Quante volte

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«Quando?»

Fu questa la domanda che, quella mattina di un luminoso maggio, lo colse all'improvviso mentre erano sdraiati sul loro letto.

La guardò, sollevando un sopracciglio scuro, non capendo dove volesse andare a parare.

«Quando hai capito di esserti innamorato di me?»

«Perché me lo domandi?»

«Così... per sapere...»

Lui si voltò, portando lo sguardo al soffitto, la mano tra la testa e il cuscino.

Bella domanda.

«Credo che la domanda giusta sia "Quante volte?"»

«In che senso?» domandò lei, gli occhi velati dalla perplessità.

«Beh... Una volta pensavo che vi fosse un momento specifico, un istante determinato nel tempo in cui mi sono innamorato. Ma adesso, mi accorgo che non è così».

Riportò lo sguardo su di lei, sui suoi profondi occhi nocciola, incuriositi.

«Mi innamoro di te ogni volta. Ogni volta che, al mattino presto, i primi raggi ti illuminano il viso e fai quella buffa smorfia di fastidio. Ogni volta che corrucci lo sguardo quando sei concentrata sui tuoi appunti. Ogni volta che trascini i piedi, come una bimba capricciosa, perché la mattina non hai proprio voglia di andare a lavorare. Ogni volta in cui ti tengo tra le braccia, perché solo lì ritrovo conforto. Ogni volta che pensi che io non ti veda: stai lì, ad osservare preoccupata il mio riflesso impaurito nello specchio e sai già cosa mi spaventa tanto. Ogni volta in cui, la mattina, dopo esser rimasto sveglio tutta la notte in preda agli incubi, fai finta di non esserti svegliata e di aver dormito, invece so bene che i tuoi occhi rimangono sbarrati, fissando con angoscia il buio. Ogni volta che hai abbracciato il tuo ventre gonfio, a cui hai sussurrato dolcemente quelle parole materne che tanto avrei voluto sentire. Ogni volta che vedevo in te quel fuoco, che arde nei tuoi occhi prima di scendere sul campo da Quidditch. Ogni volta che poggi il capo sulle mie ginocchia, ridendo come una bambina, così che io possa far scorrere le dita tra i tuoi meravigliosi capelli rossi. Ogni volta che Lily piagnucola al Binario 9 ¾ quando accompagniamo James ed Al a prendere l'Espresso per Hogwarts, perché è esattamente uguale a com'eri tu, la prima volta che ti vidi. Ogni volta che il tuo viso si indurisce e la tua bocca diventa una linea sottile quando la sorella di Fleur viene a trovarla. Ogni volta che litighiamo e ogni volta che facciamo pace, strappandoci i baci in modo rabbioso. Ogni volta che sei lì, accanto a me, quando piango su quella tomba a Goddric's Hallow.

Ginny, io mi innamoro di te ogni volta, ogni momento, ogni istante. Io mi innamorerò sempre di te».

E lei, che piangeva così di rado, non riuscì a trattenere due piccole lacrime.

Harry le asciugò, portandosele via con il pollice e sussurrò sulle sue labbra: «Ecco! Mi hai fatto innamorare di nuovo».  





Nota d'autrice:

Ok, non è una delle mie storie più belle... ma è una delle prime che ha partecipato ad un contest.

In questo caso è "Flashiamo! II"( http://www.freeforumzone.com/d/11335818/Flashiamo-II-edizione-/discussione.aspx ) di Freya. Ci sono moltissime altre storie che hanno concorso... più meritevoli delle mie, quindi andate a leggerle. 

Per quanto riguarda la mia, è una semplicissima Hinny, quasi banale se messa a confronto con "Un tulipano giallo" o "La chela del granchio" (le uniche storie di cui mi posso dire veramente orgogliosa). 


Io vi ringrazio per averla letta, un bacione


Madame_Padfoot

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