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S k y
La porta della mia stanza di manicomio si aprì.
«Signorina Styles , venga con me» disse quel ronpicoglioni del Dottor. Ostuni.

Lo seguii per tutto il corridoio che portava al suo ufficio.
Lui si sedette sulla sua apparentemente comoda, poltrona in cuoio nero, io mi sedetti sulla sedia in vetro che era davanti a quella del Dottor. Ostuni, separata dalla scrivania anch'essa in vetro.

Lui si girò sulla sua sedia girevole, voltandosi davanti al suo armadietto di farmaci.
«D'ora in poi, dovrà prendere anche queste pillole» disse esponendo sulla scrivania , una scatoletta con una scritta blu, dove c'era scritto "lactonil".
«delle altre pillole!» dissi scocciata, roteando gli occhi al cielo.
«Sono per la schizzofrenia» disse calmo, guardandomi dritto negli occhi, con le  mani intrecciate fra loro.
Io mi alzai dalla mia sedia, e mi sedetti sulle gambe del Dottor. Ostuni, allargando le gambe , per stare più comoda , misi le braccia attorno al suo collo , per la medesima ragione.
«per forza?» chiesi con il labruccio "forse così lo convincerò , non voglio assumere anche quelle merde di pillole"
«non ci provi nemmeno, e si, le deve assumere»
« e smettila di darmi del "lei" , sappiamo entrambi che non abbiamo solo avuto il rapporto: paziente, dottore» dissi a braccia conserte, roteando gli occhi.
«quello è il passato»
«le ricordo che anche se ciò che intendo è passato, non è stato dimenticato»
«forse lo è per lei, ma quando stavamo insieme andavamo ancora all'università»
« e con questo?"dissi tenendo una parte delle labbra alzata, facendo vedere i denti.
«come ho dimenticato io, dovrebbe dimenticare anche lei»
Io risi leggermente.
« lei non ha dimenticato un bel niente...non mi guarda come qualcuno che ha dimenticato» disse prendendogli il mento fra le mani.
« e come la guardo?»
«come quel ragazzo innamorato che si era fidanzato con me , all'università»
«...quel ragazzo ha smesso di amarla, quando si è reso conto che era pazza!»
«quel ragazzo mi ama ancora , anche se si ostina a non dirlo, perché ha paura?"
«e di cosa?»
«che questa donna non lo ami più...vero Lorenzo?» gli chiesi marcando il suo nome.
«ora basta! Esca subito da qua!»
«okay, okay» dissi con le mani alzate, andando verso lo porta.

«ci vediamo domani, Lorenzo» dissi mandandogli un bacio volante che lui , disgustato, ignorò.

L o r e n z o

"Se solo sapesse che la amo, che non è pazza, che io ho falsificato il risultato dell'ultima visita, solo per avere la mia dolce Sky affianco, ogni giorno, al manicomio...forse sono io quello pazzo"

    normalmente pazzi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora