo presi in braccio e gli diedi tantissimi piccoli bacini sulla guancia, poi lo misi nel divano e cominciai a fargli il solletico su tutta la pancia.
"M..maaad b.b.basta ti pree.ego"
Mi fermai e incominciai a dargli di nuovo tanti  baci.

"Zia vi fermate qui sta notte?"
"Si, amore, credo proprio di si"
"Ok, allora jorge dormirà con me"
Jorge.
"Sii mad siiii"
Lo presi in braccio e lo portai in camera mia.

***
Erano le 22:05 e ancora questo piccolo ometto non aveva intenzione di dormire.
Ma ben si di tirarmi I capelli, o toccare le mie cose.
Allora un idea vagò nel mio piccolo cervello.
"Ehi jorge, prendi una giacca dal mio armadio"
Lui si avvicinò all'armadio e io lo spinsi e lo chiusi lì dentro.
Lui cominciò a gridare e a piangere, ma non mi importava visto che si sentiva pianissimo.
Mi stesi sul letto e dormì per almeno 15 minuti, mi svegliai di botto, e ricordai che nell'armadio c'era il piccolino.
Mi alzai, aprii l'armadio e jorge stava dormendo.
Lo presi e lo misi nel mio letto e mi addormentai.