Palla e fiori.

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Harry's P.O.V.
La giornata si prospettava calda. Splendido, no?
"Harry, passami la palla!" Mi urlò Zayn, tutto sudato e con l'abito sportivo. Subito gliela lanciai, cercando di non farla arrivare dall'altra parte del giardino. Non ero un tipo tanto amante dello sport, preferivo leggere un libro all'ombra di un albero odorando il profumo delle rose in fiore.
Amavo quei fiori. Avevano un non so che di pittoresco, mi piaceva ammirarle e poi il loro colore era così splendente. Alzai lo sguardo verso i ragazzi. Erano intenti a passarsi la palla con una complicità che era invidiabile. Mi voltai verso la finestra, quasi sperando di scorgere quegli occhi gelidi che ogni volta mi affascinavano sempre di più. Ma niente, ovviamente.

Louis's P. O.V.
"Andiamo a fare una passeggiata" Quel principino riccioluto sprizzava gioia da tutti i pori. Sembrava eccitato all'idea di camminare tutto il pomeriggio in mezzo a quei giardini immensi del palazzo (si ok lo ammetto sono splendidi?), ma io odio stare a contatto con la natura. Al contrario amo sentire l'acqua della fontana, amo quella brezza leggera di primavera. Insomma quelle cose patetiche che tutti venerano come se non le avessero mai viste prima. Io di quelle cose ne amo la semplicità. La gente riesce a svuotarle della loro bellezza interiore. E' quella che ammiro di più. E mentre questi pensieri vagavano nella mia mente, la voce di Zayn mi riportò alla patetica realtà. Stava urlando ad Harry di lanciargli la palla. Aspetta.. Harry. Non mi ero accorto della sua presenza. Mi appoggiai a un albero di quercia, alto e verde, e ammirai il principino intento in una lettura attenta e coinvolgente. I riccioli gli ricadevano sulla fronte e avrei tanto voluto toccarli, e spostarglieli dal viso. Louis cosa stai pensando? Mi resi conto ora di quanto io sia stato scorbutico nei suoi confronti, di quanta gentilezza e dolcezza traspirasse quel ragazzo. Mi ero lasciato prendere dal desiderio del potere e da tutti gli altri futili princìpi che mi avevano da sempre messo in testa i miei genitori. Volevo rimediare. Subito. Mentre pensavo queste cose, avvertii il suo sguardo su di me e mi sentii percorrere un brivido lungo tutta la schiena. Distolse subito lo sguardo e anche da lontano potevo vedere come arrossiva, da come arricciava il naso. Mi feci coraggio e cercai di non sembrare troppo stupido o patetico con le parole. Mi avvicinai, facendo un po' il vago. Non ero affatto bravo ad essere dolce. O meglio. Avrei saputo organizzare il tutto nella mia testa, ma a parole.. Beh..
"Ciao ricciolo". Mi sedetti accanto a lui e subito arretrò. Okay che ero stato un maleducato con lui ma mica sono un mostro. "Ehi tranquillo non sei il tipo di persona che mangerei" ma ti sto mangiando con gli occhi. Fa differenza?
"Ciao Louis." Abbassò lo sguardo, e con un dito piano sfiorava le pagine. Aveva usato come segnalibro un petalo di rosa. Osservai a lungo quel piccolo particolare. Una rosa?
"Perché usi un petalo di rosa?" avvicinai le gambe al mio petto e la mia mano sfiorò leggermente la sua. Provai uno strano brivido.
"M-mi.. piacciono." Fece un colpo di tosse. "Si, esatto. Sono i miei fiori preferiti." Si spostò un boccolo dietro l'orecchio, molto lentamente e mordendosi forte il labbro.

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