Primo bacio.

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Figuriamoci se Louis Tomlinson, il grande Louis Tomlinson potesse guardarmi in quel senso. Non mi aspettavo altro che lui fra le braccia di quella ragazza. Era sempre stato destinato a ciò, con una bella famiglia e tanti bambini. Ma cosa potevo farci se i miei genitori volevano quel regno, il suo? Cosa potevo farci se non riusciva a provare nient'altro che disgusto nei miei confronti? Ed io, illuso, che credevo che fosse cambiato. Che fosse diventato come me. Io, che avevo scritto pagine intere su una fuga, una fuga d'amore. Di baci rubati e notti svegli, nascosti da porte chiuse. E un poco speravo che mi prendesse per mano e mi chiedesse di ballare, al centro della sala da ballo più bella di Vienna.
Ma ehy, sono tutte mie stupide fantasie. 
"Harry, caro. La cena è quasi pronta." Mia madre che mi faceva una visita in camera era ormai una cosa inaspettata, tanto che mi voltai e lei ricambiò il mio sguardo. Lo sapeva quanto me che giorno era quello. E che giorno sarebbe stato domani.
"Devo proprio?" 
"Si, devi." 
Era il giorno dell'incoronazione. 
O io o Louis. E nulla poteva più distruggermi di dovermi sedere su quel trono che neanche vorrei. 

Entrando, sistemai la mia giacca dorata, toccandomi un boccolo e sistemandolo dietro l'orecchio. Era ormai diventato un gesto abitudinario. Posai lo sguardo su ogni persona presente, ma niente. Lui non era lì, neanche quella volta. 
"Harry!" Mi richiamò all'attenzione Liam, che mi indicava di sedermi accanto a lui. Era un ragazzo particolare, con quella sua pelle ambrata e il sorriso splendente, sembrava tutto fuorchè un principe. Noi siamo sempre così seri, impostati, quasi rigidi. Mentre lui no, era un fiume di gioia che ti investiva in pieno. E forse alla fine avevo proprio bisogno di questo nella mia vita. 
"Buonasera" lo salutai educatamente. 
"Buonasera a lei" mi fece il verso, ridendo sotto i baffi. 
"Ti prego Harry, smettiamola con tutte queste formalità, siamo amici no?" 
Amici? Io non avevo mai avuto amici, i miei genitori non mi permettevano di frequentare nessuno all'infuori di mio cugino minore, Niall, di appena dieci anni. 
"S-si, certo." gli sorrisi educatamente. 
"Domani è il grande giorno, eh?" 
"G-già.." 
"Ma parli sempre a monosillabi tu?" rise di me il ragazzo. 
"Oddio no, mi scusi. Sono solo lievemente imbarazzato" dissi, con le guance arrossate. 
"Ti va di uscire fuori dagli schemi stanotte? Organizzo una festa nel gazebo qui accanto al castello, spero tanto che vieni." 
"No-non credo.." 
"Non è ammesso un no come risposta" replicò lui subito, convincendomi sempre di più a fare questa cosa totalmente sbagliata. 
"V-va bene Liam, ci sarò." sorrisi, ricambiando il suo sguardo. 
E così fu. Andai alla festa che avrebbe cambiato la mia vita.

"ECCO QUI IL GRANDISSIMO E SEXYSSIMO DIREI, PRINCIPE HARRY STYYYYYLES" urlò Liam, lasciandomi totalmente sconvolto e imbarazzato. Avevo gli sguardi su di me, tutti gli sguardi su di me. E poi eccolo lì.
Il ghiaccio.
Iniziai a fissare subito una sedia, credendo di trascorrere tutto il tempo lì, fermo ad osservare gli altri, come sempre. 
"Vuoi ballare?" Pose una mano sul mio braccio un ragazzo, alto forse quanto me e con un paio di occhi nocciola. 
"Chi sei?" chiesi subito, ritraendomi leggermente. 
"Mi chiamo Nicholas, ma tu puoi semplicemente chiamarmi Nick. Quindi?" chiese, leccandosi un labbro. 
"Certo, mi piacerebbe molto." ammisi, abbassando gli occhi e arrossendo. 
"Fantastico." Mi prese per mano e con una lentezza disarmante, mi portò al centro della sala da ballo, tra le coppie che intanto stavano prendendo posto. Posizionò le mani sui miei fianchi e mi sorrise, incoraggiandomi a mettere le mie intorno al suo collo. E piano iniziammo a danzare, muovendoci in uno spazio tutto nostro, un tempo tutto nostro e su una canzone tutta nostra. Sorrisi e mi nascosi appoggiando la testa sulla sua spalla, mentre lui mi sussurrava commenti acidi sulle persone che ci stavano intorno che mi facevano scoppiare a ridere. 
"Andiamo nei giardini?" mi chiese poi ad un certo punto, dopo il quarto ballo. 
"Certo." 

E se la mia storia d'amore esistesse davvero, solo con la persona.. sbagliata? 
Dietro un albero, appoggiati alla corteccia, sotto lo sguardo attento della luna che rischiarava tutto intorno a noi creando un'atmosfera magica, posizionò le sue labbra sulle mie. 
E io ricambiai il bacio. 
Non sapendo di un paio di occhi azzurri che, seduto su una poltroncina fuori, ci stavano guardando. 

♡♡♡

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