Capitolo 3-Devo dimenticarti.

64 6 0
                                    

*FLASHBACK*

16 Agosto 2017

Federica's point of view

I caldi raggi del sole filtrarono velocemente dalla finestra,annunciando l'inizio di una nuova giornata.

Coprì il mio viso con il sottile lenzuolo nella speranza di guadagnare qualche ora in più di riposo.Oltretutto era Domenica e la vacanza estiva era ancora in corso.

Nel preciso momento in cui stavo per riaddormentarmi,un rumore incessante attirò la mia totale attenzione.

Gesù,perchè ho l'impressione che mi stiano per sfondare la porta?

Mi alzo a malavoglia e apro di scatto la porta.Davanti a me c'è la figura di Alessandro,con il braccio ancora sospeso in aria.

《Hai intenzione di sfondarmi la porta?》Un leggero sbuffo lasciò le mie labbra sottili,increspandosi di poco verso l'alto.La faccia bagnata di Alessandro e i suoi vestiti impregnati di sudore mi fecero intuire che lui abbia fatto la sua solita corsa mattutina.
Cosa per me a dir poco terrificante,nota la mia bravura in campo motorio e la mia amata pigrizia.

《Buongiorno anche a te,Fede.》Disse Alessandro,alzando gli occhi al cielo.《Stavi dormendo?》

《Naah,alle sette del mattino guardo i documentari.》Dico《Ma prego,si accomodi》Feci un inchino,spostandomi di lato per farlo passare.

《Hai piani per oggi?》Chiede Ale,sdraiandosi sul mio letto.Faccio una smorfia di disgusto,facendogli segno di spostarsi.

《Puzzi e sei sudato,penso tu abbia capito.》

Ale si guarda intorno,scrutando la stanza.Il suo sguardo si ferma su un punto dietro di me e noto lentamente il suo corpo spostarsi dal letto al divanetto vicino la finestra.

《Comunque oltre dormire e mangiare finchè non esplodo...hmm,non ho altri piani》

《Che tristezza,Federica.Avanti,andiamo a fare un giro.》

《Con questo caldo l'unica cosa che devo fare è una doccia.》si volta per guardarmi,annoiato.

《Ti compro il gelato.》

Balzo dalla sedia,correndo verso il bagno.《Dammi dieci minuti!》grido prima di chiudere la porta.

-----
Avevo da poco comprato il mio gelato,o meglio,Ale me lo aveva comprato e lo stavo letteralmente divorando.

《La smetti di mangiare come un porco,per favore?》dice.

《Vilis.》Ale mi guarda,riesco a leggere la confusione nei suoi occhi.Il che mi diverte parecchio.

《Che cazzo hai detto?》

《A quanto pare non hai ripassato latino.Significa fottiti.》

《Ah,pensavo peggio.》

Continua a mangiare il suo gelato in tranquillità,quando ad un certo punto il suo sguardo finisce su un punto indefinito dietro le mie spalle.Mi giro per vedere che cosa lo abbia distratto e rimango ferma sul posto.

Non ci posso credere,quello non è lui.

È seduto sul tronco di un albero,tra le sue mani i fianchi di una ragazza di cui non riesco bene a definire il viso.

Sento un groppo in gola,e gli occhi pian piano inumidirsi.Un giorno fa quelle mani sfioravano i miei fianchi.

Non può essere.Non è vero,saranno solo amici.

Le mani della ragazza vanno a finire tra i suoi capelli,mentre si avvicina sempre di più alla sua figura.

Ahia,questo brucia.

Mi giro giusto in tempo per vedere Alessandro alzarsi dalla panchina.Il suo sguardo è furioso,la mascella contratta e le mani chiuse a forma di pugno.

《Vedo che esistono metodi alternativi per studiare architettura,vero Lucas?》Scandisce bene ogni parola.《Avevo dubbi su di te,adesso mi hai dato la conferma.Sei propio un figlio di buttana!》

La ragazza si allontana velocemente dal corpo di Lucas,mentre lui si alza venendo verso di me.Oh no,troppo tardi.

《Tu》tuono《Devi stare lontano da me.》

《Federica,non è quello che pen-》

《Ah davvero,non è quello che penso?Sai cosa penso,Lucas?Che sei un verme,vai a limonarti la tipa,la sua faccia da schiaffi aspetta solo te.》Dico indicando la ragazza.

Mora,fisico atletico e viso da bambolina.Il mio opposto in pratica.

《Chi ti credi di essere!?》Strilla la ragazza con voce acuta,avventandosi su di me.

Dio santo,i miei timpani.

《Ma levati dal cazzo,bambolina.》Alessandro l'afferra per la cinta dei pantaloni,togliendomela di dosso.《Dovresti stare in una vetrina con le tue coetanee,non per strada a fare la cagna.》

《Fede,ti prego perdonami,posso spiegarti.》Lucas insiste,con tono supplichevole.

《Non c'è nulla da spiegare Lucas,non sono stupida.》Lacrime salate rigavano le mie guance.《Stai lontano da me,o giuro su quello che ho più caro che ti taglio le palle.Andiamo via Ale》

A grandi falcate mi allontano.Non so nemmeno cosa provo più in questo momento.
Sono arrabiata?Furiosa.Ferita?Abbastanza.
Vado via con la consapevolezza di aver lasciato un pezzo di me alle spalle.Vado via con il cuore in frantumi.Ma soprattutto,vado via da lì,lasciando il mio primo ragazzo.La prima persona che mi ha fatto innammorare e la stessa per la quale ho perso la capacità di donare questo sentimento ad altri.

US|RedericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora