- mamma, io esco con Martina ci vediamo dopo - disse Kelly a sua madre, che stava lavando i piatti del pranzo
- esci con Martina? - cominciò a indagare la donna
- si te l'ho appena detto - si spazientì la ragazza, andando a prendere la giacca in pelle rosa primaverile e indossandola
- non tornare a casa dopo le sei e mezza, capito? -
- così presto? Guarda che fa buio quasi verso le otto in questo periodo con il caldo che fa - osservò Kelly, che si sentiva una bambina delle medie in quel momento
- sono tua madre e decido io a che ora torni a casa, e se torni troppo tardi sei in punizione per tutta la prossima settimana -
- mamma ma ho diciotto anni ormai, potrò decidere da sola? - gridò Kelly, che si stava decisamente incazzando. Non le andava di essere trattata come una bambienetta, era una ragazza maggiorenne responsabile!
- Allora non esci e il problema è risolto - concluse sua madre
- va bene mamma... ci vediamo alle sei e mezza - si arrese Kelly
Uscì sbattendosi la porta alle spalle e si avvió incazzata nera all'incrocio che c'era nel suo quartiere, dove si doveva incontrare con Alex.
Si mise a posto i capelli guardandosi nello schermo del telefono, che rifletteva alla meno peggio la sua immagine; prima di uscire si era piastrata i capelli e aveva indossato la sua maglietta leggera più carina ed elegante, che era aderente e sullo sfondo nero aveva delle roselline rosse stampate sopra. La maglietta l'aveva infilata dentro i jeans che portava anche quella mattina, che erano di un azzurro chiaro e con uno strappo sul ginocchio sinistro; si era vestita bene apposta per uscire con Alex, alla fine ci teneva a fare bella figura con lui.
Mentre aveva questi pensieri per la testa, si era fermata all'incrocio e si era seduta su un muretto, e mente aspettava Alex messaggiava con Martina, che voleva poi sapere ogni dettaglio del suo "appuntamento".
Alex era parecchio in ritardo; Kelly guardò sconsolata l'orologio del telefono, il ragazzo era quasi mezz'ora in ritardo!
Kelly si stava decisamente seccando, ma come aveva potuto darle buca? L'aveva invitata lui! Gli aveva scritto almeno una dozzina di messaggi, ma non erano nemmeno arrivati al cellulare di Alex, ce l'aveva spento.
La ragazza si stava già alzando per tornare a casa, quando sentì l'inconfondibile rombo di motore di un vecchio catorcio, ma il motore ascoltando meglio aveva tutta l'aria di essere modificato. Guardò verso quella direzione e riconobbe l'auto di Alex, che però era molto più pulita dell'ultima volta.
L'auto era di un rosso acceso, e non più rosso sporco, i finestrini erano stati puliti, non c'erano più macchie. Kelly era impegnata a guardare l'auto finalmente pulita, che era davvero molto bella, quando Alex cominció a parlare
- ciao, mi dispiace se sono arrivato in ritardo, ma non mi ricordavo più dove abitavi... dai sali che andiamo in centro! - la saltó Alex sporgendosi dal finestrino
- si d'accordo - Kelly era quasi ipnotizzata da quel ragazzo, era semplicemente stupendo; i suoi capelli erano perfetti anche se colorati, e indossava una strana giacca in pelle da metallaro, con un paio di borchie sulle spalle, e sotto portava una t-shirt con un teschio nero che teneva in bocca una rosa. Non riusciva a vedere che jeans indossasse, si sporse e ecco lì la solita nota negativa nell'abbigliamento di Alex: i suoi jeans erano gialli. Si, proprio di un orrendo giallo smorto, che cozzava tremendamente con la parte sopra del suo abbigliamento. Come al solito d'altronde
- sono perdonato per il ritardo? - domandò Alex una volta che Kelly fu salita a bordo dell'auto
- si... dato che non ti ricordavi più dove abitavo sei perdonato -
Kelly sentiva sempre il consueto odore di fumo e marijuana nell'auto di Alex, come l'altra volta, ma sembrava che avesse completamente rifatto l'interno
I sedili non erano più sfondati, li aveva fatti rimettere nuovi, e l'auto era decisamente più pulita. C'era sempre quell'orrendo coprivolante leopardato e quei tremendi dadi enormi e rosa shoking appesi allo specchietto, ma almeno l'auto era pulita
- hai sistemato l'auto - osservò Kelly rompendo il silenzio che si era creato tra loro, interrotto dalla musica rock che Alex aveva messo alla radio
- si, un mio amico mi doveva un favore, perciò me l'ha sistemata gratis - rispose il ragazzo guidando - dove vuoi andare? - chiese poi
- non lo so, dove vuoi tu -
- ok, allora ti va se andiamo a prenderci un gelato e poi facciamo una passeggiata? -
- certo - rispose Kelly contenta
Alex era stranamente gentile, sembrava una persona completamente diversa da quella che aveva conosciuto prima a scuola di vista, e poi in discoteca la sera di qualche settimana fa.
Alex si fermó parcheggiando poco lontano dalla gelateria migliore della città, e Kelly scese dall'auto, togliendosi la giacca in pelle per il troppo caldo. Alex la aspettò e insieme si diressero verso la gelateria
- che gelato vuoi? - chiese Alex a Kelly
- prendo un gelato alla fragola - disse Kelly guardando i prezzi
- no, non pensarci nemmeno, pago io per tutti e due, sono un gentiluomo - rise Alex
Questo gesto spiazzò definitivamente la ragazza, che non era abituata a vedere un Alex così gentile con lei.
Una volta preso il gelato entrambi andarono passeggiando verso il parco della città
- perché sei così gentile con me? - domandò Kelly
Alex sembrò sorpreso da quella domanda, ma si riprese subito
- perché voglio essere gentile con te, ti ho già detto che mi piaci? -
- ma con le altre ragazze non sei così... -
- ma tu non sei come le altre ragazze, altrimenti non sarei così interessato a te - si giustificò Alex
Kelly non seppe cosa rispondere, si limitò a camminare e a pensare.
Pensava al perché Alex la considerasse diversa dalle altre ragazze. Lei non si sentiva diversa. Lei non voleva essere diversa dalle altre.
Arrivarono al parco e si sedettero su una panchina, sempre rimanendo in silenzio. Avevano finito tutti e due di mangiare il gelato, e adesso tra loro si era creato un silenzio quasi imbarazzante
- sai Kelly - disse Alex rompendo il silenzio - tu mi piaci davvero -
Kelly rimase zitta. Non era abituata a sentirsi dire certe cose, non dal vivo. Di solito tutti i ragazzi che le dicevano cose del genere gliele dicevano via messaggio, nessuno gliele diceva in faccia.
Era strano sentirsele dire in faccia dal vivo. Non sapeva che cosa dire.
Alex sembrava dispiaciuto dal suo silenzio. Si era quasi allontanato da lei sulla panchina.
Kelly non pensò più a nulla. Si avvicinó velocemente ad Alex e lo baciò a sorpresa sulla bocca. Sentiva in cuor suo che se ne sarebbe pentita, ma voleva farlo e l'aveva fatto; Alex sapeva di fumo e un po' anche di alcool. Aveva un buon profumo dopotutto, non era poi così male. Sentì la lingua di Alex inserirsi nella sua bocca, e la accolse; le loro lingue si intrecciarono dolcemente, e non era come il bacio che Alex le aveva dato in discoteca, questo bacio era diverso. Era lento, dolce, e delicato, come il bacio di due fidanzati. E a Kelly piaceva.
Non le era mai piaciuto così tanto baciare qualcuno. Si rese conto di amare anche lei Alex; l'avrebbe mai ammesso?
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Innamorata di uno Stronzo
Chick-LitAlex, diciannove anni, è il solito ragazzo bellissimo ma stronzo, che usa tutte le ragazze e i ragazzi per il suo piacere; si distingue dalla massa vestendosi in modo eccentrico e con cattivo gusto, ma é questo a renderlo irresistibile. Ha avuto gra...