Capitolo 6 - Scuse e pentimenti.

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Poso la borsa nel tavolo di cristallo in salotto e mi appoggio al divano. Sono le otto ormai e la giornata non è ancora finita. Sono sfinita, stanca, distrutta da tutto. O almeno, da Harry sì. Lo odio e lo amo allo stesso tempo, e no, non è una cosa buona. Non so neanche più cosa fare con lui. È straziante questa situazione, troppo pure me. E oggi menomale che c'è stato Louis. Per un'oretta ho pensato a tutto, tranne che a Harry.

Certo che quel Louis è strano. Sembrava felice ma irritato allo stesso tempo di vedermi. Non mi è piaciuto quando ha preso con riluttanza il mio numero per poi rifilarmi un finto sorriso. Ovviamente ho dovuto ricambiare. Voglio scoprire davvero chi è... nel senso, voglio scoprire il suo carattere, la sua personalità, lui. È strano che mi abbia fatto questo effetto, molto.

Mi alzo e mi dirigo verso la borsa, prendendo il telefono. Ho una chiamata persa dal ricciolino-occhi smeraldo e un messaggio da Louis.

"Ehi." Odio quando la gente scrive con i punti, è per dire che è arrabbiata.

"Ehi ;)".

Dopo aver aspettato cinque minuti perchè rispondesse, vado in cucina a prendere una bottiglia di vino. Mi siedo sul divanetto che da sul panorama di New York e mi verso il vino in un piccolo calice. Cavolo, è quasi un mese che non vengo qui, in questa casa.

Ce l'ho dall'inizio della mia carriera, quindi da otto mesi, e l'ho sempre amata. Con i soldi che avevo recuperato lavorando, sono riuscita a prendermi questo bellissimo appartamento. Mi ha aiutato un po' Harry, ma la maggior parte del lavoro l'ho fatta io. Adoro il salotto e la camera. Il salotto mi rispecchia molto come stile. Il colore bianco delle pareti, il tavolo di cristallo al centro, la vetrata e il divano di un colore sciock dicono "sono l'essenziale fino al punto giusto" mentre la camera è fatta su misura per me.

Pigramente finisco il mio vino e vado in bagno a cambiarmi. Metto il vestito rosso a lavare e raggiungo a passi svelti la camera. Chiudo la porta dietro di me, quando sento qualcuno aprirla.

Mi giro di scatto e vedo Harry con dei fiori in mano. Lo squadro, sembra che stia tremando. Gli occhi sono rossi, non so se ha pianto o si è solo drogato.

"P-possiamo parlare Mia?" balbetta. Non riesco a rispondere che mi prende per il polso, portandomi pian piano in sala.

Sono così scioccata dal suo arrivo imprevisto. Si siede sul divano e mi fa appoggiare sulle sue gambe. Ok, dove sei vero Harry?

"Abbiamo molto di cui parlare" dice.

"Si" rispondo seccata. Continuo a sentire i brividi a causa della troppa vicinanza con il riccio.

"So che ti sto causando troppi problemi. L'altro giorno ti ho aggredito mentre ti divertivi, e come sempre ho rovinato un bel momento. Te ne sei dovuta andare per colpa mia. Poi oggi ho picchiato Leeroy, buttato a pezzi la sala fotografica e rovinato, come sempre, una bella giornata per te. Ti tratto sempre male, sia fisicamente che con le parole, non ti ascolto, sono distante mentre tu cerchi di fare andare bene tutto tra noi. Ti ferisco in continuazione, è la cosa che so fare meglio. So che sei distrutta, è a questo che ti ho portato. Ma stasera sono qui per chiederti scusa, di tutto. La mia mente sa che non le accetterai, il mio cuore dice che c'è qualche probabilità. Le scuse in questo momento non hanno senso, dovrei sparire dalla tua vita e basta. Ma per quanto io voglia, non riesco. Ti amo, Mia. Non te lo dico mai, forse credi che per me tu sia solo una ragazza qualunque. Sappi che non è vero. Sei l'unica che mi fa sentire i brividi anche con una sola carezza, l'unica a cui ho lasciato il mio cuore. Sei l'unica, punto. Voglio cominciare daccapo. Ti amo". Apro leggermente la bocca quando finisce di parlare. Alza dopo poco lo sguardo, che per tutto questo tempo è stato fisso sulla mia gamba. Sono sicura che si sia pentito, lo conosco, è così. Non credo di averlo mai visto così dispiaciuto, deve essere a pezzi anche lui. Voglio perdonarlo, ma non del tutto. Dopo quello che mi ha fatto, deve capire che ha sbagliato.

"Voglio iniziare daccapo anche io, ma non subito. Forse dovremmo prendere una pausa" rispondo, accarezzandogli il viso. I suoi occhi hanno un lampo di tristezza. Odio trattarlo così, ma se lo merita.

"Io avevo pensato che magari avremmo potuto riniziare a uscire qualche volta... ma hai ragione tu, non voglio pressarti".

"Potremmo anche uscire qualche volta, sì". Improvvisamente mi prende la testa fra le mani, baciandomi. È uno dei baci bisognosi che non mi dà da tempo.

"Grazie, grazie, grazie, non te ne pentirai, grazie" ripete per l'ultima volta. Ora è tornato felice e sorridente. Mi alza dalle sue gambe e mi prende in stile sposa. Ridacchio e mi accocolo nelle sue braccia. Apre la porta della camera, sposta le coperte e mi adagia sul materasso.

"Grazie piccola. Ora dormi. Tra qualche giorno se ti va usciamo, ok? Ciao" dice, baciandomi per l'ultima volta. Va via dopo aver rimboccato le coperte. Perchè non sono riuscita a dirgli nienete? Dov'è finita la rabbia, la tristezza che avevo oggi? È giusto 'perdonarlo' così? No, ovvio che no.

E io che dovevo lasciarlo.

Spazio autrice
Ehii girls ♡
Sono tornata XD Volevo ringraziarvi per tutto quello che state facendo. Votando, commentando e leggendo le mie storie mi rendete felice :)
Grazie.
Bea.xX

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 06, 2014 ⏰

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