Insime

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Levi si stava odiando davvero tanto in quel momento , non riusciva mai a dormire e sopratutto non dormiva mai troppo.

Eppure quel giorno aveva dormito fino al pomeriggio e mentre correva disperato verso il porto piangeva come un bambino silenzioso.

Piangeva e il suo respiro si era fatto corto e irregolare ma non si sarebbe fermato a costo di collassare una volta arrivato.

Quel giorno non poteva arrivare in ritardo eppure lo fece e si stava maledicendo per questo , non si dava pace ne si capacitava di come quella stronza di Petra avesse spento la svegli a in modo che lui arrivasse tardi.

Correva veloce come forse non si era sognato di fare mai in tutta la sua vita , ma questo e altro per Eren , il suo Eren.

Correva consumando ogni briciolo di energia del suo corpo , era tanto veloce che le piccole capanne e i vecchi magazzini malconci scorrevano ai lati della sua figura deformandosi appena , lasciati dall'uomo alle spalle assieme a quelle lacrime colme di disperazione.

Sapeva che quel posto puzzava , era sporco e non salutare , ma se voleva arrivare senza fare ancora più ritardo doveva passare lì , doveva passare vicino al faro del porto.

Tutti quelli che lo avevano visto lo avevano scambiato per pazzo ma a lui non importava , le sue piccole gambe si davano il cambio velocemente nella speranza di vedere Eren ancora lì , ad aspettarlo.

Le lacrime aumentarono e dei piccoli singhiozzi iniziarono ad uscire dalle sue labbra tremanti mentre la camicia aperta svolazzava lasciandolo esposto al vento gelido.

Poteva prendersi ogni malattia possibile ma doveva riuscirci , doveva riuscire a vedere Eren anche se la speranza a cui si aggrappava era molto più che surreale.

Avevano litigato pesantemente una settimana prima e non voleva perderlo solo perché Petra lo aveva confuso e gli aveva fatto salire il sangue alla testa.

Levi aveva detto cose davvero terribili ad Eren che , dal canto suo , era totalmente innocente e non lo aveva neanche lasciato spiegare cacciandolo via arrabbiato.

Eppure lui gli aveva dato un'altra e ultima possibilità , gli aveva detto che lo avrebbe aspettato al porto prima che la nave salpasse e che , se lui non fosse arrivato sarebbe partito arrendendosi.

Levi lo sapeva che la nave era quella del mattino , lo sapeva bene ma come poteva arrendersi in quel modo , senza lottare per cercare di rimediare ai casini che aveva rimediato?

Correva sempre più veloce anche se la fusta era annebbiata , anche se i polmoni imploravano per un pò d'aria , anche se i muscoli delle sue gambe stavano urlando , anche se non aveva più energia e il cuore aveva iniziato a fargli male davvero.

Ma non poteva arrendersi , doveva credere fino alla fine , anche se lui non fosse stato lì , cosa molto probabile , doveva farcela e raggiungere quel posto ancora molto lontano e poi scoppiare a piangere addolorato e infuriato.

Però , poco prima di arrivare al faro si fermò , le gambe gli crollarono e non riusciva più a stare in piedi.

Si sorreggeva con i palmi delle mani mentre respirava affannosamente , le lacrime cadevano repentine mescolandosi al sudore e il suo cuore batteva tanto forte che lo sentiva nelle orecchie.

Ansimava devastato mentre l'intensità delle lacrime e dei singhiozzi aumentava senza rendersi conto che doveva essere grato per aver scelto di percorrere quella strada.

Vide un paio di vans nere davanti ai suoi occhi plumbei e quando alzò il viso vide Eren che , non appena vide il più basso piangere così disperatamente dimenticò la propria rabbia , abbracciandolo.

one shot AOT [Su Richiesta]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora