Capitolo 1: La Ragazza Dai Capelli Azzurri

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Al mio risveglio, non vi era nulla se non il silenzio.

Attorno a me, solo morte e distruzione.

Non so bene spiegare come...ma tutto ciò che la mia mente riuscii a ricordare fu il mio nome: Krystal.

Mi guardai attorno, con curiosità e timore.

Di quello strano villaggio non rimaneva che un cumulo di infiammate macerie e una massiccia serie di cadaveri avvolti nel sangue.

Tale vista mi fece rabbrividire.

Cosa era successo?

Quando era successo?

Come ero finita lì in mezzo?

In mezzo a tutte queste domande, uno strano senso di ansia cominciò ad avvolgermi, trasformando così il mio quiete respiro in un agonizzante affanno.

Molte di quelle persone vestivano strani indumenti mimetici.

Militari? In un posto come questo?

Dove mi trovavo?

Tremando e ondeggiando, mi alzai e cominciai un'ulteriore volta a scrutare il paesaggio.

I resti delle abitazioni parevano circondate da una fitta foresta.

Un particolare oggetto colse però la mia attenzione:

Un cartello!

Molto piccolo e robusto, indicava solo due possibili destinazioni: North Point e November City.

"November City?" sussurrai.

Sotto quel famigliare nome vi era riportata la distanza: 6 chilometri.

Di certo non era poco...ma tantomeno potevo dire che era troppo.

Non sapevo veramente cosa fare, ma una cosa era certa: Non potevo restare lì.

Una parte del mio subconscio mi suggeriva di scappare il più lontano possibile...e l'altra parte pure!

Presi un profondo respiro, voltai lo sguardo verso quella lontana meta, e con leggera fretta allungai il passo verso il misterioso futuro.


Passo dopo passo, respiro dopo respiro cominciai a notare piccoli ma interessanti particolari:

La strada che stavo percorrendo, a differenza delle aspettative, era asfaltata e, paradossalmente, malridotta;

Non era difatti raro incrociare profondi squarci o irregolari buche lungo il tragitto.

Forse proprio per questo motivo non ero ancora riuscita a intravedere nessuno per tutta la sua lunghezza.

Tutto pareva così vuoto, proprio come le mie tasche.

Avevo controllato, non c'era nulla, nemmeno il più minimo indizio sul mio presunto passato.

A svelarmi qualcosa di particolare però, fu il sole:

Calando difatti portò con sé la fredda brezza della notte e la sua oscurità.

E proprio quest'ultima, mi fece notare qualcosa di estremamente peculiare: lungo tutta la lunghezza delle mie braccia, proprio come dei rami, si estendevano delle piccole e pallide linee azzurre.

"E queste da dove vengono?" Mi chiesi con particolare curiosità

Si trattava di certo di qualcosa più unico che raro, qualcosa a cui nessuno poteva effettivamente dare una risposta logica e sensata.

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