13. Save me

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Flashback.

"Cosa vorresti fare, Harry? Seguirla per sempre? Pensi che lei potrà ridarti la vita? Lei avrà paura di te, non ti starà mai accanto. Hai fatto un patto col diavolo, ora ne pagherai le conseguenze."

Il ragazzo riccio si muoveva nella stanza con dei lenti passi, le mani tiravano i capelli e lui si tratteneva a stento dall'urlare contro la bellissima donna bionda che sorrideva malignamente.

Puttana.

Il suo unico pensiero era quello delle sue grandi mani intorno al collo della donna. Lui non voleva quella tortura, non piu'.

Per un po' era stato divertente, nessuno gli avrebbe mai portato via la vita, lui era il piu' forte e ne era consapevole, lui era il figlio del diavolo.

La bellissima donna dai capelli biondi si mosse e con pochi passi si ritrovò di fronte al ragazzo.

"Me la pagherai."

Sputò acido velenoso sulla donna, che rise alle sue parole.

"Non metterti contro il diavolo."

"E cosa vorresti farmi?"

Un ghigno si dipinse sul bellissimo viso del ragazzo, che sollevò una mano per scostarsi i ricci dal viso.

"Non a te."

Ci fu un attimo di silenzio, la donna girò il viso e fuori dalla finestra, una bellissima bambina dai capelli biondi, stava giocando con la sua bambola.

"Ma a lei."

Concluse la donna, tornando a guardare Harry.

"Non osare!"

Quasi urlò il ragazzo e sollevò un pugno in aria, pronto a sferrare un colpo verso il viso della donna, ma come una forza piu' potente lo bloccò.

"I bambini non dovrebbero giocare col fuoco."

Lei rise, e con un piccolo cenno del capo Harry fu scaraventato contro la parete bianca e rovinata.

"Non sei capace di amare, lei non risolverà i tuoi problemi, tu le farai del male, è tutto ciò che sai fare."

E in fondo era vero, lui non poteva amare, ne era consapevole, ma per quella bambina avrebbe dato la vita.

La donna di fronte a lui lo vedeva, il luccichio nei suoi occhi e l'odio che provava nei suoi confronti.

Aveva paura, lei lo avrebbe potuto salvare, lo avrebbe portato via dalle tenebre.

"Sprechi solo tempo."

Concluse la donna, cercando di convincere piu' sé stessa che il ragazzo, avvicinandosi alla porta della stanza ed afferrando la maniglia, esercitando una leggera pressione su di essa per poterla aprire, ma poi si girò. Tornò indietro e si fermò a pochi passi del ragazzo che era seduto a terra, rannicchiato.

"Non ti conviene sfidarmi, ragazzino!"

Diede un forte calcio nello stomaco del riccio, che non proferì parola, si piego in avanti col busto e portò le braccia allo stomaco.

"N-non la devi toccare."

Sussurrò lui con un filo di voce. Non voleva che toccassero la sua Delice.

Acid Blood | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora