Una serata a casa Potter

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Il fuoco del camino scoppiettava allegramente, cambiando ogni tanto colore quando i bimbi lanciavano al suo interno magiche palline colorate.

Harry li guardava giocare, seduto sul divano, partecipando di tanto in tanto ai loro giochi, mentre Ginny stava cercando di sistemare la cucina, che dopo ogni pasto sembrava un campo di battaglia visto che i figli preferivano di gran lunga giocare con il cibo, piuttosto che mangiarlo, nonostante le proteste di Kreacher.

«Padrona, Kreacher può farlo da solo. Kreacher no stanco.» gracchiava l'Elfo Domestico, scuotendo la testa, tanto da far scuotere le orecchie da pipistrello, da cui spuntavano soffici ciuffi bianchi.

«Oh Kreacher, tranquillo. Ora va in salone e sta attento ai bambini.»

I grandi occhi dell'Elfo si allargarono ulteriormente, leggermente spaventati: quei piccoli monelli erano davvero tremendi; nonostante ciò si inchinò e dopo un Si, Padrona! uscì, dirigendosi verso il salotto. Grandi cambiamenti si erano verificati nella casa della sua precedente padrona e con un sospiro ripensò ai tempi in cui erano i Black ad abitare quella casa. In fondo con i Potter stava bene: veniva trattato con gentilezza e ed era grato a quel padrone che lo aveva reso partecipe dei suoi piani durante la guerra e che gli aveva donato il medaglione del padron Regulus. Si sentiva felice, nonostante gli anni ormai gli gravassero addosso.

Entrato nel salone vide la piccola padroncina che cercava, con non poche cadute, di rincorrere il maggiore dei tre (esattamente uguale a quello screanzato del padron Sirius), mentre il padroncino Albus sedeva tranquillo, davanti al fuoco, intento a sfogliare la varie figurine delle Cioccorane. La piccola, non appena lo vide, si arrestò e gli andò incontro allegra, urlando Keccè! Keccè!

Il povero Elfo Domestico, sgomento, se la vide arrivare addosso come un Bolide e riuscì ad afferrarla miracolosamente.

«Lily! Sta attenta e non importunare troppo Kreacher! - esclamò Harry, con un sorriso e poi rivolto all'anziano Elfo – Kreacher, scusala... lei ti adora.»

«Oh, no padron Harry. Kreacher contento della piccola padroncina. Kreacher gioca con lei.» gracchiò quello, ma con voce incerta e gli occhioni spalancati.

Harry rise: «Tranquillo, Kreacher! So bene che sono dei piccoli monelli. E se non te la senti di badare a loro puoi anche andare.»

«No, no padrone. Kreacher bravo Elfo. Io occupa dei piccoli Potter. Kreacher vuole bene ai padroncini. Soprattutto a padroncino Albus. Lui tanto buono con Kreacher!» .

Da quando Kreacher aveva collaborato con Harry al ritrovamento del medaglione di Serpeverde e, soprattutto, da quando veniva trattato con gentilezza, l'Elfo si era mostrato sempre gentile, cordiale e leale. Harry, con un misto di rassegnazione e divertimento, aveva già ammesso che in fondo Hermione (così come anche Silente) aveva sempre avuto ragione: un Elfo Domestico dimostra gentilezza e rispetto, nella stessa misura in cui il suo mago ne mostra a lui.

Harry sorrise, arruffandosi ancor di più i capelli, ma vedendo come Lily cercasse di aggrapparsi a un disperato Kreacher, ripetendo sempre Keccè! Keccè! e come James e Al litigassero, disse con tono autoritario: « Ora basta, bambini! Lily, lascia in pace Kreacher! James, piantala di disturbare tuo fratello!»

Ginny, leggermente allarmata dal tono di Harry, si precipitò in salotto, con ancora il grembiule addosso: « Che succede? Harry...»

«Nulla, Ginny. - rispose il marito, con un mezzo sorriso – I nostri figli sono sempre più discoli!»

«E cosa potevo aspettarmi, dai figli di Harry Potter?» fece lei di rimando, con un sorriso sornione.

«Ah, si? Guarda che questa... esuberanza... è tutta marchio "Weasley".» E così dicendo l'aggirò e l'abbraccio da dietro, facendole scappare un risolino.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 01, 2018 ⏰

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