PROLOGO:il risveglio

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Newt's POV
Non ci ero riuscito, per quanto ci avessi provato, non ci ero riuscito, non avevo voluto lasciarla
andare.

Dopo la sua morte l'avevo sognata parecchie volte. I primi giorni erano stati i più difficili,
Thomas mi era stato accanto e anche Minho, ma non era stato più facile.

Ora il mondo era salvo, le persone che ancora non si erano trasformate in Spaccati erano state
guarite e seppur a piccoli passi, il mondo si stava riprendendo.

Teresa era stata grandiosa, aveva
salvato migliaia di persone anche se Riley non era tra queste.

Il quinto giorno dopo la sua morte, la ragazza dai capelli corvini mi richiamò nel suo laboratorio.

Il corpo di Riley era steso su un lettino coperto da un lenzuolo bianco.

Ricordo che mi venne il magone solo a guardarla.

Teresa disse che aveva trovato un progetto tra i
file TOP SECRET della WICKED, secondo cui la creazione di un siero avrebbe potuto far tornare
in vita una persona.

Così, quello stesso giorno, il corpo di Riley venne ibernato in una camera di contenimento e rimase li, fino al giorno in cui non si fosse riusciti a riportarla indietro.

Era passato un anno da quando Teresa aveva trovato quei file, aveva provato a creare il siero, ma
non ci era mai riuscita.

Thomas bussò alla porta così forte da farmi sobbalzare.

Mi alzai immediatamente dal letto e
guardai l'ora, era notte fonda.

«Newt!»
gridò dal corridoio.
«Newt apri questa porta!»
Batté ancora più forte le nocche sul legno.

Mi alzai e aprii.

«Che caspio Tommy, vuoi tirare giù la porta?»

feci irato.

«Muovi il culo, Teresa è venuta a chiamarmi, devi sentire che cosa ha da dire.»

parlò così velocemente che feci quasi fatica a distinguere una parola dall'altra.

Mi trascinò lungo il corridoio sempre uguale continuando a blaterare cose che non capivo.

«Tommy, è notte...»

mi lamentai stropicciandomi gli occhi con una mano.

«è davvero così
importante?»

«Si, lo è. Non ti avrei svegliato altrimenti.»

Raggiungemmo il laboratorio due minuti dopo, Teresa era li e sembrava ci stesse aspettando.

Anche Riley era li, cioè il suo corpo era li, ma ovviamente lei non c'era.

«Teresa, fagli vedere quello che hai fatto vedere a me.»

disse Thomas tutto esultante.

Teresa prese una siringa da dentro il suo camice, era piena di un liquido violetto.

Mi mostrò la siringa.

«È il siero?»

azzardai con il cuore in gola.

Lei annuì, non capivo quale fosse il problema.

Perché tante cerimonie? Perché non glielo avevano
iniettato subito?

«Ora però devo dirvi una cosa.»

esitò lei, calando lo sguardo.

Thomas la guardò con sguardo confuso.

«Che cosa?»

chiese.
«C'è una cosa che non ho fatto in tempo a dirti prima.»

svelò facendo un respiro profondo.

Mi avvicinai al corpo di Riley, era fredda come il ghiaccio e il colore della sua pelle era cereo.

Guardai per un attimo lei e poi di nuovo i ragazzi.

«Di cosa si tratta?»

mi informai.

«Il siero è... è sperimentale.»

spiegò avvicinandosi alla barella dove era stato adagiato il corpo di
Riley.

Sollevò il lenzuolo fino a scoprirle il viso e parte delle spalle, chiusi gli occhi per il dolore che
mi provocò vederla in quello stato.

«Posso provare a iniettarglielo, ma non è detto che funzioni.»

Io e Thomas ci guardammo.

I suoi occhi si spensero di quasi tutta l'esultanza che vi scorsi un
attimo prima e con tutta probabilità i miei fecero lo stesso.

Respirai a fondo.

«Fallo.»

dissi a Teresa.

«La rivoglio con me, ad ogni costo.»

ammisi, sapevo che
Thomas stava pensando lo stesso.

Fece un cenno di assenso verso di me e allora Teresa infilò l'ago nel collo gelido di Riley.

Quando spinse lo stantuffo, il liquido violetto entrò tutto nel suo corpo.

«E ora?»

domandò Thomas.

Teresa sospirò posando la siringa.

«Aspettiamo e vediamo che succede.»

E così aspettammo.

Passarono cinque minuti, dieci, quindici.

Passati i venti minuti non riuscii più
ad aspettare, battei un pugno sul bancone per la rabbia e una decina di fiale caddero a terra
rompendosi.

Fu come perderla una seconda volta e scoprii che fu ancora più doloroso della prima.

«Newt non è detto che non abbia funzionato.»

cercò di rincuorarmi Teresa.

Thomas era immobile e
sembrava aver perso la parola.

«È morta da un anno, può darsi che il siero ci metta...»

non riuscì a
finire la frase che qualcosa la interruppe.

Mi precipitai alla barella con una velocità impressionante.

Riley si era mossa, eppure quando andai
per sentirle il polso, non ci fu segno di vita.

Aspettammo altri cinque minuti, il cuore mi batteva all'impazzata ora.

Presi la mano di Riley, si mosse di nuovo, poi inaspettatamente scattò a sedere.

Fece un respiro
profondo come se si fosse appena salvata da un annegamento e aprì gli occhi.

Erano ancora azzurri del colore del cielo, proprio come li ricordavo.

«Sei viva!»

esclamammo io e Tommy all'unisono.

Riley si calmò e si avvolse nel lenzuolo bianco.

«Si,»

biascicò, la voce impastata.

«sono viva.»

The Maze Runner - Il risveglio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora